La sedicesima edizione di Kilowatt Festival presenta, dal 13 al 21 luglio, un ricco programma di teatro, danza, musica, circo contemporaneo, incontri, che faranno di Sansepolcro, ente capofila del progetto europeo Be SpectACTive, un punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale dal forte respiro internazionale. Tra i nomi più conosciuti al grande pubblico quelli di Virgilio Sieni, I Sacchi di Sabbia, Vinicio Marchioni, Menoventi, Claire Dowie, Daniel Hellmann, Eugenio Finardi, Omar Pedrini accanto a buona parte dell’eccellenza della scena teatrale, musicale e coreografica italiana e internazionale.
Kilowatt Festival, promosso dall’associazione CapoTrave/Kilowatt, realizzato in collaborazione con il Comune di Sansepolcro (AR), con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, della Regione Toscana e di numerosi sponsor locali, è un festival che negli anni è diventato un punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale, un luogo stabile di confronto e di sperimentazione a livello internazionale.
Il programma della sedicesima edizione propone, dal 13 al 21 luglio, un cartellone composto da 50 spettacoli di teatro d’innovazione, danza e circo contemporaneo fra cui 18 prime nazionali che si svolgeranno in dieci differenti luoghi di spettacolo, nonché una significativa quantità di eventi collaterali come incontri, collaborazioni. Notevole, come sempre, la presenza degli artisti stranieri provenienti quest’anno da Crozia, Belgio, Svizzera, Gran Bretagna, Portogallo, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, USA, Australia. Da sempre attento alla creazione di reti e alle collaborazioni con altri soggetti, anche quest’anno Kilowatt ospiterà spettacoli frutto di collaborazioni progettuali, come la collaborazione con In-Box, la più importante rete nazionale per la distribuzione della scena teatrale emergente, gli spettacoli del Network Anticorpi XL, prima rete nazionale indipendente per la promozione della danza d’autore, il progetto vincitore del bando Davanti al pubblico, in collaborazione con il Teatro Metastasio, FTS e Armunia. Da sottolineare, fra le collaborazioni attivate quest’anno, quella con la Cassa di Risparmio di Firenze nel progetto sviluppato con Sosta Palmizi per un laboratorio che attraverserà tutto il festival e arriverà ad un evento finale sabato 21 luglio e l’avvio del dopofestival, curato dall’Associazione locale Mea Revolutionae, presso il giardino della Misericordia.
Un programma ricco e variegato, che annovera, fra gli ospiti, Virgilio Sieni, Giorgio Rossi, Marco D’Agostin, I Sacchi di Sabbia, Vinicio Marchioni, Menoventi, Daniel Hellmann, Claire Dowie, Eugenio Finardi, Omar Pedrini e che riassume, nel titolo dell’edizione 2018, “Diversi perchè umani“, la visione poetica del festival. “E’ un titolo che parla di umanità, di cui c’è molto bisogno in questo tempo cattivo e arrabbiato – afferma il direttore Luca Ricci – Crediamo che l’arte possa e debba interrogarci su ciò che ci rende umani, e se c’è una risposta per questa domanda, per noi è proprio la capacità di comprendere e provare empatia per ciò che è diverso.”
Padrino del festival sarà quest’anno Virgilio Sieni. Già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza, danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo, Sieni dirige a Firenze il Centro Nazionale di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e ha ricevuto numerosi premi della critica. A Sieni, nominato nel 2013 Chevalier de l’ordres des arts et des lettres dal ministro della cultura francese saranno dedicati incontri e iniziative di approfondimento sulla sua poetica, a partire da “Ballo 1450_Resurrezione”, evento in esclusiva che coinvolgerà i cittadini di Sansepolcro e che si svolgerà nella sala de La Resurrezione di Piero Della Francesca, all’interno del Museo Civico. A seguire Sieni danzerà in “Solo Goldberg Improvisation”, autentico manifesto dell’arte coreografica del maestro, emblema delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte, sempre protese a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni.
Tre progetti speciali accompagneranno il festival coinvolgendo lo spettatore come partecipante attivo.
