di Voltaire
adattamento di Maddalena Mazzocut-Mis
con Alessandro Pazzi e Fabrizio Rocchi
installazione disegni Lorenzo Vergani
disegno luci Manfredi Michelazzi
costumi Nir Lagziel
scenografia Laszlo Ctrvlich
assistente regia Maria Grosso
regia Annig Raimondi
Coproduzione PONTOS Teatro – PACTA. dei Teatri
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Immaginate un uomo fiducioso. Convinto senza dubbio di abitare il migliore dei mondi possibili. Così fiducioso da sembrare ingenuo, così puro da non conoscere il significato delle parole peggiori, come naufragio, guerra, inquisizione…
Così fiducioso che, anche dopo averle vissute tutte sulla pelle, continua a sperare e ad amare. Ecco il personaggio di Candido, le cui peripezie fanno sorridere e pensare generazioni e generazioni dal 1759.
Quella di Voltaire fu una provocazione per chi al suo tempo promuoveva una visione del mondo basata totalmente sull’ottimismo e certo anche oggi avrebbe molto da dire rispetto a un certo modo di farsi andare bene tutto, di coprire i misfatti, di non voler vedere a tutti i costi.
Anche oggi il Candido ci dice sarcasticamente che no, non viviamo nel migliore dei mondi possibili. Anche oggi un personaggio simile è paradossale.
Tuttavia mi piacerebbe invitarvi in questi giorni al PACTA Salone di Milano per mettere la questione allo specchio e chiedere: come ci comportiamo di solito di fronte a una persona che consideriamo ingenua, naïf o non abbastanza esperta del mondo?
A volte un atteggiamento di candore può lasciare increduli, scatenare reazioni di rabbia o cinismo, creare il bonario distacco di chi “la sa più lunga”, il fastidio del realista.
Ma in fondo… il candore non ha soltanto la faccia dell’inesperienza, ha anche quella della fiducia profonda, che raggiunge le nostre stanze interiori e fa riflettere.
Quali spazi ci concediamo per avere fiducia? Per smollare un po’ le resistenze e affidarci? Quale parte di noi ha ancora il coraggio di osare nel candore? Siamo talmente abituati a preoccuparci, a schermarci, ad aggrottare le fronti, a correre chissà dove o verso cosa… e il nostro bambino interiore, lo sappiamo riconoscere?
In un mondo di oggi in cui sembra sempre bene stare all’erta, in attacco o sulla difensiva, il Candido ha molto da dire sull’approccio alla vita di ognuno di noi e sarebbe da portare nelle scuole, in questa versione a due attori e con riflessioni che tocchino i ragazzi nell’animo.
Intanto, nella sala del PACTA fino all’11 marzo, la narrazione vola grazie alla brillante presenza di Alessandro Pazzi che con Fabrizio Rocchi regala un’ora piacevole, ricca di arguta comicità.