Venerdì 9 Marzo, Teatro alla Scala
L. v. Beethoven | Sinfonia n.1 op.21
R. Strauss | Symphonia domestica, op.53
Direttore | Franz Welser-Möst
Orchestra Filarmonica della Scala
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Ritorno di buon auspicio per Franz Welser-Möst che torna alla Scala dopo le buone prove nelle stagioni sinfoniche degli anni scorsi e dopo la prova contrastata, nella stagione operistica del 2016, con le Nozze di Figaro. A prosieguo di quelle esperienze tutte incentrate su Beethoven anche questa serata non poteva che iniziare con un brano del nativo di Bonn.
Serata di buon livello, merito anche di una Filarmonica che pur cambiando costantemente organici ed elementi, mantiene una musicalità tale da renderla di riferimento per tutte le compagini orchestrali italiane.
Il repertorio, congegnale a Welser-Möst, a metà fra il conosciuto e il poco eseguito, ha mostrato delle buone idee non sempre pienamente risolte nell’arco della serata.
La prima sinfonia di Beethoven, conosciuta ma non fra le preferite degli esecutori, è apparsa ben eseguita, nel solco della tradizione degli ultimi anni.
Qualche incertezza negli assiemi più nevralgici, orchestrali non aiutati da alcune imprecisioni gestuali del direttore che alcune volte è sembrato anticipare di un paio di battute determinati ingressi, e qualche dubbio sul volume richiesto ai fiati, alcune volte flebili, e ai timpani, alcune volte fin troppo presenti.
D’altra intensità, invece, l’esecuzione del brano di Strauss, apparso più coerente lungo l’arco di tutta l’esecuzione con l’ottima messa in rilievo dei temi e dei relativi strumenti solistici. Un plauso in particolare all’oboe d’amore.
La buona esecuzione ascoltata fa pensare che un brano così caratteristico e di così interessante fattura andrebbe recuperato dal repertorio romantico.
Forse unica pecca l’assenza in organico dei quattro sassofoni previsti in partitura, ritenuti non necessari o come Strauss stesso consiglia, “solo in caso estremo”.
Buona presenza di pubblico, applausi più convinti alla fine della seconda parte del concerto.
Prossimo appuntamento sinfonico della Filarmonica, il concerto di Daniele Gatti il 19 marzo, musiche di Hindemith e Bruckner, mentre la stagione sinfonica del Teatro riprenderà a cavallo fra aprile e maggio con Cristoph von Dohnanyi, solista Rudolph Buchbinder, con il concerto n.22 di Mozart e la terza sinfonia di Brahms.