Durerà per tutto il festival “Come va a pezzi il tempo”, di Progetto Demoni, compagnia nata dall’unione professionale e di vita di Alessandra Croco, cresciuta nell’ambito di Teatro Koreja e di Alessandro Miele, attore con Marco Martinelli e fondatore della compagnia Menoventi. Per questa edizione del festival la compagnia ha ideato, in prima nazionale, un percorso per 4 spettatori per volta in una casa abbandonata da poco. Lo spettatore attraverserà le stanze e le vite di chi le ha abitate, portato dentro ciò che accade, senza barriere, testimone discreto dell’eco di un passato che rivive ancora una volta.
Un piccolo evento da regalare alla cittadinanza come esperienza attiva di partecipazione per chi normalmente vive il teatro come spettatore sarà il laboratorio, con esito finale, Elevazioni, condotto da Giorgio Rossi. Danzatore, coreografo, formatore, Giorgio Rossi, cofondatore della compagnia Sosta Palmizi, ha creato le coreografie per il film Le avventure del barone di Munchausen di Terry Gilliam, per il riallestimento dello spettacolo Alice di Lindsay Kemp, ha partecipato alle riprese di alcune scene del film Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci e alla trasmissione televisiva Vieni via con me di Fabio Fazio su Rai 3.
Evento in prima nazionale “Cosas que se olvidan facilmente” dello spagnolo Xavier Bobés, presentato con un enorme successo di pubblico al Festival Grec di Barcellona nel 2015 con repliche in oltre 750 luoghi, è uno spettacolo intimo, che si svolge intorno al tavolo di un salottino, dove si snoda una storia affascinante che esplora memoria e identità.
Anche quest’anno si confermano sia il fortunato esperimento della programmazione della spiaggia teatrale nella piazza principale della città (il biglietto è gratuito ma gli spettatori pagano il noleggio di una sdraio da mare), sia l’attività dei Visionari, 37 cittadini di Sansepolcro che hanno lavorato durante l’inverno per selezionare 9 spettacoli da inserire nella programmazione. E’ questa dei cittadini – spettatori attivi che scelgono alcuni spettacoli del festival la caratteristica più originale del progetto di Kilowatt e che è valsa numerosi riconoscimenti al progetto, primo fra tutti il Premio Ubu 2010. Negli ultimi anni l’idea degli spettatori attivi si è estesa ad altre otto città, coinvolgendo più di quattrocento partecipanti in Italia con la rete L’Italia dei Visionari, oltre ovviamente alla rete europea attivata con il progetto europeo “Be SpectACTive!”, finanziato all’interno del Programma Cultura “Creative Europe” dell’Unione Europea, di cui sono capofila il Comune di Sansepolcro e CapoTrave/Kilowatt. Nell’ambito di questo progetto saranno presentati gli spettacoli “Choreo Denf High Spirits”, del giovane collettivo croato Denf Collective e le prime nazionali “Biografia di un corpo” del coreografo e danzatore Davide Valrosso e “Mercinary – The Qatar project” dell’australiano Ahilan Ratnamohan.
Aumenta lo spazio dato alla danza, in questa edizione del festival, a partire dalla scelta del padrino, Virgilio Sieni, dall’esito finale del laboratorio di Giorgio Rossi e dai tre spettacoli di Be SpectACTive! Messo in scena da Denf, giovane collettivo composto da artiste croate di varie discipline, “Choreo Denf High Spirits” è lo studio di uno spettacolo di danza fatta di salti ed energia, per evidenziare i momenti che segnano un passaggio a diverse fasi della vita. Un nudo isolato che contiene la propria ombra in un percorso che scandisce l’essenza e narra tutte le biografie possibili. E’ questa la temativa di “Biografia di un corpo” di Davide Valrosso, giovane coreografo e danzatore già collaboratore di Virgilio Sieni, selezionato per la NID Platform 2017 e attualmente impegnato in un progetto di formazione per l’Accademia Nazionale di Danza di Roma. “Mercinary – The Qatar project” dell’australiano Ahilan Ratnamohan, performer – ex calciatore professionista – che si ispira alla commistione dello sport, del cinema e delle evoluzioni del linguaggio, esaminerà la situazione che circonda la forza lavoro migrante utilizzata per costruire gli stadi per i Mondiali di Calcio del Qatar 2022 e lo sfruttamento che ha luogo nel mondo per alimentare un gioco miliardario.
