Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Conrad Tao
Direttore Vladimir Fedoseyev
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Triplo appuntamento per un doppio, attesissimo ritorno a laVerdi. Giovedì 10 (ore 20.30), venerdì 11 (ore 20.00) e domenica 13 (ore 16.00) Maggio, all’Auditorium di Milano, il grande Vladimir Fedoseyev salirà sul palco largo Mahler alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dopo quasi un decennio. Era il gennaio 2009 quando la mitica bacchetta di Leningrado, classe 1932, sfoderò il suo incontenibile fascino e la sua tecnica assoluta nell’esecuzione con laVerdi della Sinfonia n. 40 di Mozart e della Sinfonia n. 10 di Sostakovic. Questa volta invece il conductor giocherà in casa, producendosi in un programma tutto russo che ci riporta al Novecento di Prokof’ev – Sinfonietta op. 5/48, che precede il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in Do maggiore – e Sostakovic, con il Quartetto n. 8 in Do minore, nella trascrizione per orchestra d’archi realizzata, in accordo col compositore stesso, da Rudolph Barshai, col titolo di Sinfonia da camera.
Non è tutto. Il pubblico de laVerdi potrà ascoltare, due anni dopo il successo del 2016, il pianista statunitense Conrad Tao, classe 1994, considerato uno dei migliori interpreti a livello mondiale della sua generazione: sarà sua l’esecuzione del Concerto di Prokof’ev.
(Biglietti: euro 36,00/16,00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2, www.laverdi.org – www.vivaticket.it).
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Prokof’ev
Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in Do maggiore op. 26
Dopo lo “scandaloso” Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Sol minore (Pavlovsk, 1913), anche il Concerto n. 3, realizzato con materiale abbozzato nel corso degli anni, fece fatica ad essere accettato sia dal pubblico sia dalla critica. Ma come per l’altro, anche per questo, che risente in modo molto marcato della vicinanza cronologica con l’opera L’Amore delle tre melarance e con il balletto Il buffone, le diffidenze furono rapidamente superate e ben presto entrambe si imposero come le creazioni più popolari del musicista.
L’intellettuale simbolista russo Kostantin Baistront, che in quegli anni incontrò il musicista sulle coste dell’Atlantico, fu il primo ad ascoltare privatamente il Concerto e in seguito scrisse un sonetto che suona più o meno così: …in alcuni passaggi si balla il valzer…i secoli guidano la gavotta/ improvvisamente un animale primitivo, cresciuto dai nemici/ ruppe tutte le manette, minacciò con il corno/ ma poi ecco giungere un dolce suono da lontano/ i bambini costruivano castelli con le conchiglie/ com’è bello in lontananza il davanzale dell’opera// ma selvaggio innalza una barriera l’uno contro l’altro…”. Nel corso del suo cammino le parti liederistiche si giustappongono a quelle dalle sonorità piene, così come episodi luminosi ed episodi puramente ritmici si collegano mirabilmente tra loro. Nel finale coglie di sorpresa il tema del pianoforte, che si impone con nitidezza e con un soffio di spiritualità, che pare richiamare le figure di alcune favole russe.
Gabriella Mazzola Nangeroni
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Sostakovic
Sinfonia da camera op. 110
(Versione orchestrale del Quartetto n. 8 a cura di Rudolph Barshai)
La Sinfonia da camera op. 110 non è un brano originale ma la trascrizione per orchestra d’archi dell’Ottavo Quartetto op. 110 di Sostakovic, compiuta dal compositore e direttore d’orchestra Rudolph Barshai su autorizzazione dello stesso musicista sovietico. Il nuovo titolo – come ebbe occasione di scrivere l’autore della trascrizione – si deve a Sostakovic, che avrebbe peraltro dichiarato che la nuova versione del brano gli sembrava suonasse persino meglio dell’originale. Un complimento non da poco, se è vero che l’Ottavo Quartetto, se non forse la migliore pagina cameristica, è certo la più popolare ed eseguita tra quelle sostakoviane; ma che è indirettamente confermato dalle autorizzazioni che il compositore accordò successivamente a Barshai di trascrivere il Terzo e il Decimo Quartetto, che diventavano così, rispettivamente, la Sinfonia per archi e fiati op. 73 e la Sinfonia per archi op. 110. Se un merito effettivamente possiede la trascrizione eseguita nella presente occasione è quello di potenziare, se possibile, il principale tratto espressivo dell’originale, ossia la sua claustrofobica intensità drammatica. Tale è infatti il risultato derivante dallo stile del trascrittore che, mantenendo ovviamente il materiale melodico e armonico sostakoviano, vi aggiunge il timbro grave dei contrabbassi, una frequente divisione degli archi a due e la contrapposizione, limitatamente ai movimenti estremi, tra il “tutti” orchestrale e le parti solistiche di violino e violoncello.
