Alexei Volodin, grande rappresentante della gloriosa scuola pianistica russa, in un concerto intitolato “Dediche”: le musiche che tre grandi compositori romantici, Chopin, Schumann e Liszt, si dedicarono scambievolmente in segno della loro reciproca ammirazione.
Il pianista Alexei Volodin è ospite della IUC nell’Aula Magna della Sapienza, sabato 17 marzo alle 17.30, per un concerto intitolato “Dediche”, con musiche di Schumann, Chopin e Liszt.
Il quarantenne Alexei Volodin è considerato uno dei più completi pianisti di oggi. Le sue doti sono quelle proprie della grande scuola russa, che ha prodotto tanti dei più grandi virtuosi degli ultimi centocinquant’anni: ferrea disciplina, tecnica straordinaria, interpretazione intensa e vissuta con tutta l’anima. A questo aggiunge una sua personale qualità: la delicatezza e raffinatezza di tocco, che convive con la forza del suono ereditata dalla tradizione russa.
Volodin ha suonato con le maggiori orchestre e con i direttori più famosi (Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Valery Gergiev e Myung Whun Chung, tra gli altri) e i suoi recital sono stati ospitati dalle sale da concerto e dai festival più prestigiosi. Il suo repertorio è straordinariamente vario e spazia da Beethoven a Gershwin, ma i suoi compositori d’elezione sono i grandi romantici, che sono al centro anche del suo concerto romano, imbastito sulle dediche che si scambiarono tre degli alfieri del romanticismo musicale, Chopin, Schumann e Liszt. Sebbene fossero molto diversi come uomini e come artisti, tutti e tre hanno affidato al pianoforte le loro creazioni più alte e ognuno di loro ammirava infinitamente gli altri due.
Il primo brano in programma è Widmung, che significa appunto dedica e dà il titolo al concerto: è un breve Lied per voce e pianoforte di Robert Schumann, che apre una raccolta da lui dedicata all’amata Clara come regalo di nozze. Sarà ora eseguito nella trascrizione per solo pianoforte di Franz Liszt, a ulteriore dimostrazione degli stretti rapporti e della reciproca ammirazione tra questi musicisti. A seguire ancora Schumann con Kreisleriana, una serie di otto brevi brani ispirati ad una stramba figura di musicista inventata da E.T.A. Hoffman, scrittore da lui amatissimo: Schumann la compose nel 1838 in soli quattro giorni e affermò che era quella a lui più cara tra le sue composizioni. La dedicò a Frédéric Chopin, che rispose dedicando due anni dopo a Schumann la propria Ballata n. 2, basata sulla forte contrapposizione di due temi nettamente diversi: il primo è un sereno e bucolico “Andantino”, il secondo un tempestoso e drammatico “Allegro con fuoco”. Conclude il concerto la monumentale Sonata in si minore di Franz Liszt, dedicata a Schumann, che a sua volta gli aveva dedicato la propria Fantasia op. 17; composta nel 1853, questa è l’unica Sonata di Liszt e costituisce una pietra miliare della musica dell’Ottocento, poiché supera la divisione in movimenti staccati, fondendoli in un unico blocco musicale, reso ancora più coerente dal ritorno degli stessi temi.
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BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita, Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro, INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/52, www.concertiiuc.it, botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it.
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Alexei Volodin, pianoforte
SCHUMANN – LISZT: Widmung
SCHUMANN: Kreisleriana (dedicato a CHOPIN)
CHOPIN: Ballade n° 2 (dedicata a SCHUMANN)
LISZT: Sonata in si minore (dedicata a SCHUMANN)