Oltre 311 artisti provenienti da 24 nazionalità differenti un totale di 68 progetti distribuiti in 27 luoghi diversi della Capitale: i numeri della 33esima edizione del RomaEuropa Festival 2018, in programma dal 19 Settembre al 25 novembre, sono come di consueto imponenti spaziando fra l’arte e la danza contemporanea, ma anche mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione aprendosi ulteriormente al mondo.
“Promuovere l’apertura alla conoscenza è un modo per poter negare i falsi preconcetti riguardo i rischi che la nostra società corre incontrando altre civiltà – spiega Monique Veaute, presidente della Fondazione Romaeuropa – È una sfida che il Romaeuropa Festival 2018 intende accogliere invitando artisti dall’Africa, dall’Asia, dal Medio Oriente, dal Nord e Sud America”. Una sfida che si concretizza in Between worlds, il claim scelto quest’anno dal festival che lancia uno sguardo sul mondo attraverso i continenti grazie alla presenza di artisti internazionali.
Fra le novità dell’edizione 2018 però anche il progetto 120 motivi in più per tornare nelle Valli Reatine, promosso dal MiBACT e la Regione Lazio per le aree del cratere con sei serie di spettacoli in programma a giugno che vedranno il coinvolgimento di Ascanio Celestini, Danza Aerea – Compagnia il Posto, Alessandro Baricco.
Se l’attenzione nei confronti delle zone terremotate non si spegne, il festival è all’insegna di un programma transgenerazionale, un Festival Mondo che spazia fra i diversi continenti, “che fisicamente intercetta e convoglia pensieri e progetti, incrocia temi e questioni al cuore del nostro vivere come modalità di libero sviluppo della ricerca artistica – spiega Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa – L’essenza stessa della nostra missione si colloca in questo spazio “in between”, luogo di mediazioni e riconciliazioni tra opposti, ambito di riflessione e accoglienza”.
Il viaggio di apertura del REf18 comincia il 19 Settembre, dall’Africa Occidentale con Kirina, viaggio all’insegna del movimento firmato da Coulibaly e dalla sua Faso Dance Théatre, con i testi di Felwine Sarr, le musiche di Rokia Traorèe. Ma l’urgenza di indagare su conflitti e contraddizioni continua in un viaggio che tocca il Libano con Omar Rajeh e la sua compagnia Maqamat, l’Indocina con Caroline Guiela Nguyen, la Cina con Wen Hui, l’Argentina con Lola Arias e Cecilia Bengolea, la Great Jones Repertory Company de La Mama di New York con la compagnia Motus, ma anche il ritorno, dopo anni al Festival, di Mario Martone, la presenza di grandi nomi, Peter Brook, Hofesh Shechter e Ivo Van Hove, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, la strana coppia Mimmo Cuticchio – Virgilio Sieni, l’artista visivo e compositore giapponese Rioji Ikeda.
Importante la parte musicale del Festival con John Adams che dirige l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per The gospel according to the other Mary, Yellow shark, omaggio a Frank Zappa con l’Ensemble Giorgio Bernasconi dell’Accademia Teatro alla Scala, Dieci canzoni che sconvolsero il mondo, ma anche Le avventure di Pinocchio di Lucia Ronchetti con i Solisti dell’Ensemble InterContemporain in collaborazione con l’Opera di Roma presso l’Aula Ottagonale delle Terme di Diocleziano.
E per l’occasione, il salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini ospiterà la performance della compagnia italiana Anagoor, Il Mattatoio resta il punto di raccolta della giovane creazione contemporanea del REf18: in forte crescita, con le oltre 100.000 presenze registrate lo scorso anno di REf Kids, un festival nel festival con una ricca programmazione, fra cui, Teatro delle Briciole, Unterwasser, Jacques Tellitocci, Oorkan, momenti ludici, istallazioni, talk e laboratori.
Tornano anche DIGITALIVE a cura di Federica Patti, ANNI LUCE a cura di Maura Teofili, DANCING DAYS a cura di Francesca Manica, le attività di incontri e workshop di COMMUNITY a cura di Lara Mastrantonio, Massimo Pasquini e Matteo Antonaci.
Programma e info in dettaglio su romaeuropa.net.