La piazza, come luogo fondamentale dell’incontro e dello scambio, in cui si intrecciano cultura e storia, simboli e tradizioni. Non a caso il Festival della Parola 2018 ha scelto come password, la parola AGORA’, perché meglio di altre può rappresentare un cartellone, anche questa volta, ricco di eventi, che intende suggerire, stimolare, sviluppare, indurre al confronto, rinsaldare la memoria. “Dall’agorà dell’antica Grecia alla piazza virtuale della Rete” sarà il comune denominatore, che dal 31 maggio al 3 giugno, accompagnerà il pubblico della manifestazione di punta della Città di Chiavari. E per qualcosa di nuovo (la scelta di una parola chiave e alcune location) c’è qualcosa che si riconferma, come l’omaggio agli “ospiti d’onore” e l’attenzione per alcune ricorrenze della storia.
Sono già stati svelati i nomi dei tre “omaggi alla carriera” che il FdP intende celebrare quest’anno: Michelangelo Antonioni, Giorgio Gaber ed Elena Bono. I tre personaggi verranno ricordati e raccontati da chi li conobbe da vicino, mettendo l’accento in maniera particolare sugli aspetti meno conosciuti e più intimi. Proiezioni, dibattiti e conversazioni informali per ricostruire le personalità di tre grandi artisti del Novecento.
Fra gli appuntamenti con la storia, non poteva passare inosservato il 50° anniversario del Sessantotto, momento dirompente, di grandi trasformazioni e aspettative, non tutte compiute e non tutte positive, forse, ma certamente premonitrici di un momento rivoluzionario e unico. Saranno numerosi gli appuntamenti che si occuperanno, da varie angolazioni, del Sessantotto: ci sarà il racconto dei giornalisti, quello dei musicisti e anche quello dei protagonisti di allora, che racconteranno cosa è rimasto di quell’eredità. Fra gli ospiti che si occuperanno del Sessantotto: Flavio Fusi (inviato RAI), Giuliano Galletta (Il Secolo XIX), Toni Capuozzo (reporter per varie testate e vice direttore Tg5 sino al 2013), Pier Alberto Bertazzi (docente di Medicina del lavoro presso l’Università degli Studi di Milano) Luciano Pero (docente MIP-Politecnico di Milano di Organization Theory and Design), Piero Montalbetti (musicista del gruppo dei Dik Dik), Riccardo Bertoncelli (critico musicale).
Curiosità e attesa per i quattro appuntamenti serali, che quest’anno, vista la chiusura del Teatro Cantero, verranno ospitati nella suggestiva struttura trasparente, antistante la cattedrale di Nostra Signora dell’Orto. Una collocazione strategica, in una piazza carica di significati, sulla quale si affacciano sia il palazzo comunale, simbolo del potere temporale, sia la cattedrale, simbolo del potere spirituale. Ospite della prima serata sarà Simone Cristicchi con il suo spettacolo teatrale “Esodo” dedicato alla vicenda degli esuli istriani; venerdì sarà la volta di un nome prestigioso del giornalismo italiano, Paolo Mieli, che proporrà il suo spettacolo “Era d’ottobre” incentrato sulla cosiddetta Rivoluzione d’ottobre nella Russia del 1917. La serata di sabato sarà dedicata a Elena Bono con lo spettacolo teatrale ispirato alla sua vita e alla sua opera, per la regia di Domenico Galasso e interpretato, tra gli altri da Chiara Colizzi. A chiudere il festival sarà una produzione originale del Festival, a cura del giornalista e critico musicale Enrico De Angelis: “Tributo affettuoso a un certo Signor G” omaggio tra musica e narrazione a Giorgio Gaber con Neri Marcorè e Gian Piero Alloisio.
Tra gli altri nomi di spicco attesi nei quattro giorni a Chiavari: Vladimir Luxuria, che presenterà in anteprima il suo ultimo libro “Perù salvami tu – diario per viaggiatori solitari”; Fausto Bertinotti, intervistato da Massimo Bernardini sui settant’anni della Costituzione; Paola Maugeri, giornalista televisiva e speaker radiofonico, intervistata da Massimo Cotto (Virgin Radio); Bruno Morchio, amatissimo autore di gialli; Claudio Trotta, uno dei più stimati e importanti produttori e promoter indipendenti di spettacoli dal vivo nel mondo, che presenterà il suo progetto neonato “Slow Music”; la Scuola Holden, scuola di scrittura creativa fondata da Enrico Baricco, da sempre partner del Festival della Parola.
