Film del 2017, diretto da Craig Gillespie, regista di “Lars e una ragazza tutta sua” e “L’ultima tempesta”.
I protagonisti sono Margot Robbie, vista in “The wolf of Wall Street”, “Focus” e “Suicide squad”, Allison Janney, vincitrice di sette premi Emmy, per le sue interpretazioni nelle serie tv “The West Wing”, “Masters of sex” e “Mom” e Sebastian Stan, famoso per aver interpretato il supereroe Bucky Burnes, presente in molti film della Marvel.
Storia vera della pattinatrice sul ghiaccio Tonya Harding, che nel 1991 vince il titolo nazionale statunitense, essendo stata la prima donna americana a compiere un triplo axel.
Ma dietro la sua carriera sportiva si nasconde una vita personale molto difficile, con una madre algida e un marito manesco.
Nel 1994 il mondo del pattinaggio e non solo viene sconvolto dal brutale attacco ai danni di un’altra pattinatrice Nancy Kerrigan. La ragazza viene aggredita da uno sconosciuto al ginocchio ed è costretta a ritirarsi dai campionati nazionali. In seguito verranno accusati Tonya e il marito, e Tonya sarà costretta a ritirarsi dal pattinaggio.
Questo film è un viaggio nella vita difficile di Tonya. La violenza diventa il pane quotidiano nelle sue giornate, sempre malmenata da chi invece dovrebbe proteggerla.
Viene puntato il dito contro la società, basata solo sull’apparenza. La Federazione di pattinaggio doveva promuovere un’atleta che fosse un esempio per il Paese, non una ragazza venuta dai bassi fondi che si ricama da sola gli abiti da indossare durante le gare.
Più importante l’apparenza che il talento e Tonya dimostra una grande tenacia nel voler continuare a pattinare.
Viene rappresentata come una ragazza profondamente fragile dietro la sua corazza da ribelle e in vari momenti si arriva a provare compassione.
Le interpretazioni di Margot Robbie e Allison Janney sono magistrali. Meritatissimo l’Oscar come miglior attrice protagonista a quest’ultima.