Compagnia Teatrale “I Legnanesi”
con Antonio Provasio, Enrico Dalceri, Luigi Campisi
Testi di Felice Musazzi, Antonio Provasio
Musiche di Arnaldo Ciato, Enrico Dalceri
Direzione artistica di Sandra Musazzi
Direzione produttiva di Enrico Barlocco
Regia di Antonio Provasio
Una produzione CHI.TE.MA.
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Dopo il tutto esaurito al Teatro della Luna di Assago (Milano) è partita la tournée estiva dello spettacolo a cura della mitica compagnia di Legnano, la quale è tornata, come di consueto, nella storica cittadina di Lodi grazie all’ormai consolidata esperienza ed ospitalità di “Altamarea Produzioni”, l’agenzia di spettacolo e di organizzazione eventi, divenuta un punto di riferimento per chi lavora nel mondo dello show, fondata da Alberto Ferrari il quale con passione e competenza ha offerto al pubblico l’ennesimo successo dei Legnanesi coadiuvato dal suo efficiente staff, un evento sempre ben atteso, nel segno del buonumore, targato Altamarea.
Sul palcoscenico dell’Auditorium BPL scene, costumi, colori e battute nel pieno rispetto della tradizione dialettale. Due recite esilaranti, le quali hanno strappato molteplici applausi a scena aperta e un fiume di buonumore, a cura dei Legnanesi che hanno voluto omaggiare, come da tradizione le case di ringhiera e i sopravvissuti cortili lombardi.
La Compagnia venne fondata in nome della passione per il teatro dialettale portando in scena gli usi e costumi locali alla ricerca di un linguaggio in cui, inizialmente, i lombardi si potevano ben identificare. Nella commedia presentata a Lodi “Colombo si nasce” sono stati riproposti i personaggi tipici del nostro territorio che narrano la loro vita, mediante il paese e le corti, riproponendo il tema della coppia e della famiglia grazie alle straordinarie maschere, entrate di diritto nell’immaginario collettivo, a partire da quelle della Teresa, del Giovanni, e della Mabilia unitamente alla Pineta, alla Carmela e a tante altre. Spettacolo affrescato da una genuina ilarità, ma anche da un artigianale lavoro personale sui singoli ruoli, che si ricollegano al ricordo degli altrettanto celebri fondatori Felice Musazzi e Tony Barlocco, indimenticati protagonisti nei primi ruoli della Teresa e della Mabilia senza dimenticare Renato Lombardi nel ruolo della Chetta.
La commedia, come sempre strizza l’occhio al passato mantenendo una porta sul nostro presente, una “rivista dialettale” tra improbabili viaggi a Napoli, feste di compleanno, tradimenti e riconciliazioni che ci riportano indietro negli anni, con affetto alle atmosfere di un quasi perduto “patrimonio teatrale lombardo”. Sul palcoscenico la professionalità di Antonio Provasio, Enrico Dalceri e Luigi Campisi, supportati da una comicità schietta, ruspante ed immediata. Tutti insieme hanno saputo rinnovare e rimarcare le tradizioni all’insegna del buon gusto e delle goliardiche risate con un’intercalare dialettale arricchito dal più celebre “teatro en travesti” nazionale, senza tralasciare riflessioni di carattere sociale e umano.
“In Colombo si nasce” si racconta dell’8 marzo, compleanno della Teresa, che coincide con la Festa della donna. Mentre nel cortile fervono i festeggiamenti per la ricorrenza, l’attenzione di Teresa viene catturata dal cellulare del Giovanni, dimenticato sul tavolo: un sms vocale inequivocabile coinvolge i due in una discussione molto accesa dai tristi toni, con la scintillante Mabilia che, impaurita dalla situazione, cerca di riappacificarli. Dopo varie peripezie e una fuga del Giovanni nella città partenopea con la vecchia Marchesa, l’amore tra la Teresa e il suo “Gioan” si rinnova davanti alla bellezza del Vesuvio per una storia matrimoniale lunga ormai più di cinquant’anni.
Dal celeberrimo cortile della famiglia Colombo l’arrivo a Napoli della Teresa con la Mabilia e la Pinetta è sottolineata da sottili citazioni come “Dall’Alpi alla Sicilia, dovunque è Legnano”, donando diverse gag esilaranti con il giovane Ciro (Maicol Trotta, uno dei boys “promosso” attore) e Don Ciccio, boss del quartiere che parlando di Teresa la definisce “Pare o’ Vesuvio, bella e pericolosa”.
Con ritmo serrato, in un crescendo di risate emerge anche la loro arte dell’improvvisazione ricca di situazioni paradossali senza perdere l’occasione di sagaci frecciate alle debolezze della nostra quotidianità per giungere fino all’applauditissimo ed emozionante finale in cui “la passerella” ha presentato via via tutti i talentuosi attori senza maschera, lasciando come saluto di commiato una massima della Teresa “le cose più belle e importanti non si comprano con il denaro, e per sentirsi ricchi, nonostante tutto, basta una carezza e il calore di una famiglia, i soldi non fanno la felicità”, dimostrando ancora una volta che il teatro (in ogni sua forma artistica) è un gioco vitale per racchiudere la fantasia svolgendo al contempo una forte azione di aggregazione e socialità.
Applausi a tutti ed in particolare ad Antonio Provasio, anche regista della serata, la quale si è snodata in oltre due ore sapendo infondere all’evento i giusti tempi e guidando gli straordinari interpreti con mano sicura.
Il trittico di successo “Legnanesi, Lodi e Altamarea” sarà rinnovato con un nuovo appuntamento il prossimo anno!