Dal 5 all’8 aprile al Teatro India in scena I Malvagi, spettacolo diretto e ideato da Alfonso Santagata, un lavoro sulle ombre dei personaggi di Dostoevskij proiettate sul mondo che ci circonda. Una pièce che prende spunto proprio dalla giovanile infatuazione di Dostoevskij per il socialismo francese, infatuazione che lo condusse a scontare la pena in una galera di un piccolo villaggio della Siberia meridionale, luogo abitato da “delinquenti recisi dalla società e del tutto privati di ogni diritto civile”.
L’obiettivo si muove puntando la lente sul mondo di sopravvissuti, di esiliati, di dannati della terra rinchiusi in un inferno bianco, condannati alle sofferenze di una galera spietata. Un universo che l’autore racconta ne I demoni e in Delitto e castigo, che si possono leggere come due romanzi “politici”, assieme a Memoria di una casa morta, che narra invece la sua esperienza di quattro anni di carcere e lavori forzati in Siberia: fonti che rappresentano diversi livelli narrativi dello spettacolo. Infatti, la pièce trae ispirazione dalla dolorosa esperienza personale di Dostoevskij, che ne conobbe crudeltà e miseria quando nel 1849 fu arrestato dalla polizia zarista perché parte di un circolo di giovani intellettuali di tendenze socialiste.
In questo luogo, dove gli uomini sono costretti a sopravvivere con la loro umanità fatta a brandelli, il grande romanziere prende spunto per dare vita alle sue idee migliori che ritroveremo incarnate nei protagonisti dei suoi romanzi. In particolare, in quest’opera che è la cronaca di quel periodo di deportazione, dei luoghi conosciuti e dei personaggi incontrati, Dostoevskij si scaglia contro tutta la società del suo tempo: per un verso i rivoluzionari invasati e folli, ammalati di nichilismo, che sfidano o negano Dio e quindi i valori della società russa; per l’altro si incontra e si scontra con pazzi, instabili, organizzazioni segrete, cospiratori, traditori, rivoluzionari, fanatici.
«Il nichilismo è la fonte di tutte le ideologie perché è la fonte di tutte le divisioni. E per Dostoevskij colpisce e coinvolge anche lo sventurato, il sofferente in modo completamente umano. Come accade per Raskol’nikov, con la sua malattia e la sua follia – racconta il regista Alfonso Santagata – I demoni e Delitto e castigo sono le cronache dei suoi tempi… spunti da cronache giudiziarie. Raccontano di cinici, di demoni che Dostoevskij trovava nel corpo malato della Russia dentro le generazioni del suo tempo. Raskol’nicov si chiede infatti: «perché dovrei uccidere?», voglio fare del bene alla società voglio rendere felici gli uomini ma c’è una vecchia strozzina che maltratta sua sorella e tiene in casa un mucchio di soldi, perché non dovrei prenderli? In fondo quanta gente ha ammazzato Napoleone per realizzare i propri fini? – continua il regista – Oggi “manca la risposta al perché?” perché devo stare al mondo? In un mondo che non mi considera, che non mi chiama per nome, che non mi vive come risorsa ma come problema. Ancora oggi il nichilismo è quanto mai attivo anche fra i giovani, penetra i sentimenti, confonde i pensieri. Come racconta Umberto Galimberti in Dialogo con le generazioni del nichilismo attivo: “giovani della nostra generazione, immersi nello stesso flusso globalizzante in cui tutti noi siamo immersi. Nati nella cara vecchia Europa, che però vedono come terra nemica, non se ne sentono parte. Ma cosa vuol dire sentirsi parte dell’Europa? L’assenza delle dogane? una bandiera comune, viaggiare senza barriere? Questi i valori che i giovani del nuovo millennio, che non hanno chiuso gli occhi davanti al nichilismo, propongono al mondo adulto che rattrappito nel suo egoismo, a questi valori ha da tempo rinunciato”».
Lo spettacolo si inserisce nel percorso di Stagione Trittico Dostoevskij, una proposta di viaggio nell’opera e nella visione dell’autore russo: dall’innovativo allestimento di Delitto e castigo del moscovita Konstantin Bogomolov; alla proposta di una doppia riscrittura all’India: quella del già citato I malvagi diretto e interpretato da Alfonso Santagata, e Ivanov, con Fausto Russo Alesi diretto da Serena Sinigaglia in una riscrittura di Letizia Russo.
——–
I MALVAGI
da Fëdor Dostoevskij
SECONDO MOVIMENTO
ideazione e regia Alfonso Santagata
con Carla Colavolpe, Massimiliano Poli, Alfonso Santagata, Tommaso Taddei, Giancarlo Viaro
Produzione Katzenmacher soc. coop.
col sostegno di MiBACT – Regione Toscana – Comune di San Casciano Val di Pesa – Comune di Gavorrano
——-
INFO TEATRO INDIA_ Biglietteria tel. 06.684.000.311/314 _ www.teatrodiroma.net Biglietti: intero 20€ _ ridotto 14€
Orari spettacolo: tutte le sere ore 21.00 _ domenica ore 18.00 _ Durata 1 ora e 15 minuti