“Nuda e cruda” ovvero dire ciò che si pensa senza tanti giri di parole, facendolo in modo diretto a chi si ha davanti, con la consapevolezza che si può vivere serenamente con se stessi col poco o molto che si ha. In due parole: essere ciò che si è, senza finzioni e ipocrisie. È stato un po’ questo il leit motiv dello spettacolo andato in scena lo scorso fine settimana per la regia di Livio Galassi nello storico teatro del Grillo diretto da Claudio Rombolà a Soverato (CZ). Un leit motiv racchiuso nell’idea che con l’ironia ed ancora di più con l’autoironia si può vivere nel migliore dei modi.
Eh si, perché la Mazzamauro con questo spettacolo ha dimostrato l’energia dissacrante che l’ha sempre contraddistinta. Ha colto l’occasione di fronte al suo pubblico di non pensare ai cattivi ricordi, agli amori sbagliati, a liberarsi insomma di tutti quei modi di pensare che t’inducono senza volerlo il più delle volte a racchiuderti dentro il tuo io con la paura di non uscirne più, rimanendovi così intrappolati. La Mazzamauro racconta la sua vita, di quando iniziò la sua carriera al cinema, prendendo spunto da quella che considera una sua peculiarità: la bruttezza, per ridere. Battute esilaranti che prendono proprio spunto da ciò che non ha mai rinnegato essere il suo tratto saliente e che dimostra la grande intelligenza di un’attrice che ha dimostrato così di essere riuscita laddove probabilmente altre hanno dovuto ricorrere ad altri espedienti: “ce fosse stato uno – recita tra una battuta ed un’altra l’ex signora Silvani – che m’avesse chiesto di andar a letto con lui. Nessuno!“, ed ancora: “me so presentata al concorso di miss Italia e m’hanno tolto la cittadinanza”.
È come se si fosse trattato di una vera e propria confessione pubblica dove la protagonista si spoglia interiormente dei propri complessi e si prende in giro, inibendo chi magari avrebbero voluto farlo, liberandosi così di tutti quei pregiudizi che, probabilmente, avrebbero frenato chiunque. Lei no. A lei che interpreta personaggi e canta riesce a far ridere in diversi momenti dello spettacolo, ma in altri t’induce pure a pensare, a riflettere allorquando canta “Parlami d’amore Mariù” tramutato in una sorta di preghiera rivolta alla Madonna, senza considerare il ricordo struggente di un’attrice come Anna Magnani che tenta di riconquistare al telefono Roberto Rossellini che non ha voluto più saperne di lei, che l’ha abbandonata per starsene con un’attrice all’epoca forse più famosa e bella che rispondeva al nome di Ingrid Bergman. Bravi Sasà Calabrese (al pianoforte e chitarra) – che ha pure in qualche tratto, sia pur brevemente, duettato con la Mazzamauro – e Andrea De Martino (al violino) che hanno eseguito le musiche originali del cantautore Amedeo Minghi.