Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Simone Pedroni
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Simone Pedroni, pianista di fama internazionale, torna come direttore alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nell’atteso concerto dedicato a John Williams e alle sue colonne sonore per i Film
Martedì 5 giugno (ore 20.30), all’Auditorium di Milano in largo Mahler, laVerdi POPs propone così il suo ultimo appuntamento della stagione, festeggiando 45 anni di collaborazione tra il regista Steven Spielberg e il compositore John Williams, da considerarsi la più importante collaborazione nella storia del cinema.
Un impareggiabile narratore come Spielberg, autore di capolavori quali Duel, Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo, I predatori dell’arca perduta, E.T. l’extraterrestre, La lista di Schindler, Salvate il soldato Ryan, ha avuto la fortuna, ma anche la giusta predisposizione, per trovare e legare a sé uno dei più grandi narratori musicali, John Williams appunto. Spielberg ha dichiarato: «Non conosco nessun altro che sappia scrivere musica per film che vada così dritta al cuore e all’anima di ognuno come il mio buon amico John Williams». Il segreto del successo di questo sodalizio sta, da un lato, nell’amore di Spielberg per la musica. Dall’altro lato, è basato anche sull’impressionante versatilità drammaturgica di Williams, capace di adattarsi alle esigenze dei film, pur mantenendo sempre una spiccata riconoscibilità autoriale. Il concerto in oggetto ci offre un catalogo di alcune delle gemme che John Williams ha composto per Steven Spielberg e che mette bene in luce l’ampio registro espressivo in cui è capace di spaziare l’inesauribile vena creativa del compositore americano, a suo agio tanto nella tragedia come nella commedia, nel lutto come nella gioia, nella malinconica contemplazione come nell’incontenibile giubilo.
Lasciamo la parola a Simone Pedroni, che ci introduce all’ascolto del programma:
“Dopo la travolgente esperienza di aver eseguito con laVerdi tutte le versioni originali preparate per la sala da concerto da John Williams, tratte dalla sue musiche per la saga di Star Wars, mi è sembrato ovvio mostrare come Williams non sia solo Star Wars, ma come il suo genio compositivo sia estremamente versatile. La collaborazione con Spielberg ne è la lampante dimostrazione. Una collaborazione feconda e ricca di straordinari risultati che dura da 45 anni. La cosa più interessante, a livello musicale, è che in ogni film Williams, rimanendo se stesso, abbia creato partiture sempre estremamente diverse tra loro – si pensi a Schindler’s List o a Jurassic Park, a Lo squalo, alla serie di Indiana Jones, a Lincoln o al recentissimo B.F.G. (in Italia G.G.G.): partiture raffinatissime come potrebbe esserlo un balletto di Ciaikovski.
“Un altro aspetto che emerge da questo formidabile sodalizio musicista-regista, è che le partiture di Williams hanno infuso anima e plausibilità alle situazioni più inverosimili, rendendo davvero vive quelle pellicole, come ad esempio le cinque note di Incontri ravvivinati del terzo tipo, quali forma di comunicazione tra alieni e uomini, o il volo delle bicilette dell’intera sezione finale di E.T. montata (caso unico) sulla musica scritta e non viceversa.
“In questo programma però ci saranno anche musiche meno ‘iconiche’, come quelle jazz per Prendimi se ci riesci, quelle vagamente slave per The Terminal, quelle per War Horse. Ascoltare queste musiche senza l’ausilio dell’immagine e trovarle così fresche, tecnicamente superbe per orchestrazione e capacità inventiva, ci porta a considerare che Williams ha davvero elevato ad arte il genere della musica per film e, cosa ancor più importante, ad avvicinare all’orchestra sinfonica un pubblico del tutto estraneo alla sala da concerto”.
