Insieme a Trappola per topi è il più celebre dei lavori di Agatha Christie: il capolavoro della regina del giallo, Dieci piccoli indiani arriva sul palco del Teatro Brancaccio di Roma per soli tre giorni, dal 20 al 22 aprile (ore 21) nella versione teatrale, ma per la prima volta con il finale del romanzo.
Il libro, pubblicato nel 1939, viene adattato dalla Christie per il teatro nel 1943 restando per ben 426 repliche in cartellone a Broadway: la scrittrice però, per smorzare l’atmosfera della Guerra, decide di abbandonare la cupa chiusura del libro optando per un finale teatrale all’insegna del lieto fine che nulla a che vedere con l’originale.
Adesso per la prima volta, e in accordo con la Agatha Christie limited, Dieci piccoli indiani arriva a teatro mantenendo lo stesso finale del romanzo del 1939: l’omaggio al testo originale diventa Dieci piccoli indiani… e non ne rimase nessuno! con la traduzione di Edoardo Erba, sbarca nella Capitale con la regia dello spagnolo Ricard Reguant, sulla scia del grande successo ottenuto a Madrid e a Barcellona: il successo dell’allestimento, ambientato negli Anni Quaranta, è garantito dal meccanismo perfetto del più celebre dei gialli della Christie che conosce cambiamenti nel titolo e anche nel finale nel passaggio dalla carta stampata al palcoscenico.
Il meccanismo perfetto a orologeria, resta comunque inalterato: l’ambientazione degli Anni Quaranta con le scene di Alessandro Chiti in stile stile Art-Decò, rende perfettamente giustizia al periodo in cui fu scritto il romanzo per ospitare dieci personaggi, i piccoli indiani, invitati dal misterioso signor Owen invita nella sua villa su un’isola disabitata.
Il weekend si rivelerà fatale per i protagonisti che in qualche modo sono sommessamente e misteriosamente legati al signor Owen, ciascuno con un passato oscuro e qualche scheletro (se non omicidi nell’armadio): nel romanzo, come nel dramma teatrale, ciascuno di loro viene assassinato da una presenza misteriosa che vuole fare giustizia all’insegna della L’assassino si nasconde fra loro, senza che la tensione venga mai meno all’insegna del compimento della sinistra filastrocca scritta nel 1868 da Septimus Winners, Ten Little Niggers, diventata poi Ten Little Indians e riportata nella stanza di ogni ospite.
“Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e all’estetica del momento facendo godere il pubblico nella ricerca dell’enigma preparato dalla Signora Agatha; questi dieci “piccoli indiani” bloccati nell’isola sono vittime o assassini? Questa è la stessa domanda che la scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di una classe borghese e aristocratica mischiati insieme in un’unica arena, rivelando le proprie carenze facendoli confrontare e sbranarsi per la sopravvivenza fino a diventare esseri volgari e ordinari” sottolinea Reguant nelle note di regia.
E se il libro cambia rispetto al testo teatrale, anche il titolo del romanzo subì numerose variazioni: scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939 in Inghilterra, con il titolo Ten Little Niggers, il romanzo della Christie, citassimo nella letteratura e nel cinema, è considerato uno dei best-seller con più incassi della storia e con 110 milioni di copie, il giallo più letto di sempre: il titolo conosce numerose varianti. Pubblicato negli USA, il titolo del romanzo viene trasformato in And Then There Were None, E non ne rimase nessuno, ultimo verso della filastrocca e anche la prima pubblicazione italiana del 1946, mantenne la seconda versione del titolo, fino al 1977 quando fu definitivamente cambiato in Dieci piccoli indiani.
Il clima claustrofobico e angosciante del romanzo rivive sul palco del Brancaccio con dieci attori italiani, Giulia Morgani, Pierluigi Corallo, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Mattia Sbragia, Leonardo Sbragia, Ivana Monti, Luciano Virgilio, Michele De Marchi, Carlo Simoni, artisti di generazioni diverse, per la prima volta sul palco insieme. Occasione unica per godere della suspence e del meccanismo a orologeria perfetta della versione teatrale senza il finale edulcorato e con la chiusura cupa e mozzafiato dell’originale. Dal 20 al 22 aprile, prezzi da da 20 a 40 euro, info su teatrobrancaccio.it.