Formosa, in scena per la prima volta in UK al Sadlers Wells di Londra dal 9 al 12 maggio, è l’ultimo lavoro del coreografo Lin Hwai-min come direttore creativo di Cloud Gate Dance Theatre – gruppo che egli stesso fondò nel 1973.
Questa data segna non solo la nascita di una compagnia, ma di uno stile unico, che combina danza contemporanea, arti marziali e calligrafia.
Da allora i suoi lavori si caratterizzano per la fluidità di movimento e per l’atmosfera meditativa che sono in grado di ricreare.
Formosa prende ispirazione dall’esclamazione “Ilha formosa!” che i marinai portoghesi nel XXVI secolo esclamarono appena giunti sull’isola di Taiwan: parole leggendarie che richiamano tanto lo splendore della natura quanto la storia drammatica e coloniale dell’isola.
Due caratteri contrapposti che si riflettono nella performance e nel movimento stesso.
Il sipario si apre su un palcoscenico che è una semplice scatola bianca, dove 22 danzatori si muovono in modo confusionario e senza linee precise, come una folla immersa nella propria frenetica routine urbana. Questo disordine caotico si riflette anche nelle proiezioni di segni cinesi, che si muovono apparentemente senza una direzione sullo sfondo.
Successivamente, la folla sembra trovare una propria direzione e il gruppo si fa più ordinato. La danza a tratti sembra tradurre visivamente il poema recitato da una voce in sottofondo, che decanta la bellezza della natura e il cambio delle stagioni. Ma molto spesso il movimento segue un percorso astratto, lontano dalle parole, dando vita a intensi passi a due e a soli di drammatica tensione.
La performance è dunque una sorta di percorso in danza, che parte dalla storia di Taiwan per dare spazio alla storia dello stile di Lin: uno stile dal carattere intenso e meditativo come una poesia, forte e deciso come un movimento di tai chi.
Letizia Cantù