Sono più di trecento anni che si legge e si rappresenta la favola di Cappuccetto Rosso. Una fiaba ormai indagata in tutte le sue versioni, analizzata e interpretata in ogni più piccolo significato, riletta e innovata come plastilina da modellare di continuo. Eppure non ci si stanca di vederla ancora una volta, soprattutto quando messa in scena da una compagnia di bravissimi attori, che centrano il proprio lavoro sul coinvolgimento costante e assoluto dei piccoli spettatori. È quanto successo sabato 19 maggio a Roma con la compagnia Bolle Spaziali, attiva dal 2010 nel teatro per bambini e ragazzi, che hanno presentato “Cappuccetto Rosso e…” al Teatro Testaccio, una piccola sala con una programmazione varia e di grande qualità, orientata soprattutto al genere brillante e alla commedia popolare.
Lo spettacolo è divertente, ben scritto, costellato di gag e trovate esilaranti. La storia è raccontata con semplicità e precisione, con l’innesto di qualche personaggio inventato (come la “leprottina Tina”) e la piacevole rilettura di alcuni passaggi-chiave. Ma a dover essere rimarcata è la grande capacità complessiva della compagnia, nata nel 2010 da un’idea dell’attrice e operatrice teatrale Tina Angrisani (insieme all’organizzatrice Petra Cheng Romani). I tre attori sono simpatici, coinvolgenti, e sanno sollecitare i bambini (ma anche tener loro testa) con professionalità e sensibilità. In scena, dunque, accanto all’attrice di cinema e teatro (nonché doppiatrice) Tina Angrisani, troviamo Elisabetta di Giambattista e il “lupo” Jano Di Gennaro. E concludiamo con il prossimo appuntamento della compagnia: sabato 26 maggio, sempre al Teatro Testaccio di Roma, con “Il pesciolino d’oro”, delicata e istruttiva favola proveniente dalla tradizione popolare russa.