Giunta alla settima edizione, la rassegna cinematografica Cinema Svizzero A Venezia si conferma uno dei principali appuntamenti cinematografici nel panorama culturale della città lagunare, unico nel suo genere.
Interamente dedicata alla cinematografia d’Oltralpe, la rassegna, curata da Massimiliano Maltoni, si svolge nella cornice di Palazzo Trevisan degli Ulivi, spazio culturale svizzero a Venezia.
A cominciare dalla pre-apertura del 5 marzo, proseguendo poi fino a domenica 11 marzo, una settimana di visioni e di scoperta della ricca produzione cinematografica svizzera e dei suoi protagonisti: 12 lungometraggi, di cui 6 in anteprima (tutti in lingua originale con sottotitoli), e oltre 20 ospiti, tra registi, attori, produttori, professionisti ed esperti, a presentare i film e incontrare il pubblico. Tanti, ben 7, i film realizzati da registe donne.
La giornata di pre-apertura presenta due documentari strettamente in relazione l’uno con l’altro: Non ho l’età, del giovane regista ticinese Olmo Cerri, e Siamo Italiani, autentico capolavoro del cinema del reale, firmato a sei mani nel 1964 da Alexander J. Seiler, Rob Gnant, June Kovach. Due film che trattano della grande ondata migratoria degli anni Sessanta e che pongono oggi una riflessione profonda sul tipo di elaborazione che hanno compiuto, e stanno compiendo, Svizzera e Italia sul fenomeno migratorio.
Il tema dei diritti è ancora centrale nel film d’apertura, il 6 marzo, Contro l’ordine divino di Petra Volpe: un film corale e brillante che racconta la lotta delle donne svizzere per ottenere il diritto di voto all’inizio degli anni ‘70. Presenterà il film l’attrice Marta Zoffoli, nota al pubblico televisivo e cinematografico, già interprete per Fausto Brizzi e Woody Allen.
Al vulcanico e geniale regista teatrale e cinematografico Milo Rau, protagonista assoluto alla Biennale del 2015 con lo spettacolo Hate Radio, è dedicata la giornata di mercoledì 7 marzo. Das Kongo Tribunal, presentato all’ultimo Locarno Festival, mette in scena un simbolico tribunale civile nel Congo orientale, teatro del più vasto e sanguinoso conflitto economico nella storia dell’umanità, consegnandoci un film esemplare che disegna in modo chirurgico le mappe dello sfruttamento delle potenze occidentali nel cosiddetto mercato globale. Milo Rau incontrerà il pubblico al termine del film in un dialogo condotto da Enrico Pastore.
Sono “al femminile” gli sguardi che caratterizzano la giornata dell’8 marzo: Jacqueline Zünd presenterà Almost There, lirico apologo sulla ricerca di un nuovo senso alla propria esistenza; la giovane regista e attrice Lisa Brühlmann accompagnerà il pubblico alla visione della sua folgorante opera prima, Blue My Mind, romanzo di formazione violento e poetico che concorre in ben 7 categorie al Premio del Cinema Svizzero 2018.
Lo schermo di Palazzo Trevisan si accende venerdì 9 con due film on-the-road, toccanti e divertenti. Calabria, di Pierre-François Sauter, è il viaggio improbabile dalla Svizzera alla Calabria di due immigrati impiegati delle pompe funebri. Cercando Camille, opera prima dell’attrice e regista Bindu De Stoppani (protagonista di The Beach e 28 giorni dopo di Danny Boyle), si svolge tra la Svizzera e la ex Jugoslavia, dove l’impacciata ma determinatissima Camille conduce il padre malato di Alzheimer lungo i tragitti della sua memoria.
Si prosegue il 10 marzo all’insegna della collaborazione con le Solothurner Filmtage, con due film che arrivano dall’ultima edizione del festival. Willkommen in der Schweiz, documentario firmato da Sabine Gisiger, ha come protagonista il sindaco del piccolo e opulento paese di Oberwil-Lieli, una sorta di novello Schwarzenbach che si oppone “democraticamente” alla richiesta di accogliere dieci richiedenti asilo; Vakuum, film profondo ed essenziale, segna il ritorno a Venezia della giovane e talentuosa regista Christine Repond con una storia di amore e rabbia all’ennesima potenza.
Nella giornata di chiusura, domenica 11 marzo, sono i pinguini di Hans-Ulrich Schlumpf a farla da padroni, in un grande classico del cinema svizzero presentato in versione restaurata: Il congresso dei pinguini, che già nel 1993 lanciava grida sull’intervento distruttivo dell’uomo nei confronti del pianeta. In chiusura, uno dei film svizzeri più celebrati dell’anno, Tiere, di Greg Zglinski, reduce dal successo alla Berlinale 2017: un film onirico, divertentissimo e spiazzante dove il misterioso fascino della vita (e della morte) è protagonista assoluto.
Alla rassegna si affianca il progetto della Critics Academy, promossa da CINEMA SVIZZERO A VENEZIA. Un percorso formativo pensato per giovani aspiranti critici under30 dedicato allo “scrivere di cinema”. Guidati da rinomati ed esperti critici cinematografici, e attraverso gli incontri con professionisti del settore, i partecipanti avranno l’opportunità di sviluppare e condividere un discorso sul cinema e perfezionare le loro doti di scrittura su diversi generi e formati, recensendo anche i film in programma.
Sostenuto e realizzato dal Consolato generale di Svizzera a Milano, CINEMA SVIZZERO A VENEZIA si avvale di una rete di partner e collaborazioni veneziane (La Fabbrica del Vedere, Università Popolare Venezia, Ca’ Foscari Short Film Festival, Città di Venezia-Cittadinanza delle donne e pari opportunità, il Servizio Immigrazione e Promozione dei Diritti di Cittadinanza e dell’Asilo del Comune di Venezia) e con festival, enti e professionisti del settore in Svizzera: le storiche Solothurner Filmtage (Giornate di Soletta) e RSI Radiotelevisione svizzera, che per il secondo anno è media partner dell’evento.