UN DOCUFILM CON GLI STUDENTI DEL DAMS UNIVERSITA’ ROMA TRE E I DETENUTI-ATTORI DEL TEATRO LIBERO DI REBIBBIA
e con la collaborazione degli allievi dell’Istituto Statale Cine-tv “Roberto Rossellini” – Roma
dell’Istituto “G. Carducci” – Roma
dell’Istituto “Francesco d’Assisi” – Roma
e della Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio
Coordinamento artistico diFABIO CAVALLI
MontaggioALESSANDRO DE NINO
SETTE RAGAZZI RACCONTANO IL DIETRO LE QUINTE DELL’ARTE IN CARCERE. COME L’INCONTRO CON REBIBBIA E I SUOI DETENUTI-ARTISTI HA CAMBIATO LE LORO VITE.
Grazie al Bando Sillumina, con il supporto di MiBACT e SIAE, un gruppo di studenti del DAMS Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre ha avuto la possibilità di portare le telecamere all’interno dell’Auditorium di Rebibbia: da allievi del Laboratorio di Arti dello Spettacolo sono diventati collaboratori professionali nel progetto Rebibbia 24 che racconta il dietro le quinte dell’arte in carcere, a 24 fotogrammi al secondo. Dopo mesi di presenza sul palcoscenico del carcere romano, fianco a fianco con i detenuti-attori del Teatro Libero di Rebibbia, nella realizzazione di Hamlet, con la regia di Fabio Cavalli, sette studenti affiancano venti detenuti nella realizzazione di un docufilm che prova a raccontare frammenti delle biografie di ciascuno dei protagonisti.
I giovani impegnati nel progetto: Giulia Ammendolia, Filippo Giovannelli, Miriam Lomuscio, Mariangela Montaina, Federica Spada, Giulia Sperduti e Yaya Jia. Proprio Yaya, studentessa cinese in Italia da un paio d’anni, è il filo rosso che unisce la storia personale di ciascuno a quel luogo misterioso, inquietante, sorprendente che è il Carcere e il suo Teatro. Yaya, appassionata di arti dello spettacolo, entra per la prima volta in un contesto impensabile per gli standard di giustizia e pena del suo immenso paese: in Italia esistono carceri che racchiudono teatri che racchiudono uomini che sono altrettanto prigionieri quanto artisti. Lo stupore di Yaya è riflesso negli occhi dei suoi compagni di studio, che la accompagnano – ciascuno con la propria storia – in questa sorta di viaggio iniziatico verso la comprensione del mistero della libertà dell’arte che abbatte muri, cancelli, pregiudizi.
Il Docu Rebibbia 24 è girato con la tecnologia ottica della più recente generazione di smartphone, stabilizzatori di immagine, droni, macchine da ripresa subacquea. I ragazzi sono protagonisti in vari ruoli: autori della sceneggiatura, operatori di ripresa, montatori. Accanto a loro sette studenti dell’Istituto Statale Cine-tv “Roberto Rossellini” che hanno collaborato alle riprese e i musicisti della Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, guidati da Silverio Cortesi, che hanno dato vita ad una nuova versione di Jailhouse Rock di Elvis Presley, girata proprio sul palco di Rebibbia.
Il coordinamento del progetto è di Fabio Cavalli, regista teatrale e cinematografico e docente del Laboratorio Arti dello Spettacolo 1 presso il DAMS Roma Tre. Al montaggio Alessandro De Nino.
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Rebibbia 24 al Teatro di Rebibbia N.C. il 20 dicembre 2017, alle ore 16,00.
INGRESSO GRATUITO CON ACCREDITAMENTO OBBLIGATORIO ENTRO IL 13/12/2017
Per info e prenotazioni sito: www.enricomariasalerno.it
tel. 069078326 – 069079216 – mail: rebibbiafestiva@gmail.com
Per accreditarsi è necessario indicare nome, cognome, data e luogo di nascita di ciascun partecipante.
L’accreditamento può ritenersi effettuato solo dopo aver ricevuto conferma dalla Segreteria del Centro Studi.
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Direzione Artistica Laura Andreini Salerno e Fabio Cavalli
Organizzazione Alessandro De Nino
Segreteria Organizzativa Giulia Sperduti