Non è Natale senza Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, il più tradizionale dei balletti, ma quest’anno il “pacchetto” delle feste del Teatro Brancaccio di Roma si arricchisce anche della Cenerentola con le musiche di Prokovev, balletto forse meno legato all’atmosfere delle feste, ma tutto da vedere: a portare in scena il dittico russo, il Balletto di Mosca “La Classique” diretta da Elik Melikov che torna nella Capitale in occasione di un weekend interamente dedicato alla danza, sabato 9 e domenica 10 dicembre. Si parte con Lo Schiaccianoci (unica recita il 9 dicembre alle ore 17): il balletto natalizio per eccellenza ispirato al racconto di Hoffmann ‘Schiaccianoci e il Re dei Topi’ viene riadattato come fiaba per bambini con la celeberrima partitura di Čajkovskij, ultima opera di Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali russi a fine ‘800. La vocazione del Balletto di Mosca “La Classique” è ormai consolidata nella riproposizione di allestimenti fedeli al balletto originale che si portano dietro tutta la tradizione ballettistica russa, senza interpretazioni originali, ma restando ampiamente a una messinscena classica: a raccontare fra le atmosfere oniriche l’incredibile viaggio di Clara, interpretata da Nadeja Ivanona che si alterna con Ekaterina Shalyapina, fra paesi incantanti in una storia di formazione, la coreografia di Valery Kovtun che ripercorre i passi di Petipa e di Ivanov, i costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko, per l’occasione rinnovati, ma sempre aderenti alla tradizione. Alle ore 21 di sabato 9 dicembre e in replica alle ore 17 di domenica 10 dicembre, il Balletto di Mosca propone la Cenerentola con le musiche di Prokovev e la coreografia di Zacharov che ha esordito nel 1945 al Bolshoi di Mosca: il libretto di Volkov, tratto dall’omonima celeberrima fiaba di Charles Perrault è noto a tutti per raccontare le miserie e i soprusi di una ragazza vessata dalla matrigna e dalle sorellastre fino alla realizzazione del suo sogno romantico con l’incontro con il principe.
“Ciò che più mi premeva di rendere con la musica di “Cenerentola” – diceva Prokovev – era l’amore poetico tra lei ed il principe, la nascita ed il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanga indifferente alla sventura e alla gioia. Ho composto Cenerentola nel solco della tradizione del balletto classico russo”.
E se Schiaccianoci è il balletto natalizio per eccellenza, Cenerentola, da cui sono state tratte tre suite sinfoniche, forse è tutta da riscoprire. Biglietti da 28,50 a 39 euro, info su www.teatrobrancaccio.it