Da Reggio Emilia un invito all’Italia, all’Europa, al Mondo, per riscoprire il valore e la magia del racconto. Tutti insieme, tutti alla stessa ora, adulti e bambini attorno a storie, avventure ed emozioni da leggere, narrare ed ascoltare.
Per la Notte dei racconti, venerdì 23 febbraio 2018 sono centinaia le adesioni dall’Italia e anche da oltre confine, dal Portogallo al Paraguay. Una notte che vedrà la simultanea condivisione -in centinaia di abitazioni private, scuole, biblioteche, librerie, teatri, centri culturali in tutta Italia e nel mondo– di letture e narrazioni.
«Tutti possono prende parte a questo rito, fatto d’incontro tra persone e racconti» suggerisce l’ideatrice del progetto Monica Morini del Teatro dell’Orsa «siamo felici di costatare che moltissimi stiano aderendo, non solo famiglie ma anche scuole e associazioni entreranno contemporaneamente in azione in tutta Italia: ha aderito il Festival Birba chi legge, fino a Ivrea, dove l’associazione Zac racconterà ai senza tetto in Stazione. Molte Biblioteche e Scuole si sono messe in azione e siamo particolarmente orgogliosi che la rete creata dal progetto culturale Casa delle Storie del Teatro dell’Orsa, formata da giovani talentuosi usciti dal Bando Giovani di Reggionarra, darà vita simultaneamente a più racconti in diversi luoghi dall’Italia, da Martina Franca in Puglia fino alle colline emiliane, da Napoli a Genova, da Trento fino alla Sardegna. A Reggio Emilia saremo dentro la Scuola Comunale dell’Infanzia Camillo Prampolini insieme al network internazionale. Si narrerà anche oltre confine, da Tokyo, al Portogallo, fino al Paraguay: grazie alla rete estesa del Centro Internazionale Loris Malaguzzi che ha moltiplicato i luoghi narrativi».
L’edizione 2018 della Notte dei racconti, prologo alla manifestazione internazionale Reggionarra (in programma dal 18 al 20 maggio), ha per titolo Sotto un tetto di storie: «Quante case abbiamo abitato? Quelle dell’infanzia, quelle dei nonni, degli amici, dei vicini, delle vacanze… Quale casa abbiamo sognato? Ci sono case di fiaba perdute nel bosco, case incantate, dolci di marzapane, case dell’Orco, case di fata. Cos’è una casa? Cosa racconta?».
Si invita ad aderire alla Notte dei racconti comunicando la propria partecipazione a laboratorio.rodari@comune.re.it.
Il rosso è il colore di questa Notte dei racconti. Si può richiamare questo colore anche nell’abbigliamento. Rossa potrebbe essere la sedia del narratore, rosso era il colore del fuoco intorno al quale ci si riuniva per ascoltare storie.
Conclude Monica Morini: «Quando abbiamo ideato quest’iniziativa, quasi dieci anni fa, non era ancora così diffusa la dipendenza da smartphone. Oggi chiediamo la partecipazione a un rituale al contempo intimo e collettivo, rispettando una regola: ritrovare il filo dell’ascolto e della relazione occhi negli occhi, senza interferenze di telefoni, computer, televisori. C’è una scintilla antica che si accende ogni volta che si racconta una storia, che la si legge con qualcuno, che le si dà corpo con la voce. Questo accadrà a partire da Reggio Emilia, nello spazio intimo di ogni casa, e negli spazi pubblici di alcune scuole e biblioteche che diventeranno spazio domestico per raccontare. Abbiamo tutti bisogno di ritrovarci sotto un tetto di storie, di allenare la nostra umanità, dentro la relazione d’ascolto. Ogni azione culturale è una piccola rivoluzione. Abbiamo bisogno di rivoluzioni che aprano pacificamente i confini delle case. Lo spazio sacro, dalla notte dei tempi, si accende intorno a un fuoco di storie».
Info, bibliografia consigliata e altri materiali utili: http://www.reggionarra.it/notte-dei-racconti/.
Info sul Teatro dell’Orsa: http://www.teatrodellorsa.com/