Scritto e diretto da Alessandro Riccio, Mai e poi mai! è una commedia che parla di libertà e doveri, di frivolezza e obblighi morali. Venanzio Aniello Tommaso Longobardi, marchese di Subbiaco, è un giovin signore pariniano, con la voce languida e una passione per i vestiti che lo porta a spendere più di quel che può. Ma anche i nobili devono piegarsi ai compromessi della vita, anche Venanzio, lui che vorrebbe soltanto pensare al colore delle prossime scarpe che acquisterà, deve farlo. Glielo ripetono ossessivamente la sorella, la zia, la balia, perfino l’antiquaria. Il marchesino, tentando di liberarsi da ogni vincolo, di preservare la sua preziosa leggerezza, resta invece sempre più ingarbugliato in circostanze assurde. Tutti i personaggi che ruotano intorno a lui cercano di ingabbiarlo in schemi sociali e relazionali imposti, dettati sempre dalla tradizione e dall’opportunità, mai dal sentimento. Coraggioso rispondere “Mai e poi mai!” a queste costrizioni: si rischia di non essere abbastanza forti da resistervi. Piera Dabizzi, Miriam Bardini e Carolina Gonnelli rincorrono Riccio in questo tira e molla di parrucche e pizzi, impersonando una carrellata di personaggi femminili che riescono a tener testa all’attore protagonista, ma non al suo personaggio. Venanzio infatti è testardo, rimane sulle sue convinzioni, a costo di essere spogliato di ogni sua leggiadra vanità. La quale appare, alla fine, come un qualcosa di meno superficiale e più autentico di quel che sembrava da principio, e forse di quel che tutti abbiamo sempre creduto. La leggerezza del marchese, così barocca e sfarzosa, è assai meno superba delle costrizioni imposte dagli altri, sempre con la risposta pronta per ogni situazione, secondo un codice di comportamento che non ammette eccezioni. Seguito a vista dal suo valletto (Marco Santi), Venanzio ha in mente per se stesso un futuro diverso, dove obbedire solo all’amore, quello che lui aspetta da tempo, ma che ancora non ha trovato. A volte sembra apparirgli, candido e leggero come una camicia di seta, o come la voce soave di un sopranista (Paolo Anziliero), ma subito scompare.
Esuberante e variopinto come tutti i suoi spettacoli, Mai e poi mai! si aggiunge ai lavori in cui Alessandro Riccio nasconde un pezzo di sé sotto strati di trucco e di stoffa. Intorno a lui, tre attrici altrettanto capaci di trasformarsi rapidamente in personaggi diversi, riuscendo a dare a ognuno vita autonoma. Mai avaro di costumi, colori, dialetti, Riccio strappa ancora una volta grasse risate al suo pubblico, coccolandolo ogni volta con una piccola sorpresa. Con questo nuovo spettacolo cerca di guardare oltre le parrucche ricciolute e i ceroni settecenteschi, per tirare fuori una fragilità dell’uomo, di quelle che non passano col trascorrere dei secoli.