Saranno la danza magnetica di Hervé Koubi e la contemporaneità del Ballet de l’Opéra de Lyon a chiudere l’edizione 2018 di Equilibrio Festival, il festival di danza contemporanea con la direzione artistica di Roger Salas quest’anno interamente dedicata alla Francia.
Gli ultimi due appuntamenti di Equilibrio portano in scena due realtà complementari della scena contemporanea “cercando anche di offrire a nuovi spettatori – ricorda Salas – l’opportunità di accostarsi a un repertorio moderno”.
L’intento di Salas di portare al Festival “varie compagnie di diverse strutture” offre la possibilità di osservare nell’arco di pochi giorni esperienze “per vedere e capire la danza contemporanea, quella che si fa in un teatro d’opera, come il Balletto di Lione, e quella di una compagnia come quella di Koubi che è legata ai giovani”.
Appuntamento in Sala Petrassi, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, stasera, mercoledì 21 febbraio (ore 21, biglietti a 25 euro) con la ricerca di Hervé Koubi che presenta Les nuits barbares ou les premiers matins du monde: 60 minuti fra la musica di Mozart, Fauré, Wagner e la musica tradizionale algerina che accompagna la vitalissima ensemble di straordinari danzatori di Koubi che racconta l’origine della cultura mediterranea in un incontro-crogiolo di culture e religioni diverse. L’oriente si incontra con l’occidente nella creazione visiva di Koubi, giovane biologo farmacista d’origine algerina, che racconta l’alba di una cultura unica e condivisa esplorando le ombre dalle notti barbare.
In Les nuits barbares, Koubi si riserva la totale libertà di creare immagini potenti fra le gonne rotanti dei dervisci e l’esplosione dell’energia barbara che evoca popoli lontani dai Persiani ai Celti ai Greci: una creazione visionaria che non sia pone limiti per raccontare la potenza della nascita della storia del Mediterraneo fra musica sacra, figure di break dance e l’hip pop, si sollevano le ombre sulla nostra cultura condivisa.
Il sipario sull’edizione 2018 di Equilibrio si chiude con il repertorio recente della danza contemporanea francese con la versatilità del Ballet de l’Opéra de Lyon, straordinaria formazione classica diventata simbolo della danza contemporanea: nel corso di 20 anni, la compagnia francese, guidata dal direttore artistico Yorgos Loukos, è riuscita a costruire un repertorio vastissimo di danza che conta ben 100 titoli scelti fra coreografi che inventano e rivoluzionato il linguaggio della danza contemporanea o dedicandosi a riletture di opere importanti, dalla Coppélia di Maguy Marin al Romeo e Giulietta di Angelin Preljocaj.
Anche il programma proposto a Roma (sabato 24 febbraio alle 21 e domenica 25 febbraio alle 18, biglietti da 25 a 30 euro) sarà sempre all’insegna della contaminazione e della contemporaneità. Il Ballet de l’Opéra de Lyon presenta un “trittico” formato da Critical Mass di Russell Maliphant, Sarabande di Benjamin Millepied, Steptext di William Forsythe per mostrare e mettere a confronto tre diverse generazioni di coreografi contemporanei che partendo dal classico ne stravolgono il vocabolario aprendo sempre a nuove tendenze.
È “solo” una delle prime creazioni di William Forsythe, Steptext, del 1985, ma è una coreografia esaltante interamente giocata sulla decostruzione dei codici, ma anche sul contrappunto: una coreografia quasi nervosa che vede quattro danzatori, una donna di rosso vestita e i suoi tre partner maschili, che si intrecciano in passi a due su musica di Andy Cowton e Richard English. Un mistero esaltante della creazione, in repertorio dal 1987 per il Ballet de l’Opéra de Lyon, che sarà interpretata da Simon Galvani, Tyler Galster, Marco Merenda, Raúl Serrano Núñez il 24 febbraio e da Edi Blloshmi, Adrien Delépine, Paul Vezin, Albert Nikolli nella replica del 25 febbraio.
Segue in programma un altro coreografo di movimento: in Critical Mass, del 1998, Russell Maliphant mette in scena il movimento stesso come fulcro della creazione in uno scontro multi sfumato armonioso, ma sempre teso ancora sulla musica di Bach (Partita per auto solo e Sonate e Partite per violino solo).
Nel repertorio della compagnia francese dal 2002, Critical Mass vedrà alternarsi Albert Nikolli, Leoannis Pupo-Guillen (il 24 febbraio) ed Edi Blloshmi e Tyler Galster (il 25 febbraio).
Sarà la Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore per violino solo di Bach ad accompagnare la leggiadria e la fluidità di Sarabande, quartetto maschile creato da Benjamin Millepied, fra i più solidi coreografi della scena contemporanea, che si costruisce sotto gli occhi degli spettatori, dalla prima variazione solistica a sequenze a due, a tre e a quattro danzatori ed entrato nel repertorio della compagnia francese dal 1987.
Simon Galvani, Tyler Galster, Marco Merenda, Raúl Serrano Núñez danzano il 24 febbraio, Edi Blloshmi, Adrien Delépine, Paul Vezin, Albert Nikolli, il quartetto in scena il 25 febbraio.
Ed è ancora allestita, fino alla fine del Festival, negli spazi di AuditorumArte, la mostra del celebre fotografo di scena Frédéric de Faverney. Info su www.auditorium.com.