Primo esito dell’omonimo laboratorio teatrale.
Con Alessandro Bellinato, Marcella Cavagnera, Carla Cipolla, Bianca Giorgi, Giovanni Latorraca, Filippo Marelli, Antonietta Menna, Giovanna Ranieri, Marilena Ricchiuti
In collaborazione con Daniela Airoldi Bianchi del Teatro Officina
Assistente alla regia Vidoolah Mootoosamy Luci Beppe Sordi
Fotografo Angelo F. Lo Buglio
Regia e drammaturgia Alberto Cavalleri
Coproduzione: Teatro Officina e Ananke Arts
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ELOGIO DELLA LENTEZZA
IL PROGETTO
Elogio della lentezza, produzione di Teatro Officina e di Ananke Arts, è un percorso di riflessione sull’andare del tempo umano, in particolare sul concetto di “anzianità”, che coinvolge sempre più la nostra società. Il percorso si è concretizzato in un laboratorio teatrale e in una performance diretta dal regista Alberto Cavalleri in collaborazione con Daniela Airoldi Bianchi del Teatro Officina. Un gruppo selezionato di persone, di età superiore ai 60 anni e risiedenti nell’area milanese, è stato coinvolto in un percorso di “testimonianza urbana” e si è addentrato nel rapporto complesso tra equilibrio fisico e memorie sommerse, cercando di trovare il legame segreto tra l’uomo e lo scorrere del suo tempo. Si è partiti da una domanda provocatoria: quando si inizia ad invecchiare, forse da quando si inizia a rallentare?
Questo appuntamento è il primo esito del laboratorio performativo condotto dalla Associazione Ananke Arts in collaborazione con il Teatro Officina, progetto di ricerca che continuerà fino all’autunno 2018.
SINOSSI
In un piccolo teatro dismesso, un gruppo di anziani viene convocato per rispondere a strane istruzioni che provengono da un distributore automatico.
Essi accettano di partecipare ad un esperimento segreto, sottoponendosi ad una serie di prove e test riguardanti il loro corpo e la loro mente; alcuni vengono inviati nello spazio, altri affrontano i riti delle Parche, altri ancora devono destreggiarsi in un labirinto di ricordi e in movimenti collettivi. Gli anziani scoprono la verità dell’amaro progetto: trasformare gli anziani in nuovi esseri senza età, dal corpo puro, senza segni e dalla vita eterna e sempreverde. Il mondo sarà di questi nuovi super-anziani, nuovi giovani a scapito dei giovani autentici, ormai in estinzione. La loro reazione sarà un “elogio della lentezza”.
ALBERTO CAVALLERI
Laureato in Lettere Moderne, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Linguistiche e Letterarie presso l’Università Cattolica di Milano, dove insegna e collabora con le cattedre di “Istituzioni di regia” (Facoltà di Lettere e Filosofia), di “Istituzioni culturali e letterarie europee” e di “Tecniche espressive dell’italiano” (Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere). Allievo dei registi Gabriele Vacis e Luca Ronconi, di entrambi è stato anche assistente alla regia presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e il Piccolo Teatro di Milano. Presso il Piccolo Teatro ha frequentato la Masterclass di drammaturgia contemporanea 2004-‘05, condotta da Luca Ronconi. Si è perfezionato in Pedagogia teatrale presso l’Università Cattolica di Milano. Attualmente insegna recitazione presso il Teatro Litta – MTM di Milano.
Dal 2011 conduce diversi progetti teatrali sulla realtà contemporanea, sull’immigrazione e sulle radici europee. Ha firmato diverse regie e drammaturgie, tra cui: Viaggio verso la primavera d’Italia (Teatro Dal Verme di Milano, 2011), con Ferruccio Soleri, per il Consolato Generale della Rep. Cinese di Milano; Trimalcioneide, con Eugenio de’ Giorgi, in scena al Festival Off 2012 di Avignone (France) e alla Semaine italienne 2012 di Parigi (Mairie XIIIº arrond.);
Anthropometric, prodotto da Fondazione Feltrinelli col sostegno di Fondazione Cariplo, (Festival di Internazionale Ferrara 2015 – Teatro Comunale – e Auditorium San Fedele di Milano), dirigendo la prima compagnia di giovani rom italiana. Nel 2013 ha vinto il bando Carrefour, con il testo Fuori tutto tace (Teatro Elfo Puccini, 2013), lavorando con il drammaturgo franco-togolese Kossi Efoui e con l’attore-regista Mamadou Dioume. Nel 2014 ha scritto il testo di Cioccolatte o caffè: la Milano da bere al tempo dei Lumi (reading-spettacolo per il Museo Gallerie d’Italia di Milano) ed è stato dramaturg dello spettacolo del Teatro Officina sulla dislessia Ci ho le sillabe girate!, 2015. Negli ultimi anni si è dedicato a lavori performativi di ricerca su temi delle radici identitarie della comunità rom, dirigendo la prima compagnia di giovani rom italiana in Anthropometric, (prodotto da Fondazione Feltrinelli col sostegno di Fondazione Cariplo e presentato al Festival di Internazionale Ferrara 2015), delle rotte d’immigrazione dai Balcani (Elogio della fuga, presentato a Macao in forma di studio, 2016) e della condizione femminile nello sport italiano (Confessioni di una donna arbitro, vincitore del Festival Linguaggicreativi, 2017).
Fondatore dell’Associazione culturale Ananke Arts, è regista e dramaturgo di Elogio della lentezza, un laboratorio con anziani sul tema memoria, corpo, tempo.
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Ingresso: 10,00 Euro con tessera associativa
Prenotazione: necessaria e gratuita su www.teatroofficina.it | 02.2553200
TEATRO OFFICINA via Sant’Elembardo, 2 Milano | MM1 Gorla | info@teatroofficina.it | www.teatroofficina.it | 02.2553200
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Ananke Arts è una associazione culturale nata nel 2017 che ha come finalità la creazione e lo sviluppo di ambienti di dialogo, di comprensione e di sensibilizzazione socio-culturale nelle comunità.
I nostri strumenti sono le arti visive, le arti performative e l’antico artigianato evocativo della scrittura. Produciamo nuove narrazioni e visioni attraverso la ricerca di ciò che accade, perché desideriamo costruire esperienze necessarie all’ascolto del mondo, in continua trasformazione, in cui abbiamo la sorte di esistere.
www.anankearts.com | Vidoolah Mootoosamy, Tel. 3206911739