Fra le collaborazioni di Kilowatt di particolare rilievo quella con il Network Anticorpi XL, prima rete nazionale indipendente che, da oltre dieci anni, rappresenta un esempio concreto e significativo di promozione della danza d’autore. In questa edizione gli spettacoli della rete presentati saranno “Kokoro”, di Luna Cenere, selezionato da ‘Aerowaves 18′, una delle più importanti reti europee per la danza, composta da partner provenienti da 33 Paesi, e “Meru”, di Daria Menichetti, in prima nazionale, (selezione Visionari). Un programma di danza ricco e variegato per tematiche e linguaggi, a cui vanno aggiunti gli spettacoli di giovani artisti affermati come Manfredi Perego, vincitore del Premio Equilibrio nel 2014, con “Primitiva”, Marco D’Agostin e la portoghese Teresa Silva, in scena con “Avalanche”, Pietro Marullo con “Wreck – List of extinct species” – spettacolo selezionato da ‘Aerowaves 18′ –, la compagnia C&C, scelta dai Visionari, che presenterà “Beast Without Beauty”, spettacolo vincitore del Premio Prospettiva Danza Teatro 2017, per terminare con Francesco Marilungo e il suo originalissimo “Love Souvenir” e Francesco Capuano e Nicola Picardi con “Glitch – project”, energetico passo a due ambientato negli spazi cittadini di Sansepolcro, spettacolo vincitore di Danza Urbana XL 2018.
Si replica anche quest’anno, dopo il fortunatissimo esperimento dello scorso anno, lo spazio riservato al circo contemporaneo sulla piazza principale della città, che porterà a Sansepolcro alcuni dei più noti artisti circensi a deliziare adulti e bambini, a partire dagli italiani Laden Classe, ai francesi Cie RasOTerrA, passando dagli italo – cechi Kolektiv Lapso Cirk fino ad arrivare a Veronique Ensemble con lo spettacolo vincitore del Premio Scintille e a Circo Zoè, una delle più note e acclamate compagnie di circo contemporaneo.
Altrettanto ricca e diversificata la progammazione del teatro, che in questa edizione tocca molti temi e registri artistici. Si passa dallo spettacolo – concerto commovente ed emozionante, legato alla figura e alla poesia di Dino Campana, portato in scena dal celebre attore Vinicio Marchioni, al tema della genitorialità interpretato dall’inedita coppia di attori Federica Santoro, vincitrice del premio Ubu nel 2012 e Michele Sinisi, premio della Critica 2016, dalla sconvolgente attualità della pièce “Prof”, scritta da Jean Pierre Dopagne e portata in scena da Alberto Giusta per il Teatro Libero di Palermo che prende in considerazione il rapporto tra insegnanti e studenti oggi, fino ad arrivare al tema della memoria in “Nameless”, diretto da Gabriele Benedetti.
Carmelo Alù, in anteprima nazionale con l’allestimento di “Cani morti”, testo inedito di Jon Fosse è il regista vincitore del bando lanciato dal Teatro Metastasio di Prato – Stabile della Toscana. Davanti al pubblico, il progetto del Teatro Metastasio, sostenuto in collaborazione con Armunia, Kilowatt e FTS e vincitore del bando Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura, offre al regista vincitore tre periodi di residenza artistica con il tutoraggio del regista Massimiliano Civica, il debutto nazionale a Prato e una successiva circuitazione toscana a cura della FTS.