Fra le riconferme del Festival:
– Gli appuntamenti dedicati alla spiritualità: sotto il titolo “Quale spiritualità per l’uomo digitale?” quattro appuntamenti con la spiritualità, ogni giorno alle 18 (nella sala Ghio Schiffini della Società Economica) con quattro ospiti e quattro chiavi di lettura differenti: giovedì, I Elzir, Imam presidente dell’UCOII, Unione Comunità Islamiche Italiane; venerdì V.L.P. Tulku Rinpoce, fondatore Centro Studi Tibetani Mandala di Milano; sabato G Anderlini, docente di lingua e cultura ebraica, biblista e saggista; domenica, M Guzzi, fondatore dei Gruppi Darsi Pace per la liberazione interiore tra fede e modernità.
– La collaborazione con la scuola: tantissimi saranno gli appuntamenti a cura delle varie scuole del territorio e che vedranno gli studenti autentici protagonisti. Un flash mob per l’inaugurazione, a cura della scuola media Della Torre, per dare avvio alla manifestazione, con 210 studenti impegnati in una performance in piazza Nostra Signora dell’Orto dedicata all’anniversario della Costituzione italiana. Il blog del Festival: come lo scorso anno la redazione del giornale scolastico “Ermes” del Liceo Marconi Delpino racconterà in tempo reale cosa succede al festival. I giornalisti del Marconi-Delpino saranno, insieme ad alcuni colleghi del Liceo D’Oria di Genova, protagonisti anche di un incontro dedicato proprio al mondo della comunicazione, dove si metteranno a confronto con il direttore de Il Secolo XIX, Massino Righi e il responsabile dell’edizione del Levante, Roberto Pettinaroli. “L’Agorà dei Millennials: parole, linguaggi e stili a confronto” questo il titolo dell’appuntamento, che vuole essere un interessante faccia a faccia fra generazioni, sul tema della comunicazione. Le visite guidate e gli spettacoli al Parco di Villa Rocca: ciceroni d’eccezione (anche in lingua inglese) gli studenti del Liceo Marconi-Delpino ma anche attori e musicisti per rendere la visita al guardino botanico un’esperienza culturale completa lungo il percorso, con performance teatrali in “pillole”.
– La collaborazione con la Casa di detenzione di Chiavari, che darà vita a “Radio Agorà” in collaborazione con Radio Aldebaran che manderà in onda: “Voci oltre il confine” letture dei detenuti-studenti sui temi del festival.
Fra le novità di quest’anno anche “Fuori Festival”, in collaborazione con Ascom e Civ di Chiavari, un calendario “parallelo” a cura delle attività commerciali e delle associazioni del territorio, che nelle stesse date proporranno iniziative ed eventi, non necessariamente collegati ai temi portanti della manifestazione, ma comunque capaci di animare la città. Tante le attività coinvolte che proporranno: mostre, spettacoli di danza, musica dal vivo, incontri con l’autore e altro ancora per accrescere l’appeal della Città di Chiavari in una quattro giorni stimolante.
Marco Di Capua, sindaco di Chiavari: “La mia amministrazione comunale ha deciso di rilanciare un evento di alto profilo culturale e sociale, qual è il Festival della Parola, consapevoli dell’opportunità che rappresenta, sia per la nostra città, che per tutto il comprensorio, sia dal punto di vista turistico che culturale. Una parola che racconta, fa riflettere, unisce e allontana, proprio come la piazza, fulcro tematico di questa edizione. Il Festival della Parola si prepara ad essere un poliedrico contenitore di piccoli e grandi eventi, con una novità rispetto alle precedenti edizioni, le location. Sarà Piazza N.S. dell’Orto ad ospitare l’ Agorà della Parola, struttura trasparente dotata di maxi ledwall, che diventerà fulcro degli appuntamenti e luogo simbolo del festival, mettendo in dialogo ideale il municipio e la cattedrale. Grazie al progetto di rilancio del Parco di Villa Rocca e alla recente convenzione firmata con il FAI, il giardino botanico del parco diventerà la cornice naturale e amena di spettacoli teatrali, incontri con autori e musicisti”.
Gianluca Ratto, Assessore al Turismo e Commercio del Comune di Chiavari: “Il Festival rappresenta un’opportunità unica per la città di Chiavari e dovrà essere il nostro fiore all’occhiello anche nei prossimi anni: puntiamo decisamente al rilancio turistico e commerciale di Chiavari attraverso un momento di alta cultura nazionale, che vada oltre i confini della nostra città e della nostra regione. Non abbiamo avuto dubbi nel rilanciare e promuovere il Festival della Parola: crediamo molto nel progetto e abbiamo deciso di implementarlo investendo tempo e denaro in maniera trasparente. Abbiamo ricevuto idee e sostegno da parte di tutti i cittadini, di tutte le associazioni e categorie presenti in città. Numerose occasioni per approfondire il concetto di piazza, nelle sue diverse valenze, nella sua evoluzione storica, nelle sue relazioni con la vita dell’uomo, lasciando parlare le parole in un flusso di incontri e confronti”.