Per il carnevale 2018 la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino riprende una fortunata produzione che ha già abitato palchi “regali” come il Castello di Racconigi. Sua Maestà, questa volta, è di scena in città, alla Casa Teatro Ragazzi che è anche la casa del cast: tre coppie di attori per altrettante fiabe, rilette e mescolate dalla drammaturgia di Luigina Dagostino e Graziano Melano – anche alla regia, insieme agli interpreti Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci.
È proprio a Pisci che spetta fare gli onori di casa, anticipando alla platea la storia toccante di Driope tratta dalla Metamorfosi di Ovidio: una vicenda che lo vede contrapposto al personaggio selvaggio interpretato da Buonarota, presenza sporadica e invadente (nonché trait d’union) per tutto lo spettacolo. La breve introduzione lascia presto la scena alla prima delle tre favole, Il Principe Ranocchio dei fratelli Grimm: Daniel Lascar, altro attore cardine della Casa, si cala nei panni melmosi del ranocchio innamorato della principessa schifiltosa interpretata da Elena Campanella. Una chitarra blues (Gianluca Maiorino) e un’armonica a bocca (Edoardo Belcastro) sottolineano la comicità della scena con l’ottima colonna sonora.
Tre storie, tre episodi in qualche modo legati, come in quel seicentesco Lo cunto dei cunti recentemente trasposto al cinema da Matteo Garrone (Tale of Tales). Nella produzione TRG, però, il legame tra le fiabe è esplicito, con il Principe Ranocchio chiamato a fare da testimone di nozze al matrimonio dei protagonisti de Il Principe Canarino: la fiaba piemontese, eletta da Italo Calvino per la sua raccolta di Fiabe Italiane, porta in scena altre due conoscenze della Casa del Teatro come Claudia Martore (un’ironica e divertentissima Principessa) e Claudio Dughera (alle prese con ben tre personaggi diversi). A fare da sfondo sonoro adesso è il folk, nella performance dei Le Fou Rire, Luigi Mingoni al flauto, Giorgio Papetti alla chitarra, Giulia Tomasi al violino.
La storia commovente del folle Driope si impossessa infine della scena, con l’accompagnamento in stile barocco del Gridelino Ensemble (la viola di Gualtiero Marangoni, il clavicembalo di Mario Stefano Tonda e l’oboe barocco di Arianna Zambon). Il personaggio di Buonarota rappresenta il classico personaggio pazzo che abita tra il palcoscenico e la platea, dimostrando di essere consapevole delle precedenti rappresentazioni: è a lui, all’attore che interpreta Driope, un personaggio tramutato, che spetta l’ultima parola («Oggi è la festa della trasformazione»), appena prima dell’invito agli spettatori/bambini in maschera a invadere il palco.
È carnevale, la festa del teatro.
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C’era una volta nel giardino del Re
Regia e drammaturgia di Pasquale Buonarota, Luigina Dagostino, Graziano Melano, Alessandro Pisci
Con Alessandro Pisci, Pasquale Buonarota, Elena Campanella, Daniel Lascar, Claudia Martore e Claudio Dughera
Musiche di Edoardo Belcastro e Gianluca Maiorino, Gridelino Ensemble (Gualtiero Marangoni, Mario Stefano Tonda e Arianna Zambon), Le Fou Rire (Luigi Mingoni, Giorgio Papetti, Giulia Tomasi)
Produzione Fondazione TRG Onlus