Omaggio a Manuel García
Manuel García Don Chisciotte: Ouverture
El poeta calculista: “Formaré mi plan… En mi comedia juntamente”
La mort du Tasse: “Mais quoi vois-je? Vous dont l’image
Gioachino Rossini La Cenerentola: Ouverture
“Sì, ritrovarla io giuro”
Manuel García El gitano por amor: “Hernando desventurado… cara gitana”
Nicola Zingarelli Giulietta e Romeo: Ouverture
“Più dubitar mi fan… Là dai regni dell’ombre, e di morte”
Manuel García La mort du Tasse: “De ses yeux tout ressent l’empire”
Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia: Ouverture
Ricciardo e Zoraide: “S’ella m’è ognor fedele”
Il barbiere di Siviglia: “Cessa di più resistere”
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Javier Camarena, tenore
Les Musiciens du Prince
Direttore Gianluca Capuano
Ospite speciale Cecilia Bartoli, soprano
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Les Musiciens du Prince sono un complesso barocco nato a Montecarlo nel 2016 per impulso di Cecilia Bartoli e sotto l’alto patronato del Principe Alberto II con l’intento di rinnovare la tradizione delle orchestre di corte europee. Il progetto artistico si concentra sulla riproposizione di pagine barocche preziose e dimenticate, in linea con la ricerca condotta da anni da Cecilia Bartoli, ma anche sul repertorio rossiniano nell’anno del centocinquantenario. Il concerto – diretto da Gianluca Capuano con il tenore messicano Javier Camarena, dedicato alla straordinaria figura di Manuel García, tenore e compositore oltre che padre di Maria Malibran e Pauline Viardot – segue di due giorni quello proposto al Festival di Pentecoste di Salisburgo e vede la partecipazione della stessa Cecilia Bartoli.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Apertura da mezz’ora prima l’inizio del concerto.
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TEATRO FRASCHINI DI PAVIA
Il Teatro Fraschini è uno dei primi teatri italiani in mattoni e pietra. Fondato nel 1773 per volere di alcuni nobili, da cui l’originaria denominazione “dei quattro cavalieri” è stato progettato dall’architetto Antonio Galli Bibiena con quattro ordini di palchi realizzati in stili differenti, dorico, ionico, corinzio e attico che abbracciano la platea dalla forma a campana, appositamente progettata per favorire l’acustica. Ai lati del proscenio sono visibili due grandi statue settecentesche raffiguranti la Musica e la Poesia, mentre sul soffitto si può ammirare Il trionfo di Apollo, un affresco dipinto da Osvaldo Bignami nel 1909. Il teatro è stato inaugurato nel 1773 con il Demetrio di Pietro Metastasio per il quale Bibbiena studiò anche le scenografie.
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La storia
Il Teatro dei Quattro Nobili Cavalieri viene pensato per contrastare i capricci del nobile Giacomo Omodei, unico proprietario a Pavia di un teatro, signore bizzarro abituato ad imporre i propri privilegi anche al pubblico, costretto a sottostare a inutili imposizioni, come l’attesa dell’inizio dello spettacolo fino al suo arrivo.
Uniti in consorzio i quattro nobili (il Conte Francesco Gamberana Beccarla, il Marchese Pio Bellisomi, il Marchese Luigi Bellingeri Provera, e il Conte Giuseppe de’ Giorgi Vistarino) la spuntano e affidano il progetto ad Antonio Galli Bibiena, rappresentante di un’antica e prestigiosa famiglia di scenografi-architetti. Dopo solo due anni dalla commissione, nel 1773 il Teatro venne inaugurato con l’opera Demetrio, musiche di Giuseppe Mjslivečzek, libretto di Pietro Metastasio. Nel cast la famosa soprano Lucrezia Aguiari.
Il Municipio acquistò il Teatro nel novembre del 1869, intitolandolo ad un celebre tenore verdiano di Pavia, Gaetano Fraschini, ancora vivente all’epoca della dedica.
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La vita teatrale
Nelle prime stagioni del Settecento erano rappresentate opere buffe, balletti e commedie in maschera.
Dall’Ottocento sono testimoniate la “Stagione di Carnevale”, la “Stagione di primavera” e spettacoli in occasione della Fiera di S. Agostino ad agosto.
Il Novecento si caratterizza per gli spettacoli di prosa con i grandi capocomici dell’epoca: Renzo Ricci, Angelo Musco, Cesco Baseggio. Dal dopoguerra i grandi divi del teatro classico: Vittorio Gassman, i divi della rivista Carlo Dapporto, Macario, il giovane Dario Fo, Giustino Durano e molti altri artisti hanno calcato le tavole di questo palcoscenico.
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I restauri
Rimasto miracolosamente intatto dalle origini, il Teatro rischiò una serie di modifiche sostanziali che ne avrebbero snaturato l’armonia e lo stile, un esempio è il progetto dell’Ing. Coliva di Bologna (1904), che prevedeva la realizzazione di due gallerie e l’innalzamento della copertura per ampliare la capienza. Nel Novecento gli interventi hanno riguardato l’atrio principale, la sala del ridotto, l’ampliamento del palcoscenico, nuovi impianti elettrici. Il restauro più sostanziale, che ha interessato tutto l’edificio, è stato attuato dopo la chiusura nel 1985. La riapertura del Teatro risale a venerdì 9 dicembre 1994 con un recital di Cecilia Gasdia accompagnata da I virtuosi italiani.
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LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI MUSICA SACRA DI PAVIA
Dal 19 al 27 maggio le chiese di Pavia ospitano la prima edizione del Festival di Musica Sacra promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia in collaborazione con la Regione Lombardia, il Teatro alla Scala e il Teatro Fraschini, con il patrocinio del Comune di Pavia e il sostegno della Camera di Commercio di Pavia e di Cattolica Assicurazioni. La direzione artistica è di Grisha Asagaroff.
La partecipazione del Teatro alla Scala costituisce la naturale prosecuzione di due impegni presi dal Sovrintendente Pereira al suo arrivo a Milano. Il primo è la valorizzazione del repertorio sacro, che spesso è relegato ai margini della programmazione a causa dell’impegno produttivo che richiede, e che invece la Scala ha i mezzi per affrontare a partire dal Coro diretto da Bruno Casoni. Il secondo è una presenza sempre più intensa e regolare sul territorio attraverso il progetto sulla Musica sacra nelle chiese di Lombardia nato nel 2015 con concerti a ingresso libero a Milano, Brescia e Pavia, e proseguito nell’ultimo triennio attraversando sia Chiese e Cattedrali della Regione sia diocesi milanesi situate fuori dal centro cittadino fino alle recenti esecuzioni della Petite messe solennelle di Rossini a Milano, Lodi e Varese.
Sei appuntamenti che schierano alcuni dei più prestigiosi interpreti del grande repertorio religioso: i Maestri Riccardo Chailly, Bruno Casoni, John Eliot Gardiner, Gianluca Capuano e Giovanni Antonini alla testa di complessi come il Coro e l’Orchestra del Teatro alla Scala, cui si aggiungono le Voci bianche dell’Accademia, gli English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir, Les Musiciens du Prince, il Giardino Armonico, mentre tra le voci è attesissima Cecilia Bartoli, ospite straordinaria del concerto con Javier Camarena il 23. I quartetti vocali delle Messe schierano Rosa Feola, Veronica Simeoni, Francesco Meli e Gianluca Buratto per la Petite messe solennelle il 19 e Tamara Wilson, Ekaterina Gubanova, René Barbera e Ferruccio Furlanetto per la Messa da Requiem di Verdi il 22.