di Armando Pirozzi
uno spettacolo di Massimiliano Civica
costumi di Daniela Salernitano
luci di Roberto Innocenti
con Alberto Astorri, Salvatore Caruso, Alessandra De Santis, Monica Demuru, Vincenzo Nemolato, Aldo Ottobrino
produzione Teatro Metastasio di Prato
con il sostegno di Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello
PRIMA ASSOLUTA
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L’autoinvito a cena da parte degli acerrimi vicini di casa dà inizio alla farsa in prima assoluta al Teatro Metastasio di Prato.
Pippo, il padrone di casa, si vede costretto ad accogliere, per la seconda volta, Giocondo, uomo potente che ha preso di mira l’azienda per cui lui tanto ha lottato.
Il primo tentativo di far fuori la potente famiglia con il veleno per topi è fallito e adesso è necessario trovare una soluzione più drastica.
Assistiamo alla preparazione della tavola e del piano per l’assassinio con trepidante attesa per l’arrivo del ricco borghese e il citofono suona, ma non sono loro.
L’attesa aumenta e in un crescendo di isteria finalmente fanno il loro ingresso Giocondo e sua moglie.
Le “Belve”, di Armando Pirozzi, sotto la lucida guida di Massimiliano Civica, si affrontano in una lotta per il potere e desiderio di vendetta trasformando la cena in un esilarante susseguirsi di inconvenienti, colpi di scena e personaggi, che sono solo il preludio dell’inaspettata sorpresa che Giocondo e sua moglie hanno preparato ai due giovani padroni di casa.
L’interpretazione brillante e puntuale di tutti gli attori e la capacità di Alberto Astorri e Vincenzo Nemolato di passare da un personaggio all’altro, catapulta lo spettatore in questo flusso di eventi surreali che da vita ad una vera farsa moderna.
Il pubblico è partecipe, diventa anch’esso un invitato a cena, lasciandosi trasportare dall’ilarità degli eventi per poi rimanere in religioso silenzio, attento ed interessato al monologo di Giocondo sul potere, un excursus sulla morale di questa fiaba, una piccola rivelazione sull’indiscutibile divisione tra classi, ricchi e poveri, potenti ed umili che si tramanda da sempre.
E questa lotta tra belve sembra finita, non c’è speranza, hanno vinto i potenti perché così è la vita, così è la società umana. Pippo e sua moglie non sembrano essere neanche più padroni della loro casa.
Ma come tutte le fiabe il colpo di scena finale rimette ordine nelle vite dei personaggi e quella che doveva essere un’ultima cena si trasforma in un lieto fine.