Geppetto e Geppetto è la storia di una coppia di omossessuali che decide di diventare genitori sì, ma forse solo all’apparenza, perché ciò di cui parla questo testo di Tindaro Granata è dell’amore. Il leitmotiv di tutto lo spettacolo infatti è racchiuso nella frase, così bella e vera nella sua sgrammaticatezza “se ci sarebbe più amore”.
Lo spettacolo è incredibilmente sincero, così come veri sono gli attori che portano in scena con incredibile tenerezza e rabbia tutto il vissuto di una storia dolorosa, che ha bisogno di essere raccontata. I personaggi infatti hanno esigenza di farsi ascoltare, di spiegarsi, di rivelarsi, sempre con incredibile delicatezza e sincerità.
Geppetto e Geppetto non è una storia pro-adozione per le coppie gay, non è uno spettacolo politically correct…in questo non è banale. Infatti con grande intelligenza il testo di Granata non si pone a favore di una o dell’altra bandiera, ma riporta solo un vissuto di una famiglia composta da due papà e da un figlio.
Sicuramente vale la pena di vedere questo spettacolo, vincitore del premio UBU 2016 a Tindaro Granata per la migliore novità italiana o ricerca drammaturgica. La motivazione non è racchiusa solo nel testo, e neanche solo nella bravura degli attori; lo spettacolo impone allo spettatore una riflessione, incoraggia a mettere da parte i pregiudizi e l’ignoranza e a entrare in quella casa, insieme ai personaggi, a vivere con loro le paure, le tensioni, le scelte, senza doverle per una volta necessariamente giudicare, ma solo viverle. Questo perché il problema qui posto non riguarda solo una famiglia composta da due genitori omosessuali, ma qualsiasi famiglia, soprattutto al giorno d’oggi, dove le dinamiche sono sempre più varie e non scontate.