Ispirato da una poesia di Ignazio Buttitta poeta di Bagheria, Pugni di zolfo scritto, diretto e recitato in un siciliano comprensibilissimo da Maurizio Lombardi, è la storia di Vincenzo Barrisi, un pugile che ha appena finito un match durissimo contro l’americano. Nel silenzio del suo spogliatoio fischietta una canzone, la ninna nanna di sua madre e ricorda, ritorna a quando era bambino nella sua Sicilia, un pugno di terra strappato al sole. La nonna, seduta sotto la veranda con lo sguardo lontano, fisso, verso le miniere di zolfo; la sua fuga da Picciriddu aiutato dalla mamma per sottrarsi alla discesa nell’inferno della zolfara dove i “carusi”, bambini di sette-otto anni, si spezzavano la schiena per portare in superficie lo zolfo, la nuova “ricchezza” della Sicilia di fine 800.
Pugni di Zolfo è semplicemente una storia che porta dentro di sé la rabbia di un’infanzia negata e diventa una fiaba quando racconta di due bambini che immaginano il mare, le acciughe, tirano i pugni e sognano l’amore che non hanno mai vissuto.
Nello spettacolo il corpo viene usato come come strumento narrativo e la parola si fa vera, sanguigna, viscerale. La scena, scarna, viene riempita dall’attore, il quale interpreta più personaggi che trascinano lo spettatore in un viaggio all’interno di un budello di terra fatto di sangue e fatica.
Formatosi con Franco Di Francescantonio, con l’Arca Azzurra di Ugo Chiti e con l’attrice americana Ivana Chubbuck, Maurizio Lombardi è stato definito dalla stampa un autentico mattatore, fisico agile e sguardo alla Buster Keaton, attore comico e drammatico dallo stile anglosassone (La Repubblica) e ancora un attore versatile e di talento, particolarmente capace di tenere la scena da solo con grande trasporto emotivo del pubblico… un artista sensibile, appassionato, energico e vitale che riesce con la stessa naturalezza e forza a rappresentare la comicità o il dramma… il suo uso del corpo come strumento narrativo catturano tenacemente il pubblico trasportando lo spettatore nella dimensione della storia che di volta in volta racconta (Corriere Fiorentino).
La sua forza è il silenzio, la mimica, il linguaggio del corpo: Uso il corpo per far ridere – racconta – ho sviluppato un personale studio sulla fisicità come strumento narrativo. Il mio è un umorismo che evita la macchietta, la barzelletta, la caricatura. Lo stile è anglosassone. Parlo dell’incomunicabilità che si ha proprio nell’era della comunicazione con internet, facebook, i cellulari. Mi diverto a mostrare il grottesco della moderna famiglia italiana, divisa tra problemi esistenziali e cultura televisiva. Mostro personaggi assurdi come padri immaturi e nonni che navigano su internet e sognano i reality show.
Lo spettacolo è stato ospitato al Fringe Festival di Edimburgo nel 2013.
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Durata: 70 minuti
PICCOLO ELISEO
Da mercoledì 8 a domenica 12 novembre 2017
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Orario spettacoli:
Da martedì a sabato ore 20.00
domenica ore 17.00
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Biglietteria tel. 06.83510216
Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sab 10 – 19, dom 10 – 16
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
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Prezzo 20 €