Il 2 giugno 2018 verrà inaugurato il CARMI – Museo Carrara e Michelangelo a Villa Fabbricotti presso l’ottocentesco edificio situato nel Parco della Padula nella città di Carrara.
Il progetto espositivo del pian o nobile fa parte di un intervento complessivo di recupero e riqualificazione di Villa Fabbricotti e del Parco della Padula finanziato dalla Regione Toscana e avviato nel 2011.
Il progetto della mostra permanente è stato preparato e realizzato da Associazione MetaMorfosi, con la collaborazione scientifica di Casa Buonarroti, che ha incaricato della curatela la prof.ssa Emanuela Ferretti dell’Università di Firenze. Ad essa si è successivamente aggiunto, in qualità di co-curatore, il prof. Davide Turrini dell’Università di Ferrara. L’architetto Giuliano Macchia, curatore degli allestimenti di MetaMorfosi, ha seguito la parte relativa alla progettazione dell’allestimento museografico.
Il nuovo complesso museale è dedicato alla figura di Michelangelo, icona indiscussa dell’arte del Rinascimento e, più in generale, riferimento imprescindibile per qualsiasi riflessione sullo svil uppo della cultura figurativa e architettonica europea degli ultimi cinque secoli fino alla contemporaneità.
Articolato su tre livelli, il Museo ospita al piano nobile la mostra permanente incentrata sulla figura di Michelangelo. Per la prima volta viene interamente dedicata una sede espositiva al peculiare rapporto dell’artista con il territorio, la città di Carrara e il marmo.
Un rapporto viscerale e continuativo, intimamente posto alla base dei più celebri capolavori del maestro, alla cui conoscenza il visitatore sarà introdotto attraverso numerose e diversificate testimonianze e alcuni importanti prestiti gentilmente accordati dalla Provincia di Massa Carrara, dall’Accademia di Belle Arti di Carrara e dall’Archivio di Stato di Massa.
Michelangelo, Carrara e il marmo. Sono questi i tre protagonisti che costituiscono il trait d’union delle 6 sale tematiche poste al piano nobile in un percorso che attraverso riproduzioni quali il Mosè in scala 1:1, ologrammi come quello del David che prende vita in una stanza, video, fotografie, stampe, fac-simili e documenti storici, pone in evidenza il profondo legame di Michelangelo con la città e il marmo, suo materiale d’elezione.
Un legame che, nato con il primo viaggio a Carrara compiuto ventiduenne nell’autunno del 1497, verrà interrotto bruscamente soltanto nel marzo 1518, con il trasferimento forzato a Seravezza imposto da papa Leone X per dare avvio alle nuove cave dell’Opera di Santa Maria del Fiore nel Capitanato di Pietrasanta, meno gradite a Michelangelo, che per circa due anni avrebbe impegnato le proprie energie cercando di “. domesticare i monti e ammaestrare gli uomini”.
Queste fondamentali i mplicazioni biografiche e professionali, testimoniate anche dalla carta geografica di grande interesse che dà conto dei diversi viaggi di Michelangelo alle cave carraresi, vengono declinate nelle sale secondo le discipline del celebre ‘paragone delle arti’, pittura, scultura e architettura.
Tra tutte le arti praticate dall’artista la scultura rimane la prediletta e il percorso espositivo si innerva sulla figura di un Michelangelo scultore-architetto che, pur padroneggiando in modo eccelso la pittura, ne contempla comunque lo strettissimo legame di influenza e derivazione dall’arte scultorea.
A testimonianza di ciò, i video proiettati sulle Pietà e i celebri contributi di Giacomo Manzù, Carlo Ludovico Ragghianti, Luigi Moretti e Michelangelo Antonioni, che sottolineano ancora una volta la portata dell’eredità artistica e culturale di Michelangelo, quasi una vera e propria venerazione da parte degli a rtisti del XX secolo, insieme alla profonda attenzione che la critica d’arte più raffinata e innovativa ha riservato all’artista.
