Degno dei fantasiosi racconti della narrativa di Salgari, dove pirati, tesori, scorribande e bellissime dame di corte, sono protagonisti di storie ai confini tra finzione e realtà, al Teatro alla Scala si assiste al maestoso allestimento del balletto Le Corsaire, opera in tre atti, liberamente tratto dal poema di Lord Byron (1814), e musicato, tra gli altri da A. Adams.
Affascinante, scintillante, emozionante, deve a questa edizione la bravura di Luisa Spinatelli, per l’ambientazione del setting scenografico e i costumi. La maestria di saper immergere lo spettatore in quadri di immagini acquerellate in 3D, come fosse fagocitato dalle illustrazioni del libro, conducono per mano nel tessuto narrativo, attraverso pennellate di forte impatto emotivo, complice, l’atmosfera creata dalle luci di Marco Filibeck.
L’orchestra, diretta dal maestro Patrick Fournillier, amplifica le suggestioni dei quadri coreografici, con l’emozione che contraddistingue sempre l’esecuzione musicale dal vivo.
L’ensemble al completo, unitamente agli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, hanno dato vita ad una imponente rappresentazione, degna delle più faraoniche produzioni operistiche del bel canto.
Un omaggio alla tradizione ed alle plurime riletture della scrittura coreografica, ritoccata nel tempo in divenire, fin dalle sue origini.
Alla coreografa canadese Anna Marie Holmes, il pregio di firmare questo progetto, utilizzando tutte le variazioni ed integrazioni dei compositori, a cui Le Corsaire si è sottoposto negli anni, con A. Adams, Cesare Pugni, Leo Delibes, Riccardo Drigo e Prince Oldembourg.
Il debutto del Corsaro della Holmes risale al 1997, creato per il Boston Ballet, viene poi introdotto l’anno successivo all’American Ballet Theatre.
Questa versione, per l’occasione trasmessa da RAI5 con il nuovo allestimento, entra di diritto nel repertorio del teatro scaligero, con i suoi 180 ricchi costumi di scena e un veliero pirata a grandezza naturale.
Il balletto Le Corsaire si muove nel tempo tra Oriente ed Occidente, con differenti tagli prospettici e sfumature inclini alle tradizioni da est ad ovest dell’Europa.
Il debutto avvenne all’Opéra di Parigi, nel 1856, nell’allestimento coreografico di Joseph Mazilier, per dare risalto alla ballerina italiana, Carolina Rosati, allora incontrastata prima ballerina alla corte francese. Le variazioni più famose tratte dal Corsaro sono: il celeberrimo Pas de Deux, il Pas de Trois de Odalisques, il Pas d’Esclave e Le Jardin Animé.
Mentre la drammaturgia coreografica propende di volta in volta a revisioni, rimangono invariati i personaggi del racconto del romanzo avventuroso di Byron: Conrad, il capitano della nave dei corsari; Alì, schiavo di Conrad; Birbanto, primo compagno ed amico di Conrad; Lankendem, mercante di schiavi; Medora, giovane dama greca; Gulnare, giovane donna greca amica di Medora e Seid Pascià, un nobile turco.
Nella versione russa del teatro Kirov/Marinsky, il prologo presenta un gruppo di pirati, guidati da Conrad, da Birbanto e dallo schiavo Alì, che vengono sorpresi in mare da una tempesta e la nave ben presto affonda, volgendo all’epilogo, in cui Medora, Conrad, Gulmare e Alì s’imbarcano per nuove avventure.
Nella versione dell’American Ballet Theatre, il prologo annuncia la comparsa di una nave pirata, guidata da Conrad, il suo schiavo Alì e l’amico Birbanto traditore, veleggiare verso la Turchia. Questo epilogo vede la nave del corsaro Conrad affondare nelle acque turbolente di una tempesta, mentre al sorgere della luna in cielo, aggrappati ad una roccia, i protagonisti innamorati, Medea e Conrad, ringraziano per il miracoloso salvataggio.
Frutto di una sapiente orchestrazione, la rappresentazione di Le Corsaire ha sfoderato gli Assi della Compagnia scaligera, con i suoi eccellenti primi ballerini e solisti, nutrendo un gioco di squadra consolidato, guidati da Frédéric Olivieri.
Menzione speciale: Virna Toppi, Nicola Del Freo, Chistian Fagetti, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko.