Sabina Perri è un medico chirurgo che svolge la sua attività nelle vette serene della montagna pistoiese, ma data la sua fine sensibilità è per natura e propensione interiore anche una poetessa, una ricercatrice di bellezza nelle cose della vita. Sabina Perri cura l’anima con parole di pietra, si può dire e scopriremo perché. Un curriculum poetico e letterario seppur giovane di tutto rispetto e sicuramente in crescita. Adesso cercheremo di sapere qualcosa in più dalle parole dell’autrice.
Com’è nato l’amore per la poesia? Com’è entrata nella tua vita?
La poesia nasce con noi, basta soffermarci un attimo ed ascoltarci, ognuno possiede quella parte nascosta, interiore, frutto del percorso di vita che ha fatto che una volta riconosciuta può essere esternata e resa accessibile agli altri, a questa si aggiunge l’osservazione del mondo che ci circonda e quando si arriva alla maturità e alla consapevolezza che è giunto il momento di raccontarsi mettendosi a nudo nasce la poesia, che diventa qualcosa da condividere, da donare. Non è sempre facile esporsi spesso è il frutto di una incontenibile sofferenza.
Ci vuoi parlare della tua raccolta poetica “La sosta nel viaggio”? Il viaggio è quello nel territorio della Poesia o intendi altro?
La sosta nel viaggio è una raccolta di poesie che esprime un momento di raccoglimento interiore che cerco di narrare, trasformando frammenti di vita vissuta in poesia; ho descritto semplicemente il mio percorso portando le emozioni al di fuori di me, condividendole me ne sono in parte liberata dando al vissuto un significato più leggero universale per consegnare a chi legge la possibilità di rispecchiarsi e di sentirsi meno solo o più compreso.
Collaborare con altri artisti fa parte della tua indole e del tuo modo di intendere l’arte. È con questo spirito che è nato il libro di immagini e poesie? Ce ne vuoi parlare?
Certamente il confronto con arti diverse è necessario per la crescita individuale. L’arricchimento interiore è frutto del confronto con gli altri. Da tutto ciò che è condivisione e collaborazione può nascere qualcosa di speciale. Nel libro “Dall’obbiettivo attraversando l’anima” la narrazione si fonde armoniosamente con i colori della natura che l’amico Fotografo Angelo Celsi ha catturato con l’obbiettivo in due anni di osservazione e di cammino lungo i sentieri del territorio della Sambuca Pistoiese. Nasce così un prezioso scambio tra immagine e parola che attraverso le sfumature delle forme, i colori e le luci dà vita ad un’armonia in movimento che si muove come un sogno nell’immaginario del lettore. Il commento ad ogni fotografia abbraccia la natura e ne fa da cornice. È un viaggio attraverso la fantasia.
Oltre che una scrittrice sei anche un medico? L’arte, la poesia e la bellezza possono essere medicine per l’anima?
L’arte è cura dell’anima e anche della mente, sappiamo come la sfera psicologica influisce positivamente o negativamente sulla genesi e sulla guarigione delle malattie. È di fondamentale importanza dare spazio alle bellezze che ci circondano per dare la possibilità al nostro sistema immunitario di reagire all’insorgere della malattia.
Devi a qualcuno la nascita di questa passione, un tuo caro o anche un avvenimento della tua vita, se ce ne vuoi parlare?
La mia passione per la vita e per tutto ciò che è arte e creatività nasce da quando sono piccola, ho avuto un’educazione severa ma nello stesso tempo mi è stato insegnato ad osservare ed apprezzare ogni tipo di espressione artistica dalla musica, alla pittura, dall’antiquariato alla letteratura.
Si è parlato di collaborazioni in ambito artistico. Vuoi spiegare cos’è il progetto parole di pietra? Com’è nata in te questa idea?
Il progetto “Parole di pietra”, stele poetiche scolpite su pietra serena, con il patrocinio del Comune di Sambuca Pistoiese è stato un sogno che quest’anno è diventato realtà.
Una mattina, alla fine del mio turno di lavoro nel Comune di Sambuca durante la consueta sosta al bar di Pablo Massaini sulla Porrettana, ho espresso ad alta voce il desiderio di realizzare nel nostro territorio delle stele poetiche scolpite su pietra serena. Mi è sembrato un modo originale per valorizzare le frazioni del Comune sparso di Sambuca, e per lasciare una traccia duratura dell’identità del nostro territorio, attraverso le parole di artisti e personaggi che, oltre ad essere amici, sono in qualche modo legati alla nostra Montagna. Tutti si sono dati da fare per realizzare le opere, gli scultori Pablo Massaini e Giorgio Fraino hanno scolpito le pietre, i poeti e scrittori hanno donato in loro versi, il Comune ha dato il patrocinio e il 22 luglio c’è stata l’inaugurazione a Sambuca, all’interno della festa annuale “Gente e Borghi della Sambuca”. Le stele poetiche sono ora esposte in mostra permanente in varie frazioni di Sambuca Pistoiese.
Come ricordi l’incontro col Maestro Guccini? Come ha reagito quando gli hai parlato di questo progetto?
Il maestro Guccini è molto affezionato a questo territorio dove peraltro vive; e mentre stava cenando tranquillamente in trattoria, alla mia richiesta di fare scolpire dei versi tratti della sua canzone “Stelle”, essendo un signore d’animo e un vero artista, mi ha risposto semplicemente “Bello e grazie a te”.
La stele in suo onore è stata posizionata al “Mulino di Chicon” a Pavana.
Parlando della tua poesia ricordi un tuo verso a memoria? E perché proprio questo verso?
In un battito soltanto
Ti chiederò
se ti ricordi,
quando vedrai l’aurora o il tramontar del sole
mentre la luna nel bicchiere della notte
si appoggerà così sottile
come spicchio di limone,
di metterti la mano sopra il cuore;
e tu mi sentirai, sarò
in un battito soltanto.
Perché chiunque può sperare di essere nel cuore degli altri ed essere ricordato ogni giorno anche per un solo attimo, nel tempo brevissimo “di un battito”.
Una poesia di altri che ami.
E senti allora, se pure ti ripetono che puoi, fermarti a mezza via o in alto mare, che non c’è sosta per noi, ma strada, ancora strada, e che il cammino è sempre da ricominciare.
Eugenio Montale.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
La sorpresa per il prossimo anno sarebbe quella di fare un ponte di unione culturale fra la montagna pistoiese e quella del versante modenese portando fra gli amici del progetto “Parole di pietra” un altro importante autore del panorama musicale internazionale, ma non farò ancora il nome.
Sabina Perri cura l’anima con parole di pietra.