(Biglietti: euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar/dom, ore 10.00/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it)
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Introduzione
John Williams e Steven Spielberg. La coppia dei record
di Emilio Audissino, University of Southampton, autore del libro John Williams’s Film Music (2014) e curatore del volume John Williams. Music for Films, Television and the Concert Stage
“Il sodalizio artistico tra il regista Steven Spielberg e il compositore John Williams è da considerarsi il più importante nella storia del cinema. Se paragonato ad altre collaborazioni, spesso più citate – forse per ragioni di snobismo da parte di chi mal digerisce il cinema hollywoodiano – il dato è palese. Alfred Hitchcock e Bernard Herrmann hanno collaborato per 11 anni e realizzato assieme 8 film; Sergio Leone ed Ennio Morricone per 20 anni e 8 film; Federico Fellini e Nino Rota per 26 anni e 16 film; François Truffaut e Georges Delerue per 23 anni e 11 film. La coppia più spesso evocata e celebrata, quella tra Sergej Ėjzenštejn e Sergej Prokofiev, ha collaborato per 7 anni e 3 film. Spielberg e Williams festeggiano quest’anno 45 anni di collaborazione – «è come un matrimonio ben riuscito», ha commentato Williams – con 28 lungometraggi all’attivo – per non parlare dei cortometraggi per la TV o per altre destinazioni. Se il dato quantitativo può lasciare indifferenti, sono il dato qualitativo e l’assoluta sintonia artistica che questa coppia possiede che ne fanno un caso esemplare. Spielberg è un impareggiabile narratore per immagini capace di creare capolavori come Duel, Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo, I predatori dell’arca perduta, E.T. l’extraterrestre, La lista di Schindler, Salvate il soldato Ryan… Questo eccellente narratore per immagini ha avuto la fortuna, ma anche la giusta predisposizione, per trovare e legare a sé uno dei più grandi narratori musicali, John Williams. Spielberg ha dichiarato: «Non conosco nessuno che abbia avuto sulla mia carriera e suoi miei film l’impatto che ha avuto quest’uomo. Quest’uomo ha assolutamente trasformato qualunque cosa che io abbia fatto in qualcos’altro che non avrei mai immaginato di poter fare. E riesce a fare questo perché è capace di comunicare così bene con tutti quanti voi. […] Non conosco nessun altro che sappia scrivere musica per film che vada così dritta al cuore e all’anima di ognuno come il mio buon amico John Williams. E John è davvero uno dei più grandi narratori di tutti i tempi». Il segreto del successo di questo sodalizio sta, da un lato, nell’amore di Spielberg per la musica. Alcuni registi la ritengono un indegno espediente, quasi fosse una mezzana delle emozioni, una pezza cosmetica per coprire difetti del film, e tendono a limitarne l’uso o farne addirittura a meno. Non è il caso di Spielberg: «Steven ama la musica, la accoglie volentieri, la vuole!», ha commentato Williams. E il regista, infatti, ha sempre dato carta bianca al suo compositore di fiducia, arrivando addirittura – caso più unico che raro nel cinema commerciale – a modificare il montato del finale di E.T. per lasciare più spazio e naturalezza al gesto musicale. Dall’altro lato, il sodalizio è basato anche – oltre che sulla sua innegabile preparazione e sul suo talento musicale – sull’impressionante versatilità e sensibilità drammaturgica di Williams, capace di passare da un idioma all’altro a seconda delle esigenze del film, pur mantenendo sempre una spiccata riconoscibilità autoriale. Il concerto di questa sera ci offre proprio una catalogo di alcune delle gemme che John Williams ha composto per Steven Spielberg in quarantacinque anni di collaborazione. La selezione mette bene in luce l’ampio registro espressivo in cui è capace di spaziare l’inesauribile vena creativa del compositore, a suo agio tanto nella tragedia come nella commedia, nel lutto come nella gioia, nella malinconica contemplazione come nell’incontenibile giubilo.
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Chi è John Williams
John Towner Williams nasce a Flushing, Queens (New York), l’8 febbraio 1932. Il padre è John Francis Williams, percussionista membro del celebre “Raymond Scott Quintette”. John inizia a suonare il pianoforte a sette anni, studiando anche il trombone, il clarinetto, la tuba, il violoncello e il fagotto.
Nel 1948 si trasferisce a Los Angeles con la famiglia. Dirige e arrangia per le orchestre studentesche fin dai tempi del liceo. Diventa allievo del pianista e orchestratore hollywoodiano Robert Van Epps e in seguito del compositore Mario Castelnuovo Tedesco. Frequenta anche i corsi di musica della UCLA – University of California at Los Angeles.
Dal 1952 al 1954 svolge il servizio militare in aeronautica, arrangiando e dirigendo musica per la banda militare. Si trasferisce poi a New York, dove viene ammesso alla prestigiosa Juillard School of Music studiando pianoforte con la famosissima Rosina Lhévinne ed avendo come compagno di classe Van Cliburn. Contemporaneamente lavora come pianista jazz nei locali della città.
Nel 1956 si trasferisce a Los Angeles e viene assunto dalla Columbia Pictures and Records come pianista. Attivo come compositore cinematografico dall’inizio degli anni ’60 – con il nome di “Johnny Williams” – nel 1969 riceve la prima nomination all’Oscar per Boon il saccheggiatore (The Reivers) e nel 1972 vince il primo dei suoi cinque Oscar per la direzione e gli arrangiamenti musicali di Il violinista sul tetto (Fiddler on the Roof).
Sugarland Express (1974) segna l’inizio di un lungo e fruttuoso sodalizio artistico con Steven Spielberg, che con Lo squalo (Jaws, 1975) darà enorme visibilità a entrambi – il film fa vincere a Williams il suo secondo Oscar (ma il primo per musiche originali).
Nel 1977 inizia il lungo percorso a fianco di George Lucas nella saga di Star Wars e vince il terzo Oscar. Williams continuerà a lavorare alla saga di Star Wars per i successivi 38 anni.
Nel 1980 viene nominato direttore della Boston Pops Orchestra (l’orchestra più famosa d’America). Nel 1985 compie la prima tournee americana con i Boston Pops e nel 1987 la prima tournee in Giappone. Alla fine del 1993 lascia la carica e diventa direttore emerito, mantenendo un’attiva collaborazione con l’orchestra.
Nel 1984 viene chiamato a scrivere il tema ufficiale delle Olimpiadi di Los Angeles (Olympic Fanfare and Theme), iniziando una lunga collaborazione con il Comitato Internazionale Olimpico: nel 1987 scrive We’re Looking Good per le Paralimpiadi; nel 1988 Olympic Spirit per i giochi di Seul, e nel 1996 il tema ufficiale del centenario delle Olimpiadi moderne (Summon the Heroes). Nel 2002, nel giorno del suo settantesimo compleanno, dirige in mondovisione Call of the Champions, per le Olimpiadi invernali di Salt Lake City. Williams è stato insignito dell’Ordine Olimpico.
Nel 2006, è candidato all’Oscar per due film – cosa non inusuale per lui – e sorpassa così le 43 nomination del compositore Alfred Newman, diventando la seconda persona con più candidature nella storia – dopo Walt Disney. Ad oggi, Williams ne ha accumulate 51. Compositore di molta musica concertistica oltre che di musica per film, Williams è tutt’ora attivissimo: nell’estate 2015 è stato eseguito a Lenox (Massachusetts, U.S.A.) Just Down West Street…On the Left, commissionatogli per il 75° anniversario del Tanglewood Music Center. Ha eseguito la registrazione delle musiche del film di Steven Spielberg, Il Grande Gigante Gentile (The Big Friendly Giant), tratto dall’omonimo libro di Roald Dahl. Il 19 aprile 2016 è stato insignito del “Ordre National des Arts et Lettres”, la più importante onorificenza del governo francese nel campo delle arti. Il 9 giugno 2016 ha ricevuto il premio alla carriera dell’American Film Institute, la prima volta per un musicista.
Nel 2017, infaticabile, a 85 anni ha composto l’imponente partitura (due ore e mezza) per l’ottavo capitolo della saga di Star Wars: The Last Jedi, facendo del corpus musicale composto nell’arco di quarant’anni per la “space opera” creata da George Lucas un caso unico nella storia della musica in termini di ricchezza e interconnessione motivica e profondità drammaturgica. Williams ha confermato che si occuperà anche del capitolo nono, in uscita alla fine del 2019.
Prolifico compositore anche di molta musica concertistica, nel 2018 Williams prenderà parte alle celebrazioni del centenario di Leonard Bernstein che si terranno al festival di Tanglewood, a Lenox (Massachusetts, U.S.A.). Per l’occasione, il suo nuovo pezzo da concerto verrà eseguito in prima mondiale: Highwood’s Ghost, ispirato al fantasma che abiterebbe la Highwood Manor di Lenox.
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IL PROGRAMMA, BRANO PER BRANO
John Williams (1932)
Jaws (Lo squalo, 1975)
The Shark Theme
Out to Sea/ The Shark Cage Fugue
Close Encounters of the Third Kind
(Incontri ravvicinati del terzo tipo, 1977)
Excerpts
Schindler’s List (La lista di Schindler, 1993)
Tema
Catch Me if You Can (Prova a prendermi, 2002)
Closing In
The Terminal (2004)
Viktor’s Tale
Lincoln (2012)
With Malice Toward None
E.T. The Extraterrestrial (E.T. l’extraterrestre, 1982)
Adventures on Earth
Hook (Hook, Capitan Uncino, 1991)
Flight To Neverland
War Horse (2011)
Datmoor, 1912
1941 (1941, Allarme a Hollywood, 1979)
March
The BFG (Il GGG – Grande Gigante Gentile, 2016)
A Child’s Tale
Jurassic Park (1993)
Theme
Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull
(Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, 2008)
Marion’s Theme
The Crystal Spell
Raiders of the Lost Ark (I predatori dell’arca perduta, 1981)
The Raiders March
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Biografie
Simone Pedroni, direttore. Allievo di Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e di Lazar Berman e Franco Scala all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola, nel 1993 vince la Gold Medal ed il Premio di musica da camera al Concorso Van Cliburn in Texas. Da allora è stato solista con alcune tra le più importanti orchestre del mondo ed ha collaborato con direttori come Sir Yehudi Menuhin, Vladimir Spivakov, Zubin Mehta, Eliahu Inbal, Stanislav Skrowachevsky, Gianadrea Noseda, Roberto Abbado, Antonello Manacorda, Pinchas Steinberg, Xian Zhang, Oleg Caetani, Leonard Slatkin, Riccardo Chailly e Vladimir Ashkenazy. Con l’Orchestra da Camera di Praga ha effettuato una tournée di 29 concerti negli Stati Uniti. Si è esibito al Teatro alla Scala di Milano, alla Carnegie Hall di New York, alla Herkulessaal di Monaco, alla Filharmonia Narodowa di Varsavia, al Teatro Colòn di Buenos Aires, oltre a numerosi concerti negli Stati Uniti d’America, Giappone e Cina. Nel 2011 ha eseguito la prima assoluta del Concerto per pianoforte e orchestra di Luis Bacalov scritto per Pedroni e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, di cui dal 2007 al 2016 è stato artist in residence. E’ stato protagonista nel 2014 del Van Cliburn Memorial Concert trasmesso dal Texas in mondovisione eseguendo musiche di Liszt e la Lincoln Suite di Williams. Dall’estate del 2014 è direttore artistico e fondatore dell’Alagna Music Festival “Da Bach a Williams” che si svolge in agosto nel suggestivo teatro di Alagna Valsesia ai piedi del Monte Rosa. Nel settembre 2015 debutta come direttore d’orchestra con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi con un programma dedicato alle musiche di John Williams per Star Wars che registra il tutto esaurito e un grandissimo successo di pubblico e critica, successo ripetutosi nel luglio 2016 e nel 2017 a Novara (Festival Cantelli per gli Amici della Musica V. Cocito) e Lecco. Nell’ambito di tali concerti ha eseguito la prima italiana delle musiche scritte per The Force Awakens. Recentemente ha realizzato un progetto di scambio di podio dedicato ai concerti di Schumann con l’Orchestra Filarmonica Italiana ed il violoncellista Luca Franzetti, con cui collabora stabilmente in duo. Ha inciso per Philips-Classics, per la Bottega Discantica (Variazioni Goldberg di Bach e musiche di Liszt) e per LOL-records musiche di Mussorgsky, Pärt, Schubert, Scarlatti, Bach/Busoni, Chopin, Gottschalk, Horowitz (tutti disponibili anche su iTunes). Per DECCA ha inciso il Concerto in mi Piccolo mondo Antico di Nino Rota con Giuseppe Grazioli. Per Varèse Sarabande, etichetta statunitense specializzata nella pubblicazione di musica da film, Pedroni ha inciso Themes and Transcriptions, un recital pianistico interamente dedicato a John Williams, incisione approvata ufficialmente dall’autore.