Il famosissimo Winnie The Pooh non venne inventato da Walt Disney ma dallo scrittore britannico A.A. Milne, ispirato dal suo unico figlio. Il primo racconto su Winnie The Pooh fu scritto nel 1926 e 91 anni dopo il regista Simon Curtis, famoso per “Women in Gold” e “Marilyn”, è riuscito a portare sullo schermo la vera storia nascosta dietro a quell’orsacchiotto sorridente. Alan Alexander Milne, interpretato da Domhnall Gleeson, famoso per le sue interpretazioni in “Questione di tempo” e “Ex machina”, nacque a Londra nel 1882, e divenne presto un celebre commediografo e fu chiamato a partecipare alla prima guerra mondiale. Profondamente cambiato e scioccato dalla guerra decise con la moglie di rifugiarsi in campagna per scrivere i suoi nuovi romanzi. La moglie è interpretata da Margot Robbie, vista in “The wolf of Wall Street” e “Suicide Squad”. Nel 1920 nasce il suo primo e unico figlio chiamato Christopher Robin e soprannominato Billymoon. I genitori sono diffidenti con il figlio perché nato maschio e decidono di affidarlo alle cure di una tata, che lo cresce e nella quale Christopher rivede l’amore che avrebbero dovuto provare i suoi genitori per lui. La tata ha un lutto in famiglia e decide di prendere una pausa e di tornare nella sua città di origine per alcuni giorni, così Christopher viene lasciato con il padre da solo, infatti la madre si era recata a Londra perché stanca della vita in campagna. Inizialmente il padre non sa come comportarsi con suo figlio, che ormai è cresciuto e ha 5-6 anni, ma pian piano è proprio da Christopher che prende spunto per il suo nuovo racconto: viene affascinato dai pupazzi del figlio e dalla sua immensa immaginazione e nel 1926 scrive il primo racconto su Winnie the Pooh. Il paese devastato dal dolore della prima guerra mondiale ha bisogno di un simbolo di speranza, amore e e gioia, e lo trovano racchiuso in quell’orsacchiotto. Milne, il vero Christopher Robin, la moglie Daphne e la dolce tata Olive vengono travolti dal successo planetario di Winnie, che finì per mettere in discussione gli equilibri della famiglia. Dentro il sorriso infinito di Christopher Robin, bambino più felice del mondo nei libri di Milne, si cela tutta un’altra realtà, Christopher infatti non riesce a vivere la sua infanzia in tranquillità come vorrebbe perché divorata dal padre accecato di successo. Curtis, si sofferma a lungo sui disturbi traumatici dello scrittore a causa della guerra, costruendo un duplice mondo: quello di fantasia, ideato dal piccolo Christopher e da Milne durante le settimane vissute da soli tra i boschi britannici, e quello più crudele e privo d’affetto per il povero Robin. Attori molto bravi, il film non è molto scorrevole ma è interessante scoprire come l’emblema di gioia per il mondo intero in realtà fosse un incubo per Milne e la sua famiglia.