Storie del dormiveglia, il documentario di Luca Magi sulla vita senza tetto di arriva in concorso al Biografilm Festival nella sezione Biografilm Italia. Il doc nasce dall’esperienza del regista come operatore in una struttura d’accoglienza notturna per senza tetto.
Il Rostom è un centro d’accoglienza per persone senza fissa dimora, una struttura situata nell’estrema periferia di Bologna. Dal buio, tra una sigaretta e l’altra, emergono i volti e le parole di chi resta nel dormitorio per una sola notte o di chi ne ha fatto la propria casa. Uomini e donne con un passato difficile, esiliati in un presente di perpetua attesa. Una galassia perduta a debita distanza dal passato e dal futuro.
Il Rostom è un centro gestito da Piazza Grande e frequentato da uomini e donne con disagi sociali, economici o psichici, con problemi di salute, di dipendenza, ex-carcerati o persone con un vissuto difficile, spesso drammatico. La struttura deve il suo nome a un ospite storico del dormitorio, Rostom Mollah, di origine bengalese, morto sulla strada nell’inverno del 2013. Per il ruolo che ricoprono all’interno del centro, gli operatori sociali hanno un contatto diretto e intimo con molti ospiti. Per molti di loro, soprattutto quelli che vivono da più tempo nel dormitorio, gli operatori sopperiscono, almeno in parte, a quei legami familiari e di amicizia che hanno spesso perduto.
Parlando del documentario Luca Magi dice: “Ho avuto modo di conoscere e condividere aspetti intimi della vita di centinaia di persone ospitate nel centro. L’impatto con questa realtà è stato violento. I suoi ospiti sono perlopiù persone emarginate, disadattate e sole. Sono sempre rimasto molto colpito – spiega il regista – da come dietro questa fragilità di uomini e donne, dietro la loro solitudine, si nascondesse una grandezza: un senso di rivolta, qualcosa di inutile e spesso distruttivo, ma al contempo capace, se visto da vicino come nel mio caso, di trasmettere l’essenza delle cose, di attraversare gli altri con qualcosa di pulsante, vitale e capace di emozionare.”
La voce narrante del film è quella di David, un inglese che da sette anni vaga per il mondo ed è approdato al Rostom esausto e desideroso di rimettersi in piedi e raccontarsi. Con un registratore a cassette tiene un diario vocale in cui registra le proprie impressioni, le riflessioni sulla vita, sui propri sogni e sugli incontri con gli altri ospiti del dormitorio.
Storie del Dormiveglia è prodotto da Kiné in associazione con Piazza Grande, in collaborazione con Vezfilm e con Antoniano Bologna ed è stato presentato in anteprima in concorso al 49° Visions du Réel International Film Festival dove ha vinto la Mention Spéciale Interreligieux. Il film, che era stato già stato Finalista al Premio Solinas Documentario per il cinema, è stato riconosciuto di Interesse Culturale con Contributo Economico del MiBACT – Direzione Generale Cinema ed è stato realizzato con il sostegno di Regione Emilia-Romagna – Film Commission. Scritto da Luca Magi e Michele Manzolini, con la fotografia di Luca Magi e Andrea Vaccari e il montaggio di Jaime Palomo Cousido, il film è prodotto da Claudio Giapponesi per Kiné e Michele Manzolini per Vezfilm.