Immaginate il posto più lontano del mondo, un gelo antartico, un inverno lungo cinque anni.
Ecco, ci siete. Benvenuti ad Arcadia, la distopia creata da Lorenzo Collalti vincitrice di due Premi SIAE nel 2014 e nel 2015 e del bando “Nuove Opere” – SIAE Illumina.
Eppure, chiamarla distopia è riduttivo, perché all’interno della pièce c’è tanto, elementi presi in prestito dal mondo della letteratura e del teatro (ma non solo) aggiunti e sottratti nelle giuste dosi sapientemente, in modo che essi si integrino perfettamente, senza mai andare fuori tempo.
In un “Ricordo d’inverno” c’è la favola nera cara all’Oscar Wilde del “Il principe felice e altri racconti”, ci sono i personaggi pirandelliani che si ribellano a un prologo che non sono capaci di eseguire e a un finale ingiusto, c’è il gusto per il paradosso e l’ironia assurda di Boris Vian, c’è il prendersi gioco della follia contemporanea che vede in ogni straniero un potenziale terrorista, ci sono le favole che ci raccontavano quando eravamo piccoli che tornano attraverso un allestimento scenico che fa giocare a nascondino le luci con le ombre dei personaggi.
Un “Ricordo d’inverno” è una favola teatrale racchiusa in una palla di neve in cui i fiocchi ricoprono piano la città di Arcadia e la memoria dei cittadini, destinati a dimenticare il disgraziato amore tra un pittore straniero e una donna costretta a ripetere fino alla pazzia la stessa scena di un film.
All’improvviso però, quando tutto sembra finito, quella palla scivola dalle mani del narratore e si rompe, affidando al pubblico un ricordo d’inverno che può continuare a vivere.
Lo spettacolo è andato in scena al Teatro India di Roma dal 29 novembre al 1 dicembre e s’inserisce in un trittico di proposte di cui fanno parte “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello e diretto da Mario Scandale, in scena ugualmente al Teatro India dal 4 al 6 dicembre, e infine, l’opera di Heiner Muller “Hamletmachine” per la regia di Robert Wilson, dall’12 al 17 dicembre al Teatro Studio Borgna.
Protagonisti della scena – in tutti e tre gli spettacoli – sono gli attori della Compagnia dell’Accademia, una formazione nata recentemente grazie al sostegno del MIBACT e della SIAE che si presenta come una possibilità per i giovani artisti che hanno terminato gli studi di poter proporre le proprie opere a un pubblico più vasto.
Hanno vestito i panni degli stralunati personaggi di “Un ricordo d’inverno” Grazia Capraro, Luca Carbone, Stefano Guerrieri, Agnieszka Jania, Michele Ragno, Pavel Zelinskiy.