Quanto al Quartetto di Sostakovic in sé, è difficile stabilire in quale misura la sua cupezza, la sua tensione quasi mahleriana sia derivata dalla riflessione sulla morte e sugli orrori della guerra. Due circostanze lo fanno supporre: in primo luogo che l’Ottavo Quartetto, composto il 12-14 luglio 1960 a Dresda, dove l’autore si era recato per un soggiorno di cura, è dedicato “alla memoria delle vittime del fascismo e della guerra”, che nella sola città di Dresda erano state circa sessantamila; secondariamente, che fu composto contemporaneamente alle musiche per film Cinque giorni – cinque notti, che è una pellicola ad alta temperatura drammatica, incentrata anch’essa sulla devastazione umana e materiale di popolazioni che subirono la guerra.
Ma al di là di tali riferimenti, comunque esteriori, il Quartetto rivela un grado di autobiografismo tale da far supporre che Sostakovic l’avesse composto a guisa di rito funebre per la propria morte. (…).
Enrico Girardi
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Biografie
Vladimir Fedoseyev, direttore. Nato a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1932, direttore artistico e musicale della Tchaikovsky Symphony Orchestra e direttore residente alla Opernhaus Zurich e Zurich Tonhalle, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per le esecuzioni di compositori di ogni epoca, provenienza e collocazione. Con Mozart, Brahms e Shostakovich, il suo repertorio include compositori meno noti come Janacek e Berg. Nel corso della sua lunga carriera, ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui: l’Ordine russo “Per I Servizi resi alla Patria”; la Croce d’Argento d’Austria per i Servizi alla Cultura (entrambi1996); la Stella d’Oro della Città di Vienna (2002); la Croce d’Onore di Prima Classe per la Scienza e l’Arte dall’Accademia d’Austria (2005); la recente Medaglia d’Oro della International Gustav Mahler Society (2007).
Fedoseyev ha studiato a Mosca prima presso l’Istituto musicale Gnessin, poi al Conservatorio Cajkovskij con il Professor Leo Ginzburg. Nel 1971 è stato invitato dal grande Evgeny Mravinsky a dirigere la Leningrad Philharmonic Orchestra. Nel 1974 è diventato direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Mosca, oggi conosciuta come Orchestra Sinfonica Cajkovskij. Dal 1997 al 2004 è stato direttore musicale della Vienna Symphony Orchestra. In anni più recenti, il Maestro ha lavorato come direttore ospite presso molte orchestra internazionali come Bayerischer Rundfunk, Köln Philharmonic, Leipzig Gewandhaus, Berlin Philharmonic, Zurich Tonhalle e Orchestre Philharmonique de Radio France. È inoltre molto apprezzato in Giappone, dove nel 1996 è stato nominato direttore principale ospite della Tokyo Philharmonic Orchestra.
Nella stagione 2004/05 ha lavorato come direttore ospite alla Cleveland Orchestra, alla Detroit e alla Pittsburgh Symphony Orchestra.
Del gennaio 2009 artistico è l’incarico di direttore artistico e musicale della Tchaikovsky Symphony Orchestra, anno in cui è stato invitato come direttore principale dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
I critici di tutto il mondo hanno sempre evidenziato l’unicità distintiva del segno esecutivo, tanto in ambito sinfonico che operistico, attraverso l’originalità delle sue interpretazioni. Tra i maggiori successi universalmente riconosciuti, ricordiamo le produzioni di Mussorgsky, Tchaikovsky, Verdi, Berlioz, Janacek e Shostakovich in tutto il mondo.
Fedoseyev vanta anche un ampio panorama di incisioni che comprende, tra gli altri, sinfonie, opera e balletto di Rimsky-Korsakov, Rakhmaninov, Stravinsky, Scriabin, Brahms, Beethoven. Nel 2008 ha inciso l’integrale sinfonico di Brahms per Warner Classical & Jazz e Lontano. Nel 2009 Warner ha pubblicato la registrazone della Manfred Symphony” e della suite n. 4 “Mozartiana” di Tchaikovsky; Sinfonia Urbs Roma di Saint-Saens; Danze Slave and “Cello concerto” con Alexander Kniazev and Stabat Matar di Dvorak.
Nel dicembre 2008, per l’80° anniversario della Tchaikovsky Symphony Orchestra, il Maestro ha condotto un “Jubilee tour” con l’Orchestra attraverso le capitali culturali d’Europa.
