Quello degli Addams è uno dei gruppi di personaggi fantasiosi più conosciuti, ripresi e re-interpretati della storia recente. Le vicende di questa famiglia, un po’ gotica e un po’ stramba, sono ormai conosciute davvero da tutti: il musical (o commedia musicale, come voluto dal regista Claudio Insegno) in scena al Nuovo, quindi, ci ha lasciato con delle – forse troppo – alte aspettative, purtroppo non del tutto soddisfatte.
Il testo originale è a firma di Andrew Lippa e ha debuttato a Broadway nel 2009, in Italia invece arrivò a Milano con Elio e Geppi Cucciari nel ruolo dei protagonisti nel 2014. Questa versione però è stata rimaneggiata e adattata dal regista Claudio Insegno, partendo dalla più recente versione francese, per farne, a detta sua, “una commedia musicale”.
Il testo non è certo memorabile: si tratta di una sorta di mix tra un’amore impossibile alla Romeo e Giulietta (naturalmente però con happy ending), dove Mercoledì Addams si innamora di un ragazzo “normale”, Lucas Beineke, e una serie di gag alla situation comedy che ricordano un po’ il fortunato trittico del Vizietto con Ugo Tognazzi, dove la famiglia molto average di uno incontra quella molto sopra le righe dell’altro, creando una serie di situazioni paradossali.
In mezzo a tutto questo gli interventi musicali non sono sempre inseriti con un senso del tutto organico, nonostante lo spartito divertente e dal sapore di tango, con un paio di ballate davvero riuscite.
Protagonisti, questa volta, Gabriele Cirilli e Jacqueline Ferry, nel ruolo di Gomez e Morticia.
La coppia purtroppo non convince del tutto, per via di qualche difficoltà evidente nelle parti cantate, ma anche nella prosa. Il ritmo del copione, soprattutto nel primo atto, sembra fuori fase: qualche battuta un po’ scontata, qualche pausa forse troppo lunga, qualche pezzo cantato eseguito davvero con poca precisione.
In generale la sensazione è quella di essere davanti ad uno spettacolo provato davvero molto poco, con molte imprecisioni sia nel cantato, sia nelle coreografie. Il coro, che sulla scena dovrebbe rappresentare gli spiriti degli antenati Addams, risulta incastrato tra le movenze da zombie e il ballo, senza riuscire a rendere questa difficile dicotomia in modo convincente.
Nel cast spiccano però la bellissima voce di Giovanna D’Angi, pur nel ruolo secondario di Alice Beineke (forse la più memorabile) e Lucia Blanco, nel ruolo di Mercoledì Addams, che riesce ad essere convincente sia nella prosa, sia nel canto. Abbiamo apprezzato molto anche l’interpretazione del giovane Luigi Fiorenti nel ruolo di Lucas Beineke e quella di Umberto Noto nel ruolo di Zio Fester.
Insomma, dopo gli splendidi Hairspray e Spamalot, firmati dallo stesso Insegno sempre per il Nuovo, questo terzo titolo non ci ha convinto del tutto, e siamo usciti dalla sala con un po’ di amaro in bocca, nonostante la buona risposta del pubblico a fine spettacolo.