Per inaugurare la Stagione, sabato 20 gennaio, alle ore 20.30, un classico immortale L’Avaro di Molière nell’adattamento rispettoso e illuminante di Ugo Chiti, con la grande cifra attoriale di Alessandro Benvenuti. Chiti innesta la vicenda nel linguaggio, forte, crudo, e a volte comicissimo che gli è proprio e che diventa tutt’uno con le sua regia. Arpagone, classica figura del vecchio taccagno incallito protagonista della commedia, usa tutto e tutti, figli compresi, per accumulare e moltiplicare il suo denaro. Avremo dunque progetti di matrimoni (mal) combinati, equivoci a non finire, amori segreti, prestiti al limite dello strozzinaggio, un furto clamoroso di ben diecimila ducati d’oro e un lieto fine dove amori e denari troveranno i rispettivi, più giusti, destinatari.
Domenica 11 febbraio, alle 17, il popolare attore David Coco è il protagonista di un emozionante testo di Claudio Fava, Il giuramento. Una vicenda toccante ambientata nel 1931, quando il regime fascista nelle università italiane scelse di mandare via i dodici professori che scelsero di non giurare fedeltà al re e al duce.
Il giorno dopo le cattedre dei reprobi verranno immediatamente riassegnate. Nessuno dei nuovi docenti si tirò indietro. Alla storia resteranno solo i nomi dei dodici che seppero dire di no a Mussolini.
Mercoledì 14 marzo, ore 20.30, con Pueblo, Ascanio Celestini, fra i più rappresentativi artisti del teatro di narrazione, accompagnato dalle musiche originali composte da Gianluca Casadei, crea un nuovo ritratto dei margini della società e invita lo spettatore a identificarsi con i suoi protagonisti: personaggi che, al di là della loro particolare condizione sociale, come tutti noi, affrontano la propria condizione di esseri umani. Uno spettacolo bellissimo, divertente e poetico.
Venerdì 6 aprile, ore 20.30, la chiusura di Stagione è affidata a Cantico lo spettacolo di e con Giulia Zeetti, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con l’Associazione Culturale Gli Instabili e con il Patrocinio della Basilica Papale e Sacro Convento di S. Francesco in Assisi. Una storia raccontata con la musica attraverso brani tratti dalla tradizione gregoriana e dai Laudari, in originale e rivisitati. Musica come universo mistico di suoni e canto come racconto, come voce che narra e che tocca il cuore e le orecchie di un bambino. Il bambino Piccardo, nipote di Francesco che si mette alla ricerca di questo suo strano zio, santo e matto. Il bambino dentro ognuno di noi che ascolta ancora le fiabe intorno al fuoco e crede ai miracoli.
Info tel. 0744 981453 – tel. 0744 976220.