Il 9 ottobre mi hanno sparato al lato sinistro della testa
e pensavano che le pallottole potessero zittirmi.
Ma non ci sono riusciti.
Malala Yousafzai
In occasione dell’8 marzo è andato in scena lo spettacolo “Anch’io sono Malala, Storia di una ragazza come me” al teatro dell’Acquario di Cosenza.
Si tratta di un progetto della regista e autrice teatrale Dora Ricca che la compagnia di teatro Rossosimona ha trovato coerente con il proprio percorso artistico (sempre attento e rivolto al teatro di impronta sociale sin dagli esordi), e che ha deciso di sostenere e portare a compimento.
“Anch’io sono Malala. Storia di una ragazza come me” ha debuttato il 24 novembre 2017 proprio sul palcoscenico del Teatro dell’Acquario di Cosenza, nell’ambito delle manifestazioni della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.
Patrocinato da Unicef, Women’s Studies Milly Villa UniCal e What woman want, la pièce ha come interprete l’ attrice Noemi Caruso. Dopo il debutto, “Anch’io sono Malala” è stato rappresentato soprattutto per le scuole.
Si tratta di una storia vera che ha ottenuto, suo malgrado, risonanza planetaria, con protagonista una ragazza che lotta, da sola, contro la dittatura oscurantista talebana per garantire l’istruzione alle donne nel suo paese.
È la storia di una ragazza come tante, sono le confidenze di una bambina che racconta alla platea la sua drammatica esperienza. Un’esperienza che l’ha trascinata con violenza e prima del tempo nella malata follia del mondo adulto, nelle persecuzioni degli estremismi religiosi, nella cattiveria degli animi accecati dalla brama di potere, nell’incubo della guerra.
Malala Yousafzai ha ricevuto nel 2014 il premio Nobel per la Pace; dalla sua autobiografia è stato tratto uno spettacolo che propone una lettura trasversale della figura femminile: “Un progetto – spiega l’autrice e regista Dora Ricca – che si pone l’obiettivo, attraverso la giocosità riflessiva della rappresentazione scenica, di parlare del ruolo della donna in società differenti e di sottolineare l’importanza dell’istruzione come arma di contrasto consapevole per combattere forme diffuse di oppressione”.
È un monologo ben interpretato dalla giovane e poliedrica attrice Noemi Caruso che sul palco balla, canta e recita. È un monologo commovente che spinge alla riflessione, alla rabbia, alla reazione, in un giorno emblematico come l’8 marzo.
“L’idea di questo dialogo interattivo – aggiunge Dora Ricca – in cui il personaggio si rivolge direttamente al pubblico, teatralizzato in un unico atto e arricchito da scene e costumi, è di porre l’attenzione sulle tante problematiche che, ancora oggi, persistono in alcune realtà, dal Pakistan ai retaggi culturali di casa nostra”.
È uno spettacolo “umano” che parla agli “umani”, smuove gli animi, adatto ad adulti e bambini, perfetto per le scuole, con giochi di abiti che narrano la storia e un grosso burattino in scena.
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Con Noemi Caruso
Scene e regia Dora Ricca
Direzione di produzione Lindo Nudo
Produzione Teatro Rossosimona