Si concluderà martedì 10 aprile la rassegna “Monologhi per cinque sere”, organizzata dallo Spazio Teatro 89 di Milano, quando nell’auditorium di via Fratelli Zoia 89 (ore 21; ingresso 10-13 euro) andrà in scena “L’Angelo”, monologo di e con Daniele Debernardi, liberamente tratto dal racconto di Gabriel Garcia Marquez intitolato “Un signore molto vecchio con certe ali grandi”. Nel 2017, “L’Angelo” si è aggiudicato la quinta edizione del festival “I Teatri del Sacro”.
La storia, tragicomica, è ambientata in un immaginario borgo ligure. Tutti i protagonisti sono pupazzi mossi a vista dall’attore, in una confusione di casse, cassette, carrucole e paranchi che ricreano – insieme al suono delle onde e ai canti polifonici della tradizione locale – un ambiente marino. L’incontro casuale di un vecchio angelo caduto dal cielo con gli abitanti del villaggio è una grande novità, che porta scompiglio: «Era vestito come uno straccione. Gli restava appena qualche filo sbiadito di cranio pelato e pochissimi denti in bocca e la sua penosa condizione di bisnonno fradicio lo aveva privato di ogni grandezza. Le ali da grosso avvoltoio, spennacchiate e sporche, erano definitivamente incagliate nel pantano».
Spiega Debernardi: «Abbiamo immaginato di raccontare questa storia in un ipotetico villaggio dove tutti i protagonisti sono pupazzi mossi a vista. Gli abitanti di questo paese hanno tutti lo stesso volto, il che rende surreale e comico l’habitat in cui il vecchio con le ali è precipitato, una specie di Gulliver nel paese di Lilliput, ma con due ali d’angelo».
Punto di partenza della pièce è il tema dell’incontro, inteso come occasione di conoscenza dell’altro da sé. Altro nodo centrale è la povertà: quella economica e quella spirituale. Intorno a questi due elementi si sviluppa il racconto di Gabriel Garcia Marquez, in cui sono presenti tutte le figure archetipiche di una polis: i semplici e umili pescatori (che talvolta possono anche essere cattivi); il prete e la sua perpetua (indagatori ufficiali dell’evento celeste); i vescovi e i bambini, i ladri, i poeti e i generali d’armata. Tutti incontrano l’Angelo, questo “essere diverso da loro”. C’è molta poesia in queste figure umane che vivono in una dimensione totalmente avulsa dal contesto reale.
Pur avendo un registro comico, lo spettacolo offre agli spettatori non pochi momenti di riflessione su argomenti delicati quali l’inclusione (o l’esclusione) del prossimo, l’accettazione del diverso e delle differenze e, più in generale, il modo di approcciarsi a ciò che non si conosce. Spunti di approfondimento che nella realizzazione teatrale vengono evidenziati per essere poi rimodellati dallo spettatore.
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SPAZIO TEATRO 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano.
Tel: 0240914901; mail: info@spazioteatro89.org; www.spazioteatro89.org
Biglietti: intero 13 euro; ridotto 10 euro (under 25, over 65, CartaPiù Feltrinelli, Soci Touring Club).