Da martedì 21 a domenica 26 novembre al Teatro della Pergola Fabrizio Bentivoglio è il professor Ardeche de L’ora di ricevimento, uno spettacolo scritto da Stefano Massini e diretto da Michele Placido, che affronta con sguardo profondo e acuto le contraddizioni, i conflitti, le ingiustizie e le complessità del nostro tempo.
“Il professor Ardeche – afferma Fabrizio Bentivoglio – non prova entusiasmo davanti ai suoi alunni che lo osservano curiosi, piuttosto disincanto e cinismo. Non è una classe facile la sua: proprio a lui, lucido polemista, appassionato di Rabelais e Voltaire, è toccata la scuola della banlieue di Les Izards, la più dura periferia multietnica di Tolosa”.
Attraverso l’ora di ricevimento del giovedì, dalle 11 alle 12, in brevi colloqui con madri, padri, fratelli, sorelle, assistenti sociali e improbabili affidatari, si scoprono le vite, i volti dei giovanissimi allievi, le loro paure e desideri, i loro piccoli incidenti scolastici, il dramma dell’esclusione sociale, ancor più tangibile fuori dalla scuola, che sembra essere l’unica trincea contro ogni forma di degrado.
“Ardeche esiste, è una donna, un’insegnante – spiega Bentivoglio – della periferia francese. Massini l’ha conosciuta, questo testo nasce dai suoi racconti di scuola vissuta. Anch’io come Ardeche sono convinto che, nonostante tutto, la poesia aiuti a vivere meglio”.
Una produzione Teatro Stabile dell’Umbria.
Il Primobanco, il Fuggipresto, Panorama, Raffreddore. E poi, il Falsario, il Rassegnato, l’Invisibile, la Campionessa, il Missionario, il Cartoon, l’Adulto. Nn ci sono segreti per un professore di trentennale esperienza: gli bastano pochi istanti per cogliere il carattere d’un alunno e sintetizzarlo in un nomignolo che gli calza a pennello. Il professor Ardeche ha già classificato la sua nuova classe, la Sesta nella sezione C: inizia così L’ora di ricevimento di Stefano Massini, regia di Michele Placido (recentemente ha adattato per il cinema 7 minuti sempre di Massini), con Fabrizio Bentivoglio nel ruolo del protagonista. Al Teatro della Pergola da martedì 21 a domenica 26 novembre.
“Nel crogiolo di razze e culture che è la sua classe – sostiene Fabrizio Bentivoglio – in una scuola della banlieue di Les Izards, periferia di Tolosa, Ardeche si rende conto che il trionfo per lui sarà condurre ognuno di quegli allievi alla conclusione del corso scolastico, fra successi, cadute e compromessi. Per riuscirci, deve fare un’ora di ricevimento ogni giovedì, dalle 11 alle 12. E attraverso una successione di momenti tratti da questi incontri, il pubblico immagina uno per uno i ragazzi che in scena non appaiono mai, sebbene siano i veri protagonisti, e ne segue il percorso”.
Sullo sfondo, dietro una grande vetrata, un grande albero da frutto sembra assistere impassibile all’avvicendarsi dei personaggi, al dramma dell’esclusione sociale, ai piccoli incidenti scolastici di questi giovani apprendisti della vita. E il ciclo naturale della perdita delle foglie e della successiva fioritura accompagna lo svolgersi di ogni anno scolastico, suonando quasi come un paradosso davanti a quel mondo, esterno alla scuola, che di anno in anno è sempre più diverso.
“Questo testo tratta il tema quanto mai attuale – interviene Bentivoglio – della convivenza, ci auguriamo tutti pacifica, con persone di altre etnie, con altri usi, costumi, modi di vestire, mangiare, pregare, che arrivano nel nostro territorio e che quindi bisogna imparare a conoscere, a capire veramente per poterci entrare in relazione. Le affinità sono tante, non fosse altro perché Ardeche ha 60 anni, che è più o meno la mia età. Noi generazione degli anni Settanta, che credevamo di fare la rivoluzione, di cambiare le cose, siamo portati a pensare che il mondo sia andato nella direzione che ci auguravamo, quando invece è andata in modo drammaticamente diverso. Ciononostante, Ardeche continua a predicare la bellezza e anch’io sono convinto, come lui, che ci sia, basta saperla vedere. Pur sapendo che è complicato tramandare la bellezza, Ardeche non riesce a non farlo, è più forte di lui”.
Dallo spettacolo emana comunque il senso di frustrazione del professore: Ardeche, pur con gli sforzi di un insegnante onesto, è impreparato ad accogliere allievi che provengono da altre culture. La sua frustrazione nasce dalla difficoltà di comunicare con loro: parla di Voltaire o Baudelaire a ragazzi che hanno una storia ‘altra’. Il suo smarrimento è quello che viviamo tutti noi. Oggi contano solo i fatti e non le parole, che invece significano dialogo, apertura al confronto, e il mestiere di una persona che, come Ardeche, consiste nell’esaltare la bellezza della poesia, della storia, dell’arte, non può non essere frustrante.
“L’ora di ricevimento – conclude Fabrizio Bentivoglio – diventa così l’amara ammissione di una sconfitta. Di un educatore, ma anche di un’intera società che arranca dietro un mondo nuovo che le sfugge come sabbia tra le dita. Michele Placido mette in scena tutto ciò che noi viviamo in modo molto drammatico in una commedia. Non una commedia per ridere, ma per riflettere, con un finale spiazzante”.
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online su www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/lora-di-ricevimento-banlieue/210343.