Sarà presentato in prima nazionale l’acclamatissimo spettacolo “Traumboy”, di Daniel Hellmann, in cui l’artista svizzero, con un passato da gigolò, racconterà, senza vergogna e con estrema onestà, la propria esperienza nel campo della prostituzione (spettacolo consigliato ai maggiori di 16 anni). Graditissimo ritorno quello della pluripremiata compagnia I Sacchi di Sabbia, che da oltre vent’anni si distingue, nel panorama nazionale, per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca culturale spingendosi di volta in volta nell’esplorazione di terreni creativi diversi. Il festival ospita la compagnia con uno spettacolo, “Ssshhh… i libri pop-up dei Sacchi di Sabbia” e una mostra.
Quattro spettacoli, in prima nazionale, saranno dedicati al femminile, da “Docile”, fiaba moderna di una donna mite e rassegnata ad opera di Menoventi, vincitori nel 2011 del premio Rete Critica e nel 2012 del premio Hystrio-Castel dei Mondi e del premio Lo Straniero, ad “Api Regine – commedia fantascientifica sull’eliminazione del maschio”, commedia nera scritta da Magdalena Barile che indaga, attraverso i meccanismi del racconto di fantascienza fra humor e catastrofe, i rapporti di potere e le devianze di una società distopica femminista. Imperdibile “When I Fall, If I Fall” di e con Claire Dowie, una delle figure più anticonformiste del teatro contemporaneo e fra le più acclamate della scena londinese odierna. Esplosiva, penetrante e leggera, la sua drammaturgia dà luogo a una sorta di manifesto impietoso e spassoso dove indagare il tema dell’identità sessuale. Dopo il grande successo dello scorso anno tornano a Sansepolcro le attrici di Qui e Ora, coadiuvate, quest’anno, dai Fratelli Dalla Via in “I will survive”, affresco corale contemporaneo, contaminato dall’epica dei miti antichi e da appunti sociologici.
Toccano vari temi gli spettacoli scelti dai 37 Visionari, che spaziano dall’indagine sulla fede religiosa in “HERETICO”, de Laviedelfool, al monologo / dialogo fra un nonno disperso in Russia e il nipote che non lo ha mai conosciuto in “Neve”, di Giuseppe Betto, dall’immaginaria Petronia de “Il desiderio segreto dei fossili”, della compagnia Maniaci D’Amore, spettacolo vincitore de I teatri del Sacro 2017, all’alienante società sud coreana, dove la messa in scena della morte diventa parte dalla formazione in aziende come la Samsung, indagata dall’Associazione culturale Mitmacher in “Almost dead, 46 ore di felicità”. Spettacolo finalista In Box, la più importante rete nazionale per la distribuzione della scena teatrale emergente, “Nessuna pietà per l’arbitro” della compagnia MaMiMò, con la drammaturgia di Emanuele Aldovrandi, ha vinto il Premio del pubblico al Festival di Resistenza 2017-Premio museo Cervi. Una famiglia che vive per il basket, in assenza di una visione condivisa di futuro da consegnare ai propri figli, si allea contro l’arbitro, rappresentante della legge. “Dove tutto è stato preso”, vincitore del bando di residenze CURA 2017 (Residenza Idra e Armunia), di Bartolini / Baronio, pone al centro del racconto la casa, vista come architettura esistenziale e rifugio a cui tornare per invocare un possibile futuro.Teatrodilina in “Il bambino dalle orecchie grandi”, affronta una delicata storia sull’amore, con la possibilità e la paura di essere una coppia e di diventare genitori.
Diversi gli incontri e le presentazioni di libri ed eventi che arricchiranno ulteriormente il festival.
Inserito nel programma dell’omaggio al padrino del festival, “La natura del gesto” è una conferenza sull’arte di Virgilio Sieni e sull’opera umana nel paesaggio naturale. Intervengono all’incontro, oltre allo stesso Virgilio, lo storico Mario Bencivenni, l’architetto Riccardo Blumer, il fondatore di Aboca Valentino Mercati, l’editore Maurizio Zanardi, lo storico Giancarlo Gaeta e i critici Andrea Porcheddu e Rodolfo Sacchettini. A seguire, proiezione de “Il giardino delle erbacce”, mediometraggio scritto e diretto da Sieni.
