Un progetto ZONA K e Teatro Franco Parenti. Una realtà OFF e un teatro storico del panorama milanese esplicitano con questa collaborazione una convergenza di interessi artistici e tematici su alcune compagnie internazionali d’avanguardia.
un progetto She She Pop
di e con Cornelia e Sebastian Bark, Heike e Johanna Freiburg, Fanni Halmburger, Lisa Lucassen, Mieke Matzke, Irene e Ilia Papatheodorou, Heidi e Berit Stumpf, Nina Tecklenburg
video Benjamin Krieg e She She Pop
produzione She She Pop
coproduzione Hebbel am Ufer, FFT Düsseldorf, Mousonturm Frankfurt, Kaserne Basel, brut Vienna, German Language Theater Festival of Prague/Archa Theater Prag, Kyoto Experiment, Théâtre de la Ville/Festival d’Automne à Paris
con il sostegno di
Città di Berlino
e Hauptstadtkulturfonds Berlin
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Dal 1993 le She She Pop, collettivo femminile con base a Berlino, esplorano i confini sociali della comunicazione in spettacoli dove affiancano umorismo e intransigenza da un lato e spontaneità e sincerità dall’altro. Dopo aver invitato i loro padri nel 2010 a partecipare alla performance Testament, hanno proseguito la loro inchiesta adattando la Sagra di Primavera di Igor Stravinsky, insieme alle loro vere madri. Ne esce una lucida e irriverente analisi dei rapporti contradditori tra le generazioni, una sorta di manifesto sul ruolo della donna, prigioniera del conflitto tra vita privata e carriera.
Lo spettacolo è centrato sul tema del sacrificio della donna nella famiglia e nella società. La dimensione religiosa del rituale del sacrificio umano propria di Stravinsky è sostituita dalla questione morale dell’abnegazione nel rapporto tra donne e uomini e tra madri e figlie. Posta in questi termini l’argomento genera immediatamente riluttanza: sacrificare se stesse come donne per gli altri, oggi, sembra una questione obsoleta. L’enorme importanza dell’autodeterminazione e della libertà personale che guida la nostra società, ha oscurato il senso di devozione e di sacrificio.
L’antico rito pagano, che ha ispirato Stravinsky, invece, si basa sulla certezza che ogni comunità richiede sacrifici, anzi si fonda e si afferma proprio grazie ad un sacrificio collettivo. Come nella pièce originale di Stravinsky, lo spettacolo mette in scena un rito: l’incontro tra le She She Pop, le loro madri e il pubblico. Tuttavia, a differenza della comunità riunita da Stravinsky per celebrare il sacrificio della primavera, tra le She She Pop e le loro madri non c’è accordo su come vada svolto. I dubbi sorgono sin dall’inizio. Tuttavia, al contempo, è ferma la decisone di tentare, insieme. “Chi eravamo noi? Chi siamo noi? Perché siamo diventati così?”
“I nostri spettacoli sono sviluppati come un collettivo. Non c’è un regista. Ma non c’è neanche nessun autore e non ci sono attori. I testi e concetti sono sviluppati insieme. La nostra comprensione della performance contemporanea sottolinea la responsabilità artistica di ogni individuo esecutore. Per noi, la paternità è quindi meno una conquista individuale e più una risposta alla domanda: chi è responsabile di questo testo o di questa azione che si svolge in questo momento sul palco? Ci auguriamo che le singole decisioni prese, così come la gloria e il fallimento delle prestazioni, diventino in tal modo, in questo contesto, più comprensibili e rilevanti per il pubblico.
A parte i singoli spettacoli – ma anche nelle parti migliori di ogni esibizione – definiamo il lavoro artistico come collettivo per essere la nostra grande sfida. Noi non siamo attori. Ci diamo dei compiti interessanti da risolvere in pubblico, sul palco. Ogni performer sviluppa il proprio punto di vista in base al suo orizzonte personale e la propria esperienza. Questa cosa alcuni la definiscono “teatro autobiografico”. Tuttavia, i riferimenti fatti da noi per le nostre vite sono in realtà un metodo e non il contenuto del nostro lavoro. Condensiamo il nostro materiale personale in una strategia artistica riconoscibile e secondo le posizioni stilizzate. Ciò che è familiare diventa straniero, mostruoso” Collettivo She She Pop
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She She Pop è un collettivo fondato alla fine del 1990 da un gruppo di laureati dell’“Applied Theater Studies program” di Gießen. I membri sono Sebastian Bark, Johanna Friburgo, Fanni Halmburger, Lisa Lucassen, Mieke Matzke, Ilia Papatheodorou e Berit Stumpf. La produzione esecutiva è di Elke Weber. I performer, soprattutto donne, si considerano autori, drammaturghi e realizzatori della propria arte scenica. Il riferimento alle proprie biografie è in primo luogo un metodo – e non uno scopo – del loro lavoro: il materiale biografico è condensato in una strategia artistica riconoscibile e secondo posizioni stilizzate. Il risultato è una forma di teatro fortemente legata alla sperimentazione. Il teatro viene trasformato in uno spazio dedicato alla comunicazione utopica. She She Pop considera come proprio compito quello di rintracciare i limiti sociali della comunicazione – e di andare oltre il protettivo spazio teatrale, in termini sia specifici che artistici. Dal 1998 She She Pop ha sede a Berlino. Il teatro HAU Hebbel am Ufer ne è stato coproduttore e partner a partire dal 2003. Altri partner, in Germania e all’estero, sono: Munich Kammerspiele, Schauspiel Stuttgart, Kampnagel Hamburg, Forum Freies Theater di Dusseldorf, Mousonturm Frankfurt / Main e Kaserne Basel, brut Wien, Theatre de la Ville / Festival d’Automne de Paris, Festival Kyoto Experiment Archa Theatre Prague, Prague German language Festival e il Konfrontationen Festival Lublin.Attualmente il gruppo è in tournée con i seguenti spettacoli: l’anteprima di Oratorio, che debutterà nel febbraio 2018 a Berlino, The Ocean is closed (2017), che ha debuttato in ottobre a Belino ed è appena stato presentato a Romaeuropa Festival, Besessen (2016), 50 Grades of Shame (2016), Some of us (2014), Ende (2014), Schubladen (2012). Tra gli spettacoli di maggior successo, da ricordare lo straordinario Testament (2010) che vedeva le/i performer in scena con i loro padri.
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martedì 5 giugno h 21:00
mercoledì 6 giugno h 21:00
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intero > 23,50€
convenzioni > 18€
over 65/ under 26 > 15€
+ diritti di prevendita
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Info e biglietteria
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.it