Interessante, dovendo riassumere questa bella e forte esperienza in una sola parola userei questa. È inserito nel cartellone del Fringe Festival di Torino questo spettacolo che vede la regia di Paolo Stratta, direttore di Cirko Vertigo che coinvolge una quindicina di artisti della sua scuola, in due turni distinti dal 3 al 13 Maggio al Café Müller. Questa esperienza risponde ad una sfida “lanciatagli” da Maura Sesia con la “Rassegnainsilenzio”. Ne parlo dettagliatamente in fondo all’articolo ma è sostanzialmente “una performance in e sul silenzio. Senza le parole, solo i movimenti, e le verticali, e i trapezi, e i salti mortali, e il palo cinese, e le ruote, e la doppia e tripla colonna”. La particolarità è che, anche il pubblico, senza essere invitato esplicitamente a farlo, entra in questa dimensione di attenzione al non produrre volutamente suoni. Durante la performance non ci sarà nessun rumore di cellulare o chiacchiere fra vicini o altri suoni tipici di un pubblico che assiste ad uno spettacolo. Sopratutto il pubblico allegro e rumoroso e caciarone che si incontra sempre al circo di Grugliasco, e che rimane uno dei motivi per cui torno sempre volentieri a vedere i loro spettacoli. Neppure gli applausi al termine di ogni esibizione, come fossimo stati ad ascoltare un concerto fatto di più movimenti, solo quello finale forte, intenso, liberatorio e grato. Grato per le storie che ognuno di noi ha visto e sentito sulla scena, fatto di sguardi, attenzioni, sfioramenti di mani e leggeri tocchi di piede, brevi corse, cambi di scena che assumevano valenze alte, rispetto e complicità aleggiavano sugli spettatori messi in cerchio intorno alle evoluzioni. Alcuni di loro partivano dai posti riservati al pubblico, e si mescolava a noi ritornando, come se ci invitassero ad essere parte di loro. Questo aspetto mi ha davvero colpito, eravamo attenti a non farci sfuggire nulla, a cogliere ogni piccolo movimento, ad usare la nostra attenzione a 360°. È un modo nuovo ed attivo di entrare nel lavoro di questi artisti, eravamo presenti e la nostra attenzione era recepita da questi bravissimi e giovani circensi (7 erano ragazze ed uno solo era maschio), non con con il rumoreggiare ma con la tensione che aleggiava in sala. Era forte e distinta. Alla fine eravamo tutti un po’ stanchi, come se anche noi, nel nostro modo, avessimo contribuito alla riuscita di questo evento e che, ne sono certo, cambia ad ogni nuova replica. Sarebbe bello se questa stessa attenzione ce la portassimo anche fuori, nella vita quotidiana, dove il rumore spadroneggia ovunque ed imparassimo a rispettare e rispettarci un po’ di più. E sarebbe fantastico se questa tensione e questo lavorio personale di ogni elemento del pubblico fosse un modo nuovo di porsi davanti ad ogni evento: attivamente critico e mai indifferente. Lo spazio teatrale del Café Müller è perfetto per questo tipo di lavoro, ci si arriva dopo due rampe di scale in discesa, come dovessimo davvero prepararci ad una meditazione e ad “un rito laico”. Esperienza da consigliare.
Note sul silenzio è il contributo che la Fondazione Cirko Vertigo dà al nutrito programma dell’edizione 2018 del Torino Fringe Festival, in programma dal 3 al 13 maggio 2018 con oltre 236 repliche e 53 artisti e compagnie, per un’immersione a 360° nel mondo dello spettacolo dal vivo.
In replica dal 3 al 6 maggio alle ore 22.30 e dal 9 al 13 alle ore 19.30 sul palco del Café Müller di via Sacchi, sede torinese della Fondazione. “Note sul Silenzio”, è un rito laico e intenso basato sulla condivisione di una comunanza, tra interpreti e spettatori, fondata su un elemento semplice eppure quasi estinto: il silenzio.
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“Note sul silenzio“
Uno spettacolo di Paolo Stratta
Regia Paolo Stratta con gli interpreti di Cirko Veritgo
Produzione Associazione Qanat Arte e Spettacolo in collaborazione con “Rassegnainsilenzio” di Maura Sesia
“Rassegnainsilenzio direzione artistica di Maura Sesia. Progetto dedicato alla memoria del critico Giorgio Sebastiano Brizio Nasce dall’esigenza di silenziare il quotidiano, ovvero ridurre l’inquinamento acustico spegnendo i rumori dei motori, i trilli dei cellulari ed abbassando le voci. Concentrarsi in un presente ove si senta il respiro. E per farlo coniugare arti ed attività, in un programma di iniziative adatte a tutti, tra spettacoli e seminari; non è certo nuovo l’abbinamento, ma è inconsueto il comune denominatore, che sarà il silenzio. Per cambiare prospettiva sul solito mondo. Considerando l’arte come precipua apportatrice di benessere. Rassegnainsilenzio combina un vivo interesse per lo spettacolo dal vivo alla pratica di alcune discipline o metodi, volti alla serenità dell’individuo, inteso non come monade ma come parte di una collettività. In questo aspetto sta l’affinità tra lo spettacolo e le discipline, entrambi fatti rituali e sociali. Rassegnainsilenzio non esclude il mondo, ma incide sul tempo di vita con la presa di coscienza di altri modi di essere, fruendo di momenti artistici o esperienziali. Non è tempo vuoto. Per concorrere a questo obiettivo ci si incontra tra lavoratori e fruitori. E’ tempo di lavoro per qualcuno e tempo di partecipazione per altri. Il teatro in alcune sue sfaccettature, come il mimo o la danza, è frutto della creatività di artisti che, in quanto tali, sono portati a misurarsi con sfide e scommesse: così, in silenzio, si vedrà danza e mimo, ma anche giovani discenti di nouveau cirque. E insieme alle performance, mute e polimorfe, si potranno frequentare sintetici seminari, basici ma esaustivi.”