L’annuncio a Maria di Paul Claudel è un testo di grandissima concentrazione poetica, ambientato in un Medioevo storicamente preciso e nel contempo indefinito. Un Medioevo dove regna una confusione in cui si rispecchia tutto il nostro presente: la crisi dell’economia, il disfacimento della società, la disgregazione delle evidenze anche più elementari. In questo orizzonte così lontano nel tempo eppure così vicino nei fatti, si svolge la vicenda dura, straordinaria e dolorosa di una famiglia: Anne Vercors, padre di famiglia, che sente su di sé il compito e quasi la responsabilità della propria felicità; la moglie Beth; le due figlie: Violaine e Mara, due personalità opposte eppure complementari, due posizioni diverse rispetto alla realtà delle cose, della vita – due risposte alla stessa domanda: «A che vale la vita, se non per essere data?». E ancora: il giovane Jacques, amato da entrambe, emblema del lavoratore; e Pierre di Craon, il costruttore di cattedrali: il genio santo e peccatore, paradigma dell’amore assoluto, di quel distacco che solo permette di vedere. L’annuncio a Maria è un mistero già a partire dal suo titolo, che non sembra avere riferimenti espliciti all’interno del testo. È un titolo, invece, che si spiega nelle dinamiche fondamentali dell’opera. Tutti i personaggi di questo dramma, infatti, s’imbattono in uno “scandalo”, in un fatto imprevisto e decisivo, rispetto al quale sono chiamati a dare una risposta – a prendere inesorabilmente posizione. «L’annuncio» è questo bussare del mistero alla porta della persona.
Fino a che punto riusciamo a essere ciò che vogliamo essere e quanto ancora dobbiamo invece cercare, ascoltare, aspettare? Dove si colloca il limite tra la nostra libertà e l’insondabile? Su queste cruciali questioni si gioca il destino dei personaggi, in un “medioevo di convenzione” nel quale l’autore ambienta la sua narrazione, un tempo di incertezza, oscurità e spaesamento che non può non ricordare la nostra contemporaneità.
Paolo Bignamini
Uno spettacolo di Paul Claudel
traduzione e adattamento di Fabrizio Sinisi
regia di Paolo Bignamini
con Giampiero Bartolini, Matteo Bonanni, Federica D’Angelo,
Ksenija Martinovic, Paola Romanò, Antonio Rosti
scene e aiuto regia Francesca Barattini
costumi Marco Ferrara
disegno luci Fabrizio Visconti
con musiche originali di P.I.G.
assistente Gianmarco Bizzarri
produzione e organizzazione Carlo Grassi
un progetto di Gabriele Allevi, Paolo Bignamini, Luca Doninelli, Claudio Martino
Si ringraziano: Annig Raimondi e Pacta.dei Teatri; Maria Calvo (violoncello) e Roberto Andreoni (consulenza musicale); www.i-mesh.eu. Spettacolo proposto in collaborazione con: Museo Diocesano di Milano – I Chiostri di Sant’Eustorgio in occasione della mostra “Un capolavoro per Milano, L’adorazione dei Pastori del Perugino”
ORARI
mar,ven h 20.15 mer h 19.15 gio,sab h 20.45 dom h 16.15
PREZZO
intero platea 23,50€ galleria > 18€
convenzioni > 18€
over 65/ under 26 > 15€
+ diritti di prevendita
INFO
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