Questa Prima Regionale è l’ultima produzione del Mulino ad Arte con il Mutamento Zona Castalia, ed avviene il 17 Febbraio, data importante per una serie di avvenimenti avvenuti in questa giornata. A parte la giornata nazionale del gatto, il compleanno di mio cognato e la vigila dell’anniversario di nascita di Frabrizio De Andrè, il popolo Valdese ricorda questa giornata con fuochi e feste in tutta la Val Pellice e non solo, perché esattamente 170 anni fa furono promulgate le “leggi Albertine”. Si permetteva cioè a tutte le minoranze religiose di praticare i propri culti, senza essere per questo repressi o condannati. Era un avvenimento davvero innovativo e moderno per l’epoca e, lo spettacolo portato in scena dal gruppo Mulino ad Arte ha all’interno riferimenti ed intenzioni che si pongono sullo stesso livello di tolleranza ed apertura verso “il diverso”. È uno spettacolo di tipo futuristico, anche se il 2026 data dove si svolgono i fatti è relativamente vicina a noi. Daniele Ronco che cura la regia e la drammaturgia immagina un mondo sconvolto dal progresso tecnologico, dove le macchine, e più precisamente dei robot di ultima generazione, gli Humanoid B12 sono in lotta con gli esseri umani ed hanno dato vita alla terza guerra mondiale. Cercano di distruggerli per ottenere il sopravvento e li costringono in lager di tipo sovietico per carpire le conoscenze profonde degli uomini. L’uomo però si porta ancora dietro il retaggio della diversità, coloro che hanno un colore di pelle diverso sono maltrattati e l’integrazione rimane il problema essenziale, irrisolto. Più o meno come ora. Assistiamo alla “storia di due personaggi diametralmente opposti: un uomo biancaliano, profondamente xenofobo, carico di odio e frustrazione, e una donna verdiana, immigrata in Biancalia da 5 anni, mai veramente integrata nel nuovo Paese”. Gli interpreti: Costanza Frola e Jacopo Trebbi, gli altri componenti del gruppo del Mulino, sono davvero convincenti in questo percorso faticoso dal punto di vista fisico, nel tentare di arrivare ad una comprensione e ad un cambiamento personale per combattere il nemico comune. Entrambi scopriranno l’importanza della “coscienza”, come ultimo baluardo a cui aggrapparsi per resistere. Anche il finale, pur considerando la drammaticità della situazione, lascia uno spiraglio di speranza. Speranza che viene proposta a noi che ancora abbiamo la possibilità di sovvertire gli eventi futuri. Costumi e scenografie essenziali ma efficaci, così come le luci ed i suoni ricchi e coerenti con il racconto, permettevano una comprensione ed una immedesimazione immediata delle emozioni dei protagonisti. Questo aspetto non è secondario perché troppo spesso mi è capitato di imbattermi in altre produzioni che trattavano ambientazioni e temi fantascientifici, ma costumi, luci e suoni avevano il sopravvento su tutto il resto e vanificavano il grosso lavoro fatto appiattendo lo spettacolo e banalizzandolo. Periodo ricco di avvenimenti e soddisfazioni per i ragazzi del Mulino, che approfondiremo in una altro articolo. Resta l’applauso finale di un pubblico numeroso e convinto, in una sala teatrale piena.
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CHAOS – HUMANOID B12
VINCITORE DEL PREMIO “LE STRADE DEGLI ALTRI”
Autore: Daniele Ronco
Interpreti: Costanza M. Frola, Jacopo Trebbi Scenografia: Lorenzo Rota Costumi: Roberta Vacchetta Trucco: Nick Costa Musiche originali: Mattia Floris, Studio Babylon Disegno luci: Federico Merula
Produzione Mulino ad Arte con il Mutamento Zona Castalia
Durata 60 minuti