Un variegato intreccio familiare di relazioni esasperate, tormentate o violente si esprime con dialoghi e battute estrapolate dai testi teatrali e le novelle di Pirandello.
È lo straordinario lavoro di assemblaggio di personaggi e dinamiche domestiche effettuato dalla Compagnia Minipretese con la collaborazione drammaturgica di un maestro della letteratura contemporanea e grande conoscitore delle tematiche pirandelliane, Andrea Camilleri.
Il gruppo teatrale fondato nel 2006 da Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariángeles Torres rincorrendo l’esigenza di sviluppare tematiche femminili in uno spazio autonomo collettivo, ha realizzato tre spettacoli: Roma ore 11, Troiane/frammenti di tragedie e Festa di Famiglia che ha vinto nel 2009 il Premio Alabarda d’Oro-Città di Trieste come migliore spettacolo dell’anno.
“Quando le quattro Mitipretese, che conoscevo e stimavo dai tempi che frequentavano l’Accademia, vennero a casa mia per chiedermi di collaborare ad un loro progetto … avevano lavorato di fino, con lucido rigore, ritagliando battute e scene dal vasto repertorio pirandelliano allo scopo di comporre un’altra, nuova, originale, commedia adoperando sempre le parole di Pirandello. Ma quale commedia? Finito di leggere, mi venne in mente che quella era la commedia sulla famiglia borghese che Pirandello avrebbe forse voluto scrivere ma non aveva osato. Il puzzle non è un gioco d’azzardo. Questo particolare puzzle invece lo è.
Io mi sono limitato solo a mettere qualche tassello al posto giusto. E questo va detto come riconoscimento al grande impegno profuso dalle quattro autrici-attrici” annota Camilleri.
Dall’ampia produzione pirandelliana, infatti, le quattro artiste in sodalizio con Camilleri, hanno estrapolato dialoghi, nomi e stralci di contesti, riversandoli in una vicenda costruita ex novo in cui tre figlie si confrontano e si scontrano con i rispettivi compagni (Fabio Cocifoglia e Diego Ribon) e con la madre nel giorno in cui festeggiano il suo sessantesimo compleanno.
Nodi emotivi non risolti, maschere di perbenismo che occultano realtà controverse e dolorose, vessazioni perpetrate per difendere il buon nome, violenze paterne con la complice cecità materna, scatti d’ira improvvisi di uomini incapaci di canalare i propri impulsi, fragilità femminili che sacrificano la dignità all’amore, rabbia repressa per violenze non credute, donne-bambine immolate sull’altare dell’amore materno o maritale, odi e recriminazioni.
Ma la ricorrenza deve essere festeggiata, e quindi brindisi, taglio della torta e canzoni augurali tratti da brani d’opera e canti della tradizione popolare italiana.
La modernità del drammaturgo agrigentino è pregnante anche in situazioni tragicomiche e grottesche di tensioni quotidiane. Il progetto di Mitipretese di rappresentare i travagli dell’universo femminile è stato così traghettato da Camilleri filtrando la realtà odierna con la visione pirandelliana dei rapporti familiari nel suo teatro borghese.
Frida, Mommina, Donata, la signora Ignazia, Enrico e Leone si esprimono con le battute dei Sei personaggi in cerca d’autore, Questa sera si recita a soggetto, L’amica delle mogli, Enrico IV, La vita che ti diedi, L’uomo la bestia e la virtù, Trovarsi ma raccontano la loro storia, i drammi moderni in cui dentro le mura domestiche si perpetrano ogni giorno innumerevoli violenze di “genere”, con la famiglia tramutata in una fucina di affetti patologici che tracimano in soprusi indicibili.
Luci e impianto scenico di Mauro De Santis, direzione musicale di Sandro Nidi.
Un lavoro collettivo di drammaturgia, regia, scrittura e messinscena che scuote e induce a riflettere sul ruolo primario della donna, sulla ribalta del teatro e del mondo.