La passione per il teatro per alcuni scaturisce dal sacro fuoco incubato fin dalla giovane età, che potrebbe venire sopito per sempre da scelte pragmatiche di altro genere, oppure esplodere incanalata da un buon insegnante ed essere coltivata con fiduciosa speranza, nonostante le difficoltà di affermare la propria sperimentazione su adattamenti di testi noti o drammaturgie elaborate autonomamente.
Flavio Moscatelli, Luca Latino ed Ezio Passacantilli hanno affiancato allo studio un’intensa attività di spettacoli e produzioni in cartellone nella capitale, con ironia e senso del limite ma nella consapevolezza dei loro mezzi espressivi.
Collettivamente si sono impegnati nella stesura di questo testo in tre episodi: “scritto, diretto e rovinato da Luca Flavio e Ezio” scrivono nella locandina, ad avvalorare il titolo col quale chiedono scusa preventivamente.
Ma sono scuse pleonastiche, perché si tratta di un paio d’ore di divertente intrattenimento in un fuoco di fila di trovate e battute dalle quali trapela anche il loro personale divertimento.
Ecco allora che, abbandonate le false modestie, i tre decidono di far decollare la loro carriera portando in scena un musical di Broadway con settanta ballerini di fama mondiale, una band americana di cento elementi, venti acrobati, dieci giocolieri, cinque mangiafuoco, tre clown.
L’impresa è titanica. Intanto, hanno scritturato una ballerina che si definisce musa di D’Annunzio e uno zio di Ezio che suona il flauto nei concerti a Guidonia, ma il budget non è sufficiente e gli artisti si dileguano insieme ai tecnici e agli operai che dovevano montare la scenografia.
Il pubblico è già in sala, la rappresentazione deve avere inizio e bisogna mettere alla prova la propria capacità di improvvisazione, chiedendo scusa scaramanticamente per quello che andrà in scena.
Davanti a un fondale con una gigantesca ruota della fortuna (può essere di buon auspicio!) si susseguono tre episodi.
Nel primo un improvvisato agente immobiliare tenta di vendere un appartamento non finito a un malcapitato, ma le trattative vengono interrotte dall’arrivo di una ragazza che deve consegnare un pacco a un certo Don Carmelo, dando il via a una girandola di gag e travestimenti.
Del secondo i tre amici si confidano dietro le quinte di non aver ancora scritto il finale, che si concluderà con un colpo di pistola imprevisto che risolverà una serie di maldestri tentativi di eliminare un ostaggio divenuto ingombrante.
Il terzo è una rivisitazione dell’amicizia tra i personaggi shakespeariani Romeo e Mercuzio nel dramma dei due amanti veronesi Romeo e Giulietta.
Comicità surreale, situazioni non plausibili o palesemente assurde, citazioni filosofiche e letterarie generano uno spettacolo divertente che conferma il talento e l’abnegazione dei tre interpreti-autori che hanno scritto un testo brillante dai dialoghi serrati, in cui i personaggi hanno i loro nomi anagrafici, recitato con spontanea naturalezza e noncurante cadenza romana, insieme ad Alice Diodovich.
La regia collettiva si avvale della scenografia di Andrea Simonetti e delle luci e fonica di Danilo Sabelli.
Uno spettacolo da gustare, viaggiando tra realtà e sogno.