di Eleanor Bergstein
Adattamento Alice Mistroni
Regia di Federico Bellone
Coreografie Gillian Bruce
Scene Roberto Comotti
Disegno Luci Valerio Tiberi
Video e Proiezioni Matteo Luchinovich e Virginio Levrio
Direzione Casting Moira Piazza
Supervisione Musicale Simone Giusti
Costumi Marco Biesta e Marica D’Angelo
Suono Armando Vertullo
Parrucche Mario Audello
Produzione Esecutiva Andrea Agostini
Prodotto da WIZARD PRODUCTIONS SRL
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Quando nel 1987 l’autrice Eleanor Bergstein scrisse la storia di “Dirty Dancing – Balli Proibiti” non avrebbe mai immaginato il successo che il suo film avrebbe riscosso nel mondo, i numeri raggiunti e i premi vinti. Non solo, il racconto di Baby e della sua storia d’amore con Johnny, il bel maestro di ballo, nata in una lontana estate degli anni ’60, nella scanzonata atmosfera del resort Kellerman, si sarebbe trasformato in un vero e proprio cult senza tempo a cui seguì un musical internazionale campione di incassi.
Per celebrare i 30 anni di successi del film, torna a teatro “Dirty Dancing, The Classic Story on stage”, in una speciale versione firmata dal regista Federico Bellone.
Prima data Milano, dal 13 dicembre al 7 gennaio sul palco del Teatro Degli Arcimboldi, per poi iniziare una lunga tournée in tutt’Italia da febbraio a maggio 2018. Il tour, prodotto da ShowBees e Wizard Productions in collaborazione con Bananas, che ne curerà la distribuzione, toccherà, tra le altre, le città di Bari, Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Trieste.
Dirty Dancing: un fenomeno senza tempo al cinema, in televisione e a teatro
Dirty Dancing è un titolo da record: un successo planetario al cinema, un Golden Globe e un Oscar per il brano “(I’ve Had) The Time of My Life“, oltre 40 milioni di copie della colonna sonora vendute e, solo negli Stati Uniti, oltre 11 milioni di dvd e Blu-ray. A teatro, in Paesi di consolidata tradizione di spettacoli musicali come Inghilterra e Germania, ha ottenuto i più alti incassi nella storia del teatro europeo.
In Italia lo spettacolo ha debuttato per la prima volta in assoluto nel 2014, al Teatro Nazionale di Milano, ed ha registrato il record di incassi per un musical con oltre 115.000 presenze nei primi 3 mesi di rappresentazione; ben 8.000 persone hanno inoltre assistito alla speciale rappresentazione all’Arena di Verona nell’agosto del 2015. Per il pubblico, come succede per il film, la versione teatrale è -un classico- da vedere e rivedere per vivere ogni volta tutte le emozioni e la magia di una storia senza tempo.
“Dirty Dancing, the Classic Story on Stage” ha la capacità di conquistare e coinvolgere non solo gli habitué del genere, ma di avvicinare al teatro tutta una nuova ed eterogenea parte di pubblico, impaziente di poter assistere “dal vivo” alla storia d’amore tra Johnny e Baby raccontata da musiche e coreografie indimenticabili, fedelmente riprese dalla versione cinematografica.
Lo speciale allestimento per i 30 anni del film è firmato dal regista Federico Bellone, con la supervisione di Eleanor Bergstein, autrice del film e dello spettacolo teatrale, nella fase di scelta del cast. Il sodalizio artistico tra Bellone e produzione internazionale di Dirty Dancing inizia nel 2014, ma è nel 2015 che Federico firma la sua prima regia di Dirty Dancing, diventata subito la versione ufficiale ed internazionale dello spettacolo, e adottata per i debutti in Inghilterra (sia Londra che in tour), Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo e presto Francia.
Anche in questa nuova versione la colonna sonora comprenderà, oltre all’iconico brano vincitore di un Premio Oscar e di un Golden Globe – “(I’ve Had) The Time Of My Life” -, hit indimenticabili come “Hungry Eyes”, “Do You Love Me?”, “Hey! Baby” e “In the Still of the Night”.
Lo spettacolo trasformerà la platea del Teatro Degli Arcimboldi nel Salone Principale delle Feste del Resort Kellerman grazie alla collocazione di una serie di tavolini davanti al palcoscenico, dove potersi sedere per poter assistere allo spettacolo, sorseggiando del buon spumante.
Inoltre, Wizard Productions rinnova anche per questa sua produzione la collaborazione artistica con SDM, La Scuola del Musical di Milano. Sempre per le date milanesi è previsto l’inserimento, affianco del cast ufficiale dello spettacolo, di 30 dei migliori allievi della scuola che andranno ad arricchire lo staff e le atmosfere del “Resort Kellerman”.
Gli allievi presenti:
Alfieri Claudia, Amodeo Laura, Belviso Lorenzo, Bonisoli Maria, Boscaini Chiara, Casarotti Todeschini Elisabetta, Cozzi Christian, De Bartolomeo Flavia, Dei Medici Anthony, Epis Erica, Farinato Sara, Giacomelli Claudia, Iandico Nicolina, Lauretta Martina, Levato Martina, Pennini Giorgia, Pesucci Leonardo, Piancente Edoardo, Pibi Nicoletta, Portale Ivan, Primerano Manuel, Ristori Gaia, Romano Lukas, Sani Erica, Savino Giuseppe, Sinigaglia Noah, Stano Alessia, Stella Marco, Tagliento Davide, Torri Roberto e Zamobini Olga.
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NOTE DI REGIA
“Dirty Dancing” è per il teatro un titolo molto più importante di quello che si pensi: infatti rappresenta uno dei pochi spettacoli in grado di portare davanti al sipario persone che non ci sono mai state, ed è l’unico titolo anglosassone in assoluto il cui allestimento italiano è stato esportato in tutto il mondo, compreso il celeberrimo West End di Londra. Questa versione dello spettacolo, reduce da successi in Inghilterra, Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo, e presto Francia, è fedele e rispettosa della pellicola del 1986 da cui ha origine.
Il testo e i personaggi rispecchiano quindi il film cult, e sono stati inoltre sviluppati e approfonditi maggiormente per servire al meglio la forma di rappresentazione appunto del teatro, che non vive ovviamente su espedienti quali ad esempio il primo piano, specifici invece del cinema. Le coreografie hanno una connotazione sexy e sensuale in riferimento al titolo dello spettacolo, balli proibiti, e la direzione musicale affonda invece nei master originali della celeberrima colonna sonora del film, per esplodere nel canto live in momenti topici come “Time of My Life”. Le scenografie, le luci, i costumi, le acconciature e il trucco si rifanno invece proprio al periodo, 1963, più che sul grande schermo, dove per ovvie ragioni era evidente un sapore anni ’80, non più inerente oggigiorno alla messa in scena del titolo, anche se sempre con qualche eccezione come la trascinante “Hungry Eyes”. La regia, servita dal disegno del suono, desiderano scorrere in modo efficiente e “reale”, come era il film mito, dove, per volere dell’autrice, non sono i protagonisti a cantare, ma una volta da un giradischi, una volta da una radio, o ancora da un pianoforte nella sala da ballo dell’hotel, sgorgano con nostalgico ricordo le melodie che accompagnano la crescita di Baby, una ragazza semplice e in gamba, nel suo passaggio da ragazza a donna, e della sua ricerca di coraggio per l’affermazione di sé. “Dirty Dancing” è infatti un inno all’affermazione del proprio io: siate quello che sentite di essere, solo così potrete vivere il momento più bello, The Time of Your Life.
Federico Bellone