Lo Stato dell’Arte è il primo degli incontri pubblici organizzati nell’ambito del tavolo delle idee di C.Re.S.Co – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea – che con questo progetto vuole lanciare un nuovo percorso di indagine e approfondimento, con lo scopo di far dialogare tra loro le voci più significative della creazione contemporanea italiana negli ambiti del teatro e della danza. I 4 artisti invitati a questo appuntamento sono Enrico Castellani e Valeria Raimondi (Babilonia Teatri), Simona Bertozzi, Oscar De Summa, Marco Cavalcoli (Fanny & Alexander), con il curatore Umberto Angelini (Teatro Grande di Brescia, CRT di Milano).
E’ organizzato da Kilowatt con le web-zine Stratagemmi e Altre Velocità, nell’ambito del progetto vincitore del bando Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura, il convegno “A porte aperte. Il processo creativo nel contesto delle residenze”. Marco Valerio Amico (Gruppo Nanou), Federico Bacci (Guilmi Art Project), Cecilia Bertoni e Michela Giovannelli (Tenuta dello Scompiglio), Fabio Biondi (Arboreto), Alessandra Crocco e Alessandro Miele (Progetto Demoni), Emmanuele Curti (Matera 2019), Stefano De Matteis (Università Roma Tre) Graziano Graziani (RadioTre), Andrea Nanni (CalenzanoTeatroFormazione), Alessandro Toppi (il Pickwck), Daniele Villa (Sotterraneo) e gli spettatori delle attività residenziali di Armunia (Benedetta Pratelli), CapoTrave/Kilowatt (Andrea Vezzini) e Spazio Zut Foligno (Cristina Bastianini) proveranno a far luce sui processi creativi come occasioni di relazione.
Sono preziosi momenti di confronto gli incontri pubblici tra Visionari e compagnie, durante i quali il gruppo dei 37 Visionari incontra le 9 compagnie selezionate, fra le 343 proposte pervenute. All’incontro, aperto a tutti gli interessati, partecipano anche i critici, i giornalisti, gli operatori presenti al festival.
Ultimo incontro, quello in cui lo studioso e critico Piergiorgio Giacchè presenterà il libro “Volete il lavoro o volete Zico?” di Giuseppe Di Leva, drammaturgo, coautore con Carmelo Bene dell’adattamento dell’Adelchi, fondatore del corso di Drammaturgia della “Paolo Grassi” di Milano ed ex direttore artistico di Emilia Romagna Teatro, che in questa autobiografia racconta trent’anni di incontri con i protagonisti della vita culturale e politica.
E’ affidato a Luca Garrò il programma musicale, centrato sulla musica rock d’autore italiana e internazionale, che si svolgerà alle ore 18 sotto il loggiato del Palazzo delle Laudi. Quattro appuntamenti con altrettanti protagonisti del panorama musicale internazionale, da Omar Pedrini, leader dei Timoria, al cantante e fondatore dei Quintorigo John De Leo, da Fernando Saunders, bassista di Jeff Beck, Jimmy Page, Eric Clapton, Tori Amos, Joan Baez e Lou Reed, per terminare con Maurizio Solieri, sodale di Vasco Rossi, che ha incarnato per più di trent’anni la chitarra rock nel nostro Paese.
Momento di punta della programmazione musicale il concerto di Eugenio Finardi, cantante e chitarrista, autore per la musica, arrangiatore e pianista, uno dei musicisti più apprezzati della scena rock e pop d’autore italiana dagli anni ’70 ai giorni nostri.
Novità di quest’anno è l’avvio del dopo – festival, curato da Mea Revolutionae, associazione locale che opera da anni nel panorama culturale valtiberino con proposte musicali che guardano a novità e sperimentazioni. Ambientato nel giardino del teatro alla Misericordia, il progetto di Mea Revolutionae propone una serie di eventi musicali raffinati e coivolgenti.
Sarà visibile dal 14 al 20 luglio, dalle ore 15 alle ore 20, presso l’ex scuola Luca Pacioli, la mostra fotografica MORPHÈ, di Irene Vergni, giovane fotografa di Sansepolcro, il cui ambito di ricerca è l’analisi dello stato d’animo umano.
Per il programma completo visionare il sito www.kilowattfestival.it