Sarà la star internazionale della musica, il soprano Anna Caterina Antonacci, ad inaugurare la nuova stagione di concerti sinfonici del Teatro dell’Opera di Roma: il primo appuntamento di venerdì 22 dicembre (ore 20.30) è all’insegna del Novecento e della contemporaneità con un programma che spazia fra Adès, Berio, Poulenc.
La Antonacci, stella della serata inaugurale, non ha neppure bisogno di presentazioni: si esibisce regolarmente nei maggior teatri internazionali, dalla Scala all’Opéra, da Londra a New York, è una vera star della musica suo malgrado che “si dedica interamente alla musica, non a recitare la parte della prima donna“, come ha detto di lei Riccardo Muti. Inarrivabile per le raffinatissime e intense doti interpretative, la Antonacci sfoggerà tutto il suo carisma in La voix humaine Francis Poulenc, emozionante tragédie lyrique scritta nel 1959 sul celebre monologo di Jean Cocteau (del 1930) che ha avuto anche la sua versione cinematografica con Anna Magnani nel ruolo della donna abbandonata dall’amante nella pellicola diretta da Roberto Rossellini (uno degli episodi de L’amore, del 1948).
L’intensità emotiva ed espressiva della Antonacci, pochi mesi fa ascoltata a Roma in occasione dell’apertura di stagione della IUC dove ha interpretato tutti e tre i ruoli del Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, è perfetta per concretizzare il dolore di una donna devastata dall’amore. Un ruolo forte e sfaccettato che il soprano, ha già affrontato diverse volte in carriera, nel 2013 e poi diretta da Emma Dante.
La voix humaine sarà solo la conclusione di una serata che si apre però con la suite di danze dall’opera Powder Her Face di Thomas Adès, fra i più importanti autori di spicco della musicale internazionale. Scritta nel 1995, Powder Her Face è un’opera che fa satira del perbenismo britannico, provocatoria e scandalosa con un linguaggio molto esplicito e influenze musicali che includono Stravinsky, Berg, Weill e Piazzolla.
A seguire, Rendering di Luciano Berio: pezzo per orchestra scritto fra il 1989 e il 1990, e realizzato per la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, è un pezzo che si contraddistingue per la riscrittura: Berio ha rielaborato alcuni abbozzi dell’incompiuta Decima Sinfonia di Franz Schubert rifiutando la mimesi, ma lavorando sugli schizzi lasciati dal compositore “seguendo nello spirito, quei moderni criteri di restauro che si pongono il problema di riaccendere i vecchi colori senza però celare i danni del tempo e gli inevitabili vuoti creatisi nella composizione” come aveva scritto Berio commentando il suo intervento.
Protagonista dei concerti sinfonici, è ancora una volta l’Orchestra del Teatro dell’Opera che conquista il palco del Costanzi davanti al pubblico.
Sul podio diretto da Maxime Pascal, giovane (32 anni) direttore francese fra i membri fondatori del poliedrico gruppo artistico Le Balcon, e vincitore nel 2014 del Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Award che l’ha proiettato verso una brillante carriera: pochi mesi fa ha diretto l’Orchestra Giovanile Italiana al Festival di Spoleto per la prima mondiale del Requiem di Silvia Colasanti, ma Pascal, impegnatissimo nei prossimi mesi, qui è al suo debutto romano.
Quattro in totale gli appuntamenti della nuova stagione sinfonica 2017/2018 del Costanzi, dopo i primi due anni di Specchi nel tempo con la direzione artistica del Maestro Giorgio Battistelli: la direzione artistica della nuova stagione di concerti viene affidata al Maestro Alessio Vlad, già direttore artistico dell’Opera che propone quattro serate con programmi di particolare attenzione nei confronti del repertorio novecentesco e contemporaneo spesso all’insegna dei rimandi e della riscrittura.
Dopo La Voix Humaine interpretata da Anna Caterina Antocacci ad inaugurare la stagione, la rassegna prosegue infatti con la Sesta di Brucker (11 gennaio) e il Tirol Concerto di Philip Glass diretti da Dennis Russell Davies con Maki Namekawa al pianoforte, Quadri da un’esposizione di Mussorgskij-Ravel, Dumbarton Oaks di Stravinskij, In Memoriam di Periklis Koukos, Quattro immagini di Nikos Skalkottas diretti da Constantinos Carydis (il 23 marzo), il concerto da Brahms (Quartetto in sol minore) a Schönberg (Erwartung) con la direzione di Lothar Koenigs il prossimo 17 maggio.
Inalterata rispetto alle due precedenti edizioni, l’introduzione del programma che sarà affidato all’estro narrativo del filosofo e musicologo Stefano Catucci, restano concorrenziali i prezzi dei biglietti (20 euro il prezzo intero, per i giovani ridotto di 10 euro). Per informazioni: operaroma.it.