In occasione del 30esimo anniversario dei Motionhouse, la compagnia porta per la prima volta al Peacock Theatre di Londra Charge.
Capitolo conclusivo di Earth trilogy a firma del direttore artistico Kevin Finnan, l’opera approfondisce i temi trattati nelle prime due parti – Scattered e Broken – con particolare focus sull’energia e sul suo rapporto con le nostre vite quotidiane.
Riprendendo le teorie di Frances Ashcrof e gli esperimenti di Galvani sull’elettricità, Charge parte dalla concezione del corpo umano come un sistema che funziona grazie a tanti piccoli impulsi.
Quando si verificano condizioni di malattia, come la demenza, gli impulsi diminuiscono e una parte del cervello è come se andasse in blackout, dimenticando piano piano ricordi, memorie e affetti.
Charge affronta anche questo senso di smarrimento attraverso un continuum di danza, acrobazie e giochi di luce.
Ma la malinconia si dimentica presto grazie all’energia dei 6 danzatori, impegnati in notevoli acrobazie in continuo rapporto con le scenografie multimediali. Il movimento è pieno e di grande intensità e si sposa alla perfezione con luci, grafiche e suoni a creare uno show digitale di grande effetto.
Evidente anche il riferimento a Frenkestein di Mary Shelley, che quest’anno celebra il 200esimo anniversario.
Letizia Cantù