La stagione 2011/12 è stata aperta da tre concerti della Tchaikovsky Symphony Orchestra alla Gold Hall del Musikverein di Vienna, cui ha fatto seguito un acclamato “Concert tour” in Giappone con la Tokyo Philharmonic per la celebrazione dei 100 anni dell’Istituzione.
La stagione 2012/2013 ha visto tour con la Tchaikovsky Symphony Orchestra in Spagna, Paesi Baltici, Giappone, Svizzera, Germania, Italia e Repubblica Ceca, così come concerti nelle sale da concerto più prestigiose di Russia, oltre a una serie di esibizioni con Wiener Symphoniker Orchestra, Finnish Radio Symphony Orchestra, NHK Symphony Orchestra e Osaka Philharmonic Orchestra.
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Conrad Tao, pianoforte. È internazionalmente accreditato come uno dei più promettenti e giovani pianisti e compositori della sua generazione.
Il New York Times ha definito Conrad Tao un musicista capace di “sondare l’intelletto e di esprimere una visione artistica a cuore aperto”; “Un compositore riflessivo e maturo, dotato di un talento feroce” fa eco NPR.
Nel Giugno del 2011, la Commissione della Casa Bianca presso il Dipartimento di Educazione di Stato ha assegnato a Tao il titolo di “Studioso Presidenziale” nelle Arti, e la Fondazione Nazionale per l’avanzamento nelle Arti lo ha premiato con la Young Arts Gold Medal per la musica.
Nello stesso anno, Tao è stato nominato Gilmore Young Artist: onorificenza conferita ogni due anni ai pianisti americani di maggior talento della nuova generazione.
Nel Maggio del 2012, è stato insignito del prestigioso Avery Fisher Career Grant. Nel corso della stagione 2015/16 è apparso al fianco della Philadelphia Chamber Orchestra, Pittsburgh Symphony Orchestra, Cincinnati Symphony, Dallas Symphony Orchestra, Buffalo Philharmonic, Pacific Symphony, Brazilian Symphony, Calgary Philharmonic.
Si è inoltre esibito in recital in Europa e negli Stati Uniti, proponendo un repertorio che spazia da Bach a Frederic Rzewski, a Rachmaninoff e Julia Wolfe. Performance sinfoniche di maggior rilievo hanno incluso: San Francisco Symphony, Baltimore Symphony, Toronto Symphony, St. Louis Symphony, Detroit Symphony, National Arts Centre Orchestra, Indianapolis Symphony, Nashville Symphony. Tao ha intessuto uno stretto rapporto di collaborazione con l’Aspen Music Festival (Colorado); si è tra l’altro esibito presso la Sun Valley Summer Symphony, Brevard Music Center, Ravinia Festival, Mostly Mozart Festival.
Nel Giugno 2013, Tao ha dato il via alla prima edizione del Festival UNPLAY presso la Power House Arena di Brooklyn, da lui personalmente curato e prodotto. Il Festival ha dato modo a Conrad, al fianco di artisti ospiti, di eseguire una vasta gamma di nuove opere. Nello spazio di tre notti si sono tenuti spettacoli di musica elettroacustica, arti figurative, ensemble di giovani.Egualmente nel mese di Giugno, Tao, in qualità di artista Warner Classics, immette sul mercato Voyages, il suo primo full-length realizzato per quest’ etichetta, definito un “debutto spinoso” da parte di Alex Ross del New Yorker. L’album successivo, Pictures, include opere di David Lang, Toru Takemitsu, Elliott Carter, e di Tao stesso, accanto all’esecuzione dell’amatissimo Moussorgsky: Quadri di un’esposizione, immesso sul mercato nell’Ottobre 2015.
La carriera di Tao come compositore ha ottenuto otto premi consecutivi ASCAP Morton Gould Young Composer e il Premio Carlos Surinach da parte della BMI. Nel corso della stagione 2013/14, mentre ricopriva la posizione di artist-in-residence presso la Dallas Symphony Orchestra, Tao esegue in prima mondiale la sua prima composizione per orchestra: “Il mondo è molto diverso ora”, commissionata per il 50° anniversario dell’assassinio del presidente John F. Kennedy.
Nel 2016 Tao chiude la sua residenza a Dallas con la composizione di una nuova opera per orchestra, Alice, eseguita in giugno. Nel Settembre 2016 Conrad Tao ha debuttato nella stagione sinfonica dell’Orchestra “Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dove è atteso in questo 2018.
Tao è nato a Urbana, Illinois, nel 1994. Ha studiato Pianoforte con Emilio del Rosario a Chicago e Yoheved Kaplinsky a New York, e Composizione con Christopher Theofanidis.