E Carrara, che ieri come oggi, accoglie artisti da ogni parte del mondo, non poteva non volgere il proprio sguardo anche agli intrecci fra Michelangelo e la Contemporaneita`, cercando di illuminare e annodare fili sottili, e talvolta trascurati, fra il portato dell’eredita` del Buonarroti e i multiformi esiti dell’arte del XXI secolo.
Con facsimilari pregevolmente realizzati sono presenti nel museo artisti come Rothko, Le Corbusier, Arata Isozaki e Robert Venturi con il suo vassoio originale ispirato alla romana Piazza del Campidoglio (1983-85). Ma già prima, le due gigantografie della Pietà Vaticana e della Pietà di Jean Fabre (2011) accolgono il visitatore nel pianerottolo intermedio, ai lati dello scalone.
Il piano terra rialzato, pensato per le mostre temporanee, ospita una sezione di approfondimento sulla storia della Villa e della famiglia Fabbricotti, a cura di Cristiana Barandoni, e due esposizioni intitolate: “I gessi dello studio Lazzerini. La storia di una collezione nella gipsoteca della scuola del marmo”, a cura di Luisa Passeggia, e “Carrara 1800-1850. Maestri Studenti in viaggio verso Roma. I tesori della Gipsoteca della Accademia di belle Arti di Carrara”, a cura dei professori dell’Accademia stessa Carlo Sassetti, Giuseppe Cannilla e Marco Ciampolini.
Completa il percorso espositivo il piano seminterrato dove, oltre agli ambienti riservati alla didattica e alla lettura e ad uno spazio caffetteria, sono ospitate due sale dedicate alle produzioni cinematografiche che nel 2017 hanno celebrato il legame tra Michelangelo e la città di Carrara: IL PECCATO di Andrei Konchalovsky di cui Jean Vigo ha reso possibile l’esposizione di alcuni dei costumi di scena, degli attrezzi da lavoro di Michelangelo ricreati per il film e di diciotto foto del celebre maestro della fotografia Sasha Gusov.
E Michelangelo – Infinito di E. Imbucci con E. Lo Verso e I. Marescotti, una produzione originale Sky con Magnitudo Film, per la quale Sky ha messo a disposizione del Museo il video del ricco documentario sul dietro le quinte del film, oltre alla proiezione del film che sarà disponibile nei prossimi mesi, e un percorso fotografico di 16 suggestivi scatti che conduce nel cuore del film anche grazie a brani evocativi e poetici tratti dalla sceneggiatura. La mostra fotografica è arricchita da bozzetti e disegni originali di artisti e botteghe artigiane che hanno contribuito in modo sostanziale a conferire la massima accuratezza filologica al lavoro di ricostr uzione storica del film.
Un catalogo dedicato al nuovo complesso museale, a cura di Emanuela Ferretti e Davide Turrini, sarà pubblicato nel mese di settembre 2018.
All’interno della sede del CARMI è in corso di costituzione un centro studi su Michelangelo, grazie alla collaborazione fra Comune di Carrara, Regione Toscana, strutture universitarie, Casa Buonarroti, MetaMorfosi e Accademia di Belle Arti di Carrara.
Circonda l’edificio della Villa il parco della Padula, trasformato in occasione dell’XI Biennale di Scultura del 2002 in parco artistico di opere d’arte ambientali, dove il contesto paesaggistico diviene spazio dinamico rivisitato in chiave contemporanea attraverso l’integrazione tra ambiente e territorio con i lavori di art isti di fama internazionale quali Merz, Mainolfi, Parmiggiani e Morris.
L’inaugurazione del CARMI sarà anche occasione per la presentazione del restauro di alcune di queste opere.
Il progetto espositivo del piano nobile, parte dell’intervento complessivo di recupero dell’edificio di Villa Fabbricotti e del Parco della Padula, è stato cofinanziato nell’ambito del PIUSS – Programma Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile con fondo “PAR FSC 2007/2013”.
Dal 2017 Carrara è entrata a far parte delle città creative dell’Unesco.
Quale migliore coincidenza per salutare la nascita di una nuova sede espositiva dedicata all’eccellenza artistica e artigianale di grandi artisti.
Inaugurazione Sabato 2 giugno 2018 ore 18.00
Anteprima per la stampa Sabato 2 giugno 2018 ore 12.00