Il nuovo capitolo dell’indagine performativa di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto su Resistenza e Olocausto sarà presentato a Parma in occasione della Festa della Liberazione. Nucleo drammaturgico: la vicenda sportiva e umana di Otto Peltzer, atleta omosessuale tedesco, uno dei più grandi mezzofondisti della storia dello sport.
Lunedì 23 aprile debutta a Parma Rosa Winkel [Triangolo rosa] di Lenz Fondazione, spettacolo di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sulla deportazione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti: «Il triangolo rosa (in tedesco, rosa winkel, “angolo rosa”) era il simbolo di stoffa cucito sulla casacca degli internati nei campi di concentramento per omosessualità maschile» suggerisce Francesco Pititto, autore del testo originale e dell’imagoturgia dello spettacolo «Il colore rosa era stato scelto per spregio nei confronti di chi era ritenuto intrinsecamente effeminato: alle lesbiche internate fu imposto, invece, il triangolo nero delle persone “asociali”».
Dopo il grande successo di KINDER [Bambini], spettacolo del 2016 sulla tragedia dei bambini ebrei di Parma vittime dello sterminio nazista e di AKTION T4, dell’anno seguente, sul programma nazista di eutanasia per la soppressione dei bambini nati con malformazioni o portatori di handicap, il progetto permanente di creazioni performative contemporanee, seminari, e giornate di riflessione pubblica dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste prosegue: «Tra le migliaia di corpi martoriati e perseguitati ne abbiamo scelto uno per tutti come rifrazione storico-drammaturgica, Otto Peltzer, uno dei più grandi mezzofondisti della storia» aggiunge Pititto «Arrestato, incarcerato diverse volte, poi Mauthausen fino al maggio del 1945, quando gli americani lo liberano. Ma Otto non viene riabilitato neanche nella Germania post nazista. Il “peccato” dell’omosessualità lo perseguiterà. Andrà in India a insegnare atletica e altri sport ai giovani, rientrando in Germania solo alla fine. E nemmeno oggi il traguardo è vicino e la corsa continua».
Conclude Maria Federica Maestri, che ha curato installazione scenica, regia e costumi dello spettacolo: «Lo spazio di Rosa Winkel è ripartito in sequenze modulari variabili formate da sedici armadietti metallici, che costituiscono il luogo della duplice dimensione insita nello spogliarsi: lo smascheramento, la liberazione dall’involucro esteriore e al contempo il denudamento, inteso come perdita di identità, azzeramento dell’unicità e della differenza. Si intende così ‘figurare’ la doppia dinamica su cui si muove la drammaturgia: la pienezza corporea della identità omosessuale dell’atleta e la secchezza identitaria del corpo dell’internato, privato nel campo di sterminio di ogni segno sessuale».
Rosa Winkel [Triangolo rosa], realizzato in collaborazione con l’ISREC – Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, vede in scena Valentina Barbarini, Giancarlo D’Antonio, Adriano Engelbrecht e Roberto Riseri. Il Progetto Permanente Resistenza e Olocausto di Lenz Fondazione è realizzato con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma.
Allo spettacolo, che si avvale delle musiche di ispirazione wagneriana create ad hoc dal compositore elettronico Andrea Azzali, si potrà fruire in maniera itinerante all’interno della grande Sala Majakóvskij di Lenz Teatro.
Rosa Winkel dopo il debutto di lunedì 23 aprile (alle ore 21), sarà proposto il 24, 25, 26 e 27 aprile alle ore 21 e il 28 aprile alle ore 18.
Nello spettacolo sono presenti scene di nudo integrale: se ne consiglia la visione a un pubblico maggiore di 16 anni.
Sabato 28 aprile sono in programma, inoltre, alle ore 17 un incontro con la storica Maya De Leo, docente del corso di Storia dell’Omosessualità in Europa e America dell’Università degli Studi di Torino e, alle ore 19, la video-opera KINDER.
Tutte le iniziative avranno luogo a Lenz Teatro, in Via Pasubio 3/e a Parma. Per informazioni e prenotazioni: 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it – www.lenzfondazione.it.