Il film è diretto da Clint Eastwood e basato sull’autobiografia “The 15:17 to Paris: The True Story of a Terrorist, a Train, and Three American Heroes” di Jeffrey E. Stern, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos, gli eroi che sono riusciti a sventare l’attacco terroristico di matrice islamica al treno Thalys 9364 del 21 agosto 2015, partito da Amsterdam e diretto a Parigi. Inoltre Sadler, Skarlatos e Stone interpretano sé stessi.
Eastwood alterna i momenti dell’attacco con flashback della vita dei tre protagonisti. Il film parte proprio da uno di questi, in cui si racconta l’infanzia dei tre ragazzi per dipingere l’irrequieta ribellione di chi cresce con ragazze madri, non riuscendo poi a trovare la propria vera identità nel mondo.
Poi i ragazzi crescono e il film si incentra soprattutto sulla vita di Spencer Stone, la sua voglia di entrare nell’esercito e il bisogno di trovare il suo posto nel mondo.
Fino ad arrivare al viaggio in Europa che i tre ragazzi stavano facendo quando, improvvisamente, sul treno diretto a Parigi, che trasportava 554 passeggeri, sono riusciti a fermare il ventiseienne marocchino Ayoub El Khazzani, munito di fucile d’assalto, di nove caricatori, una pistola e una bottiglia di benzina, evitando una strage.
Il film è un mix tra documentario e finzione. Rispetto ai precedenti, Clint Eastwood, in questo film non riesce perfettamente nel suo intento, perché la storia si rivela abbastanza noiosa e la vita dei tre ragazzi non è così interessante da giustificare le due ore di durata. La ricostruzione dell’attacco terroristico è comunque molto forte e ti fa gelare il sangue pensare che persone comuni hanno avuto il coraggio di disarmare l’attentatore, rischiando di morire, per salvare centinaia di persone sconosciute
L’idea geniale del regista è quella di far recitare i veri eroi che hanno vissuto realmente quei momenti di paura e tensione, che si rivelano anche dei bravi attori.