Musical tanto voluto da Michael Gracey, al suo primo film da regista che dal 2009 ne ha inseguito la realizzazione. Nella New York di metà Ottocento Phineas Taylor Barnum, figlio di un sarto, sogna il riscatto e, sfidando le convenzioni sociali e i pregiudizi, inventa il circo moderno fondato sui “fenomeni da baraccone”, gli animali e gli atleti. Ci sono scenografie maestose e costumi sfavillanti, ci sono numeri musicali che ti fanno venire voglia di alzarti e ballare e canzoni che ti rimangono in mente scritte da Benj Pasek e Justin Paul, i vincitori dell’Oscar per i brani di La La Land. “This Is Me”, il pezzo eseguito dalla meravigliosa donna barbuta interpretata da Keala Settle, è da applausi e ha vinto il Golden Globe come “miglior canzone originale”. Ad affiancare Jackman c’è un cast stellare: un altro veterano del musical come Zac Efron, la cantante Zendaya, nei panni della trapezista del circo, da Rebecca Ferguson che impersona il soprano Jenny Lind, a Michelle Williams, la moglie del protagonista. Se narrativamente è abbastanza approssimativo, essendo stata la realtà molto romanzata e spettacolarizzata, visivamente è evidente che Gracey si sia ispirato a Buz Luhrmann e al suo Moulin Rouge, vincitore di due oscar per “migliori costumi” e “miglior scenografia” nel 2002.
Le parti musicali non portano avanti la trama e non aggiungono qualcosa ai personaggi, sembrano semplici intermezzi ma comunque ben riusciti. Il tema affrontato è quello della voglia di riscatto e dell’accettazione della diversità, che però non vengono elaborati come dovrebbero, infatti i protagonisti del circo emarginati dalla società sono rilegati a un ruolo corale e in secondo piano. Usciti dalla sala del film non rimane molto, tranne le coreografie e le canzoni che ti fanno